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Cultura

La luce della cultura contro il buio degli ‘stereotipi di genere’

Alina Laruccia, Imma Bianco e Daniela Angelillo

Inaugurata la “lanterna dei libri”, realizzata dall’Amministrazione in sinergia con le associazioni “In Piazza” e “Didiario”

Una lanterna illuminata dai libri, collocata al fianco della “panchina rossa” che, dallo scorso 25 novembre, si erge a monito delle vittime del femminicidio. Così il Comune di Turi ha voluto celebrare la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, aderendo alla campagna social promossa dall’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani).

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«I libri sono l’arma più potente al mondo» – dichiara l’assessore alle Politiche Sociali, Imma Bianco, convinta che «solo attraverso la “luce della cultura” sia possibile sconfiggere l’ombra dei pregiudizi che ancora oggi annebbiano la nostra percezione della realtà, contrastando ogni violazione dei diritti umani che lede le radici democratiche della società».

«Ringrazio l’associazione “In Piazza” che ha decorato la lanterna e “Didiario – Suggeritori di libri” che ha donato i volumi in cui si affrontano le diverse sfaccettature del tema della “parità di genere”. Ogni cittadino – spiega – potrà leggere liberamente questi libri e annotare riflessioni, pensieri e speranze sul “taccuino delle letture”».

Alina Laruccia: “Una scelta coraggiosa”

«La scelta dei libri – commenta Alina Laruccia, referente di “Didiario” – non è stata lasciata al caso ma risponde all’intento di dare un segnale forte, come forte è la scelta dell’assessore Imma Bianco di “armarsi di cultura” per scardinare i luoghi comuni in cui viene confinata la donna, schierandosi contro ogni discriminazione e contro ogni intolleranza che, figlia dell’ignoranza e dell’odio, sfocia ineluttabilmente nella violenza. Ci auguriamo che queste storie significative vengano lette non solo dalle ragazze e dai ragazzi ma soprattutto dai genitori».

I libri selezionati da Didiario

«Mi ha colpito molto il libro “Maschiacci e Femminucce” di Silvia Pillin – confida l’assessore Bianco. Un racconto che gioca con gli stereotipi di genere per confonderli e rovesciarli: Riccardo, all’apparenza un “bullo”, si nasconde in cantina per coltivare la passione per i braccialetti, senza rischiare di essere deriso. Caterina, invece, ama il calcio e crea pupazzetti dei supereroi; due interessi che, lontani dal prototipo codificato della “bambina modello”, finiscono per isolarla. Le storie si intrecciano, dando origine a un finale catartico che fa riflettere».

«Nella nostra piccola “lanterna dei libri” – aggiunge Alina Laruccia – non poteva mancare l’ultimo lavoro di Michela Murgia, “Stai Zitta”, una frase che nessuna donna dovrebbe mai sentirsi dire. L’autrice si sofferma sul legame tra le ingiustizie linguistiche e quelle vissute dalle donne nella vita quotidiana, riportando al centro dell’attenzione il dibattito sull’uso sessista della lingua italiana, che tende ad assorbire (e quindi ad annullare) il femminile nel maschile».

«Oltre a una graphic novel dedicata a “La Tosca” di Puccini, una donna forte che reagisce al tentativo di violenza uccidendo il suo carnefice – prosegue Laruccia – abbiamo scelto “Noi, ragazze senza paura” di Daniela Palumbo. Una galleria di ritratti di otto donne che con la loro vita hanno infranto i confini e gli schemi di un mondo imperniato su un retaggio patriarcale e maschilista: da Margherita Hack ad Ilaria Alpi, da Alda Medini a Franca Rame, che in un clamoroso monologo, portato coraggiosamente sul piccolo schermo della Rai degli anni ’80, denunciò lo stupro subìto da cinque neofascisti. E poi Denise Garofalo, Franca Viola, le maestre marchigiane e Teresa Mattei».

«Il Comune di Turi è stato insignito per la terza volta del riconoscimento di “Città che Legge” – chiosa Alina Laruccia – deve sentirsi onorato e pensare ai libri come compagni di viaggio che non hanno eguali. Ecco perché, insieme al consigliere Leo Girolamo, stiamo pensando di creare altri spazi dedicati alla libera fruizione dei libri».

Fabio D’Aprile

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