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Politica

Vaccini, una corsa contro il tempo

Un momento della videoconferenza

Il sindaco Tina Resta: “Siamo agli ultimi metri di una lunga maratona, non arrendiamoci ora”

A un anno dall’inizio della pandemia, il Coronavirus fa ancora paura: ha imparato a mutare, presentandosi in forma di varianti che hanno aperto ufficialmente la stagione della “terza ondata”. Lo testimonia l’impennata dei contagi e dei ricoveri che si è registrata negli ultimi giorni, riportando l’asticella sopra la soglia di criticità.

L’altro lato della medaglia si chiama vaccino e si declina al plurale: AstraZeneca, Pfizer e Moderna. Proprio per fare il punto sull’andamento della campagna vaccinale anti-Covid, nella mattinata di mercoledì 3 marzo, il sindaco Tina Resta ha partecipato, insieme ai colleghi dell’Area metropolitana di Bari, ad una videoconferenza con i vertici regionali e dell’ASL. Presenti Antonio Decaro, sindaco metropolitano e presidente dell’Anci; l’assessore regionale alla Sanità, Pier Luigi Lopalco; il Direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro; il Direttore Generale dell’ASL Bari, Antonio Sanguedolce.

Prima di riassumerci i temi salienti della riunione, il sindaco lancia un appello ai suoi cittadini: «Ogni sforzo dell’Amministrazione è teso ad accelerare la somministrazione dei vaccini anti Covid. Siamo agli ultimi metri di una lunga maratona che, mi rendo conto, ci ha sfiancato: abbiamo tutti il desiderio di recuperare le relazioni sociali, di riappropriarci della libertà e di ritornare a festeggiare le nostre tradizioni in piazza. Arriverà anche quel momento; ora non possiamo arrenderci: dobbiamo continuare a rispettare le misure di sicurezza, indossando le mascherine, evitando assembramenti e uscendo quando è strettamente necessario».

Esigiamo dati chiari e immediati

«Il primo argomento sviscerato nell’incontro – dichiara il primo cittadino – è la poca chiarezza nella comunicazione dei dati sui nuovi contagi che si registrano nel proprio territorio, non sempre aggiornati o comunicati con tempestività, e del numero di decessi per Covid-19.

Abbiamo proposto di individuare una figura di raccordo tra ASL e sindaci per veicolare le informazioni in modo corretto, evitando che si debbano apprendere le notizie da “voci di corridoio”.

L’ASL ci ha risposto che sta lavorando su questo fronte, prevedendo un report settimanale in cui ci sia traccia dell’andamento generale dei casi nelle ultime tre settimane, includendo anche dettagli specifici, come ad esempio la distinzione tra soggetti sintomatici e asintomatici, che possano aiutare gli amministratori ad avere una fotografia il più possibile realistica e fedele della situazione».

Il calendario delle vaccinazioni

Il 'team Covid'

La discussione si è poi spostata sulla campagna vaccinale: «Ci è stato riferito che al momento esistono due canali di vaccinazione: AstraZeneca per il personale scolastico, Moderna e Pfizer per gli over 80. A breve – aggiunge il sindaco – dovrebbero essere attivate anche le vaccinazioni domiciliari, che saranno gestite dai medici di base.

Si conta di ultimare questa fase entro la fine del mese, per poi continuare, ad aprile, con la vaccinazione dei “soggetti fragilissimi” (come ad esempio pazienti dializzati, malati oncologici o immunodepressi) e di chi presta loro assistenza, nonché di quanti lavorano a contatto con il pubblico (dai dipendenti della Pubblica amministrazione agli addetti al sevizio di igiene urbana).

Successivamente, la campagna proseguirà seguendo il calendario ministeriale: verranno vaccinate, in ordine, le persone di età compresa tra 75 e 79 anni, quelle tra i 70 e i 74 anni, i cittadini con aumentato rischio clinico da 16 a 69 anni di età, la fascia di popolazione di età compresa tra i 55 e i 69 anni e, infine, quella tra i 18 e 54 anni. Sui tempi di somministrazione è tuttavia difficile avere stime certe poiché, come ha ammesso l’assessore Lopalco, ci sono ritardi nell’arrivo dei quantitativi di vaccini previsti.

