Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Cultura

“Commiato da un amico”

Vito Coletta

Il prof. Giovanni Palmisano ricorda Vito Coletta, “compagno di strada leale, generoso e sincero”

La militanza socialista

Ho perso un amico, Vito Coletta (Vitino per gli intimi); accompagnato da testimonianza di stima e di affetto, il 1° marzo, ha ricevuto l’estremo saluto. Un’amicizia ci ha legati da lungo tempo, circa quarant’anni; l’ho conosciuto in quel periodo politico che vedeva nel garofano rosso un simbolo di speranze e di grandi ideali.

In quelle circostanze, la comune militanza politica si trasformò in amicizia; ne apprezzavo la schiettezza del pensiero e la caparbietà nell’azione. Pur avendo qualche dissonanza col suo pensiero, rimasi attratto dalla sua personalità; era socievole, generoso, dinamico, sempre pronto a muoversi per gli altri. Amava essere nel gruppo, partecipe, pronto ad organizzare incontri e manifestazioni. Metteva passione in ogni sua iniziativa o attività; voleva sentirsi importante ed utile. Era un sognatore; credeva in un futuro migliore, per sé e gli altri.

Vitino era nato a Pirri, una frazione di Cagliari, nel dicembre del 1947, da Matteo Coletta, un noto commerciante di Conversano e da Maria Del Re, nativa di Mola di Bari. Era ultimo di quattro figli; orfano di padre, a sette anni, si era trasferito con la famiglia a Conversano, dove ha trascorso una giovinezza non facile. Dopo aver fatto l’apprendista in una autocarrozzeria, è venuto a Turi per aprire una propria officina. Fu sostenitore attivo della locale Associazione degli Artigiani che aveva sede in via XX Settembre, angolo via maggior Orlandi. Tifoso interista, giocava nella squadra artigiani nei tornei calcistici organizzati a Turi.

Si era unito in matrimonio con Nietta Di Pinto, dalla quale ha avuto due figlie Mara e Delia, ora stimate avvocatesse. Amava la famiglia e il suo lavoro di lattoniere, che esercitava con orgoglio. Le circostanze lo hanno spinto a cercare un lavoro più stabile; l’ultimo come dipendente come centralinista presso l’Ospedale di Putignano.

La passione per i funghi

Oltre la passione politica aveva l’hobby di cercare funghi; provava ebbrezza nel camminare in lungo e in largo per i boschi.

Nell’ultimo decennio, a periodi, il suo umore diventava euforico ed aveva la sensazione che tutto fosse possibile. Era carico di un ottimismo eccessivo; iperattivo, non si lesinava per un progetto o per qualcuno. Vitino, in quelle circostanze, era vittima di un disturbo che diventerà un problema per sé e la sua famiglia. Si sottopose ad una terapia che gli ha permesso di controllare il suo umore