“Nessuna arroganza, abbiamo agito con responsabilità”
L’assessore Gigantelli risponde all’interrogazione dei consiglieri di “Patto per Turi”
Alla fine del Consiglio comunale del 1° marzo arriva la risposta all’interrogazione del gruppo consiliare “Patto per Turi” sulle criticità emerse nella gestione della riscossione dei tributi evasi. Le interpellanze presentate da Giannalisa Zaccheo saranno fornite in forma scritta, poiché il consigliere ha dovuto lasciare i lavori dell’assise per un impegno lavorativo.
Una panoramica generale
Prima di entrare nel merito delle questioni sollevate dalla minoranza, l’assessore Gigantelli traccia un quadro dei risultati finora raggiunti: per le ingiunzioni di pagamento relative agli anni 2010/2021, «su 1.161 atti emessi, ad oggi si riscontrano 36 richieste di annullamento. Come si vede, siamo ben al di sotto del 5% che viene ritenuto dagli addetti ai lavori la soglia del tutto “fisiologica” in materia di accertamento dei tributi locali». Quanto agli accertamenti 2014/2015, «su 5.936 avvisi di liquidazione emessi, ad oggi ne sono stati annullati 383, a fronte di ben 100 mila euro recuperati. Ovvero, il 6 % del totale: anche in questo caso, siamo appena sopra la soglia minima».
I disagi dei cittadini
Si passa poi a ribattere punto per punto alle premesse da cui sono partite le considerazioni di “Patto per Turi”, «che appaiono frutto di una lettura imprecisa della situazione».
In particolare, in merito alle difficoltà a reperire le ricevute di pagamento, l’assessore Gigantelli, pur confermando la regolarità dell’azione amministrativa che ha rispettato i tempi previsti per legge, non nega il disagio «che il cittadino ha dovuto sopportare, recandosi presso l’Ufficio Tributi per esibire documenti di 5 anni fa. E di questo ce ne scusiamo; purtroppo, non era possibile rimandare il recupero dei tributi evasi, data l’imponenza del Fondo crediti di dubbia esigibilità, che soffoca l’Ente bloccando ogni investimento, e i solleciti della Corte dei Conti.
Sicuramente, è buona prassi che gli accertamenti sui tributi vengano eseguiti ben prima del termine massimo dei 5 anni, e questo andrebbe fatto notare alle precedenti Amministrazioni che, come ampiamente documentato dalle note della Corte dei Conti, hanno – per voler essere diplomatici – “trascurato” il monitoraggio dei tributi locali, facendo ricadere su questa Amministrazione l’onere di fare chiarezza sulle tasse non corrisposte dal 2015 al 2019, anno in cui ci siamo insediati».
Sotto la soglia minima
A fronte dell’affermazione di “Patto per Turi” che giudica il numero di contestazioni oltre “la percentuale statistica che può essere considerata nella media”, Gigantelli replica di aver già dimostrato che si è ben al di sotto della soglia minima: «Continuando a dare giudizi affrettati e informazioni pressappochistiche – ammonisce – si alimenta un clima di tensione che non aiuta chi sta cercando di risolvere un enorme problema, non per vanità personale ma per assicurare a ciascun turese di continuare a godere dei servizi pubblici e di vivere in un Comune dove viene ristabilita l’equità fiscale».
Assistenza adeguata al contribuente
Quanto alla contestazione sulla rigidità dei modi e dei termini per interfacciarsi con gli Uffici, l’assessore ricorda che «per le ingiunzioni di pagamento, la società concessionaria CNF ha messo a disposizione vari canali per fornire un’adeguata assistenza al contribuente: un indirizzo di posta elettronica, un numero telefonico dedicato e un form sul proprio portale web dove è possibile prenotare un appuntamento con un responsabile della società che, ogni martedì, riceve i contribuenti nel rispetto della normativa anticontagio Covid-19. Stessa cosa ha fatto l’Ufficio Tributi per gli accertamenti sui tributi 2014/2015, mettendosi a disposizione del contribuente 3 giorni alla settimana». «Ma, poiché tutto è sempre migliorabile – rilancia in tono provocatorio – ci piacerebbe che i firmatari dell’interrogazione avanzassero proposte concrete per rendere “meno rigidi” questi “modi e termini”, nello spirito collaborativo che hanno sempre vantato di sostenere nella propria azione di opposizione».
Dalla parte dei contribuenti onesti
«In ultimo – dichiara Gigantelli – si accusa questa Amministrazione di operare “con superficialità e arroganza”. Il recupero che abbiamo intrapreso non è un atto di arroganza o di superficialità ma, come ribadito più volte, è una necessità sollecitata sia dall’obbligo di ridurre il FCDE che dalle osservazioni della Corte dei Conti. Siamo consapevoli che l’emergenza Covid ha determinato un’onda lunga di disagi economici; proprio per questo, fin dall’inizio, ogni pratica è stata esaminata, valutando la situazione specifica e proponendo un piano personalizzato di rateizzazione del pagamento. Ci siamo affidati a un gruppo di consulenti esperti che sta trovando la giusta mediazione tra l’obbligo dell’Ente di recuperare i tributi e le particolari contingenze dei cittadini». «Oggi, a ulteriore testimonianza della nostra buona fede, abbiamo approvato due modifiche al Regolamento delle Entrate, nate proprio dalla scelta di venire ulteriormente incontro ai contribuenti più deboli».
“Si ci candida in poesia, si amministra in prosa”
«Mi si permetta – appunta l’assessore avviandosi alla conclusione – una riflessione di carattere generale. Un Comune non si guida ricercando facili consensi; un Comune si amministra gestendo con oculatezza le risorse che appartengono a tutti i cittadini, affinché la comunità riceva servizi adeguati ed efficienti. Servizi che sono finanziati attraverso i tributi e non con i giochi di prestigio della retorica. Chi si scaglia contro questa Amministrazione con toni da campagna elettorale permanente; chi ci chiede di dimetterci prima ancora di aver raggiunto il traguardo dei due anni di governo, suggerendo anche il giorno e l’ora più convenienti, dimostra una profonda irresponsabilità e calpesta quel “bene dei turesi” con cui spesso si riempiono discorsi e interviste sui giornali locali. Si denigra il lavoro di una squadra di governo che sta cercando di salvare i conti pubblici dalle conseguenze di precedenti gestioni farraginose e disattente. E, ancora peggio, si tenta di bloccare sul nascere l’inversione di rotta, che si sta attuando in un periodo storico non facile e che mira a costruire una reale prospettiva di crescita per Turi».
«Una vecchia massima recita: “Si ci candida in poesia, si amministra in prosa”. E questo è il momento della prosa, della concretezza nel risolvere i problemi che abbiamo trovato, dell’unità d’intenti per scardinare gli andazzi che hanno portato a pensare di poter tranquillamente evitare di pagare le tasse. La poesia e gli slogan – chiosa – riserviamoli per le prossime competizioni elettorali che, mi spiace deludere le speranze dei colleghi di “Patto per Turi”, non sono imminenti come auspicano».
FD