«A margine del confronto – annota la dott.ssa Resta – abbiamo rinnovato la richiesta di prevedere un “sistema panchina”, ovvero di stilare delle “liste di riserva” da utilizzare nel caso ci siano dosi avanzanti di vaccino, senza lasciare la scelta a criteri soggettivi. In più, abbiamo rilevato alcuni disguidi nel sistema delle vaccinazioni domiciliari, segnalando che in alcuni casi gli appuntamenti sono stati cancellati, obbligando il cittadino a ripetere la procedura di prenotazione».

A Turi siamo un passo avanti

Il supporto di 'Turi Soccorso' (2)

Rispetto ad altre realtà, il nostro Comune è sicuramente un passo avanti nel tabellino di marcia delle vaccinazioni.

«Con AstraZeneca – informa il primo cittadino – abbiamo vaccinato la maggior parte del corpo docente turese (103 soggetti) e del personale Ata (19 soggetti), restano ulteriori 18 insegnanti che sono attualmente in quarantena e 7 over 65 per cui non può essere utilizzato AstraZeneca, raccomandato per la popolazione tra i 18 e i 55 anni di età e senza patologie gravi. Siamo riusciti a inserire in questa tranche anche il personale addetto alla mensa, gli autisti e gli accompagnatori del servizio scuolabus, nonché gli agenti della Polizia Locale.

Il supporto di 'Turi Soccorso' (1)

Ringrazio lo staff dei medici e degli infermieri dell’ASL che hanno eseguito le vaccinazioni. Un particolare riconoscimento va ai volontari della Protezione Civile, che hanno curato il servizio d’ordine all’esterno del centro vaccinale, e allo staff della Pubblica Assistenza “Turi Soccorso”, che ha messo a disposizione uomini e mezzi di soccorso durante le vaccinazioni dei docenti».

Ed a proposito dei docenti, il sindaco Resta ha rappresentato il problema degli insegnanti che, pur essendo residenti a Turi, lavorano fuori regioni per incarichi a tempo determinato e si vedono negato il diritto di accedere alle vaccinazioni. A rispondere è stato lo stesso assessore Lopalco, garantendo l’impegno della Regione a risolvere questo disguido.

Vaccinazione di massa, serve il personale

In previsione della “vaccinazione di massa”, i sindaci hanno dato piena disponibilità ad allestire appositi spazi e a fornire il servizio d’ordine. A Turi, il primo cittadino come possibile hub ha individuato il palazzetto dello sport di via Cisterne e la palestra della Scuola Media.

«Da parte nostra – commenta – c’è il pieno impegno a organizzare nel migliore dei modi gli hub, ma non basta: occorre che venga fornito personale sanitario sufficiente ad affrontare la somministrazione di un numero importante di vaccini. Fondamentale in questo senso diventa il coinvolgimento attivo dei medici di medicina generale».

A riguardo, una prima nota positiva è stata intonata dal presidente dell’Ordine dei medici chirurgi ed odontoiatri della provincia di Bari, il prof. Filippo Anelli. In una nota ufficiale, Anelli ha reso noto che «in ogni Comune i medici fiduciari dell’Ordine hanno già raccolto le adesioni dei colleghi che si sono resi disponibili su base volontaria per l’attività all’interno delle strutture messe a disposizione dalle amministrazioni comunali». Tuttavia, serve strutturare un modello organizzativo funzionale: «Il tipo di vaccino utilizzato – scrive Anelli – ha un rilevante impatto sull’organizzazione e la logistica: il Pfizer prevede la somministrazione delle sei dosi in poche ore, il Moderna è molto più maneggevole. AstraZeneca si conserva a temperature di refrigerazione standard ma ha delle limitazioni in base all’età. La Regione deve dirci quante dosi ha a disposizione e quali vaccini ha a disposizione, in modo da poter pianificare le modalità e le tempistiche di intervento dei medici di medicina generale».

Fabio D’Aprile

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