“Turi verso la zona rossa”
Prof. Onofrio Resta: “Secondo i parametri del CTS, il numero dei contagi è al di sopra della soglia di tolleranza”
Nel prossimo numero del nostro cartaceo, vi proporremo un’intervista al prof. Onofrio Resta, direttore del Reparto UTIR Covid del Policlinico di Bari e autore di quattro pubblicazioni scientifiche in cui, tra l’altro, si approfondisce l’incidenza e i fattori di rischio del Coronavirus.
Vogliamo anticiparvi alcuni passaggi della conversazione che aprono a una lettura della situazione turese molto meno “ottimistica” e che esige una strategia d’intervento – che, chiaramente, deve partire a livello nazionale – tanto immediata quanto severa.
Secondo il prof. Resta, il Comune di Turi «rischia di scivolare in “zona rossa”. L’ultima nota della Prefettura, arrivata il 7 marzo, comunica che ci sono 87 casi positivi nel nostro paese. Se si mutuano le direttive del Comitato Tecnico Scientifico – che prevedono la “zona rossa” se si superano i 250 contagi su 100.000 abitanti (0,25%) – ebbene, Turi, con i suoi 13.000 abitanti, ha ampiamente superato questa soglia, attestandosi ad una percentuale di contagi (0,66%) doppia rispetto ai limiti stabiliti e proiettandosi verso provvedimenti più restrittivi».
A questi dati ufficiali vanno poi aggiunti i “contagiati potenziali”, ovvero i cittadini in isolamento volontario, in attesa di sottoporsi al tampone molecolare, e quanti hanno eseguito il “tampone rapido” che, per un farraginoso meccanismo, non rientrano nel tracciamento del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL.
In sintesi: «Dalle comunicazioni con alcuni medici di medicina generale di Turi e dai consulti che mi hanno richiesto vari concittadini – afferma il professore – si ricava che i contagiati turesi sono più di quelli che risultano dai dati ufficiali, come del resto ha già fatto notare il sindaco Tina Resta». «Siamo di fronte ad una situazione critica: se guardiamo all’andamento storico dei dati epidemiologici a Turi, seppur incompleti e non aggregati, il numero dei contagiati è salito in maniera importante e richiede misure più restrittive unite a un comportamento più responsabile soprattutto da parte dei più giovani».
Per l’analisi delle cause che hanno determinato questo incremento e delle misure che sarebbe opportuno adottare, vi rimandiamo all’intervista integrale.