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Sant’Oronzo ritorna a casa

La consegna del reliquiario

Il reliquiario, in pellegrinaggio a Botrugno, è stato riconsegnato alla comunità turese

È ritornato a casa il reliquiario del nostro Santo Patrono che, domenica 20 febbraio, era stato portato in pellegrinaggio a Botrugno, in occasione della Festa del Patrocino di Sant’Oronzo, scelta come data simbolica per firmare il protocollo d’intesa che avvia la costituzione dell’associazione delle “Città Oronziane”.

Il reliquiario è stato riconsegnato nelle mani dell’arciprete don Giovanni Amodio da don Angelo Pede, guida spirituale della Parrocchia dello Spirito Santo, e dal sindaco di Botrugno, Silvano Macculi, accolti da una ristretta delegazione dell’Amministrazione comunale, con in testa il sindaco Tina Resta

Il “ritorno a casa del padre” – come lo ha definito don Giovanni – è stato sugellato da un solenne celebrazione in Chiesa Madre, officiata da don Angelo Pede, animata dal coro diretto da Livio Lerede, la cui esecuzione è stata esaltata da “Francesco”, l’organo costruito e donato da Giuseppe Coppi.

Oronzo, “testimone credibile” fino al martizio

Don Angelo Pede

In apertura della santa messa, don Giovanni ha rimarcato l’intensità dei momenti di comunione spirituale vissuti dagli amici salentini nell’adorazione del reliquiario, non escludendo che il pellegrinaggio di Sant’Oronzo prosegua: «Come il padre che va a trovare i suoi figli, Oronzo andrà a trovare le comunità che ha fondato non soltanto con l’entusiasmo ma anche con il sangue e il martirio».

Nell’omelia, invece, don Angelo ha ringraziato ancora una volta don Giovanni e la comunità turese per l’amicizia e per la passione verso i “testimoni credibili” come Sant’Oronzo, «un uomo che non ha solo fatto la sua professione di fede ma l’ha concretizzata attraverso un vissuto, abbandonando la propria vita per far spazio al Signore Gesù».

Silvano Macculi: “Ci avete fatto un dono preziosissimo”

L'intervento del sindaco di Botrugno

Alla fine della celebrazione eucaristica, si sono susseguiti gli interventi dei primi cittadini di Botrugno e Turi.

«Ci avete fatto un dono preziosissimo. Il 20 febbraio – esordisce Silvano Macculi, sindaco di Botrugno – l’arrivo del reliquiario del nostro Santo Patrono ci ha riempito di gioia; ha reso quella giornata, e le successive, straordinarie, piene di valori. In un mondo social, dove il giorno dopo la notizia è già vecchia, abbiamo deciso di tornare ai valori veri, quelli che da secoli tramandiamo e abbiamo il dovere di tramandare alle future generazioni». In un momento che impone le distanze, la presenza della reliquia «ci ha fatto vivere la Festa del Patrocinio di Sant’Oronzo in maniera diversa: pur stando distanti, ci siamo sentiti uniti».

Il primo cittadino salentino conclude ripercorrendo le tappe che hanno portato alla sottoscrizione del protocollo d’intesa per la nascita dell’associazione delle Città Oronziane: «Abbiamo iniziato il percorso delle Vie Oronziane nel 2004, quando Tina Resta era un giovane assessore ed io un giovane sindaco; nel 2008 ci fu il gemellaggio tra Botrugno e Turi, guidata dal sindaco Gigantelli, e l’anno scorso abbiamo deciso di andare avanti, facendo nascere un’associazione che, oltre a tenerci uniti nel culto di Sant’Oronzo, darà vita al “Cammino Oronziano” come affluente della Via Francigena».

Tina Resta: “Coltiviamo la fede e curiamo la speranza”

L'omaggio alla comunità di Botrugno (1)Prende la parola il sindaco Tina Resta, sottolineando la difficoltà del momento storico che ogni comunità sta vivendo e l’importanza di coltivare la fede e “curare la speranza”: «Questi eventi sono sì momenti istituzionali, storici, di ricerca, di cultura, di tradizioni e di itinerari ma grazie alla lungimiranza di don Giovanni questo momento, pubblico e al tempo stesso intimo, ci fa riflettere e ci fa unire. L’unione, mai come in questo momento, è fondamentale in tutti i contesti per superare quello che stiamo vivendo e affrontare il futuro mano nella mano».

«Devo ringraziare anche i miei collaboratori che, dietro le quinte, in maniera schiva, mi aiutano; senza di loro molte cose non avrei potuto farle» – chiosa il primo cittadino prima di omaggiare il sindaco e la comunità di Botrugno con un dono simbolico: un book fotografico che raccoglie gli scatti dei momenti più intensi di questo percorso di unione nel nome di Sant’Oronzo: dalla cittadinanza onoraria conferita all’arcivescovo di Zara, Mons. Želimir Pulji?, alla firma del protocollo d’intesa. L’auspicio è di poter aggiungere a quell’album le immagini delle future occasioni di incontro tra le comunità.

FD

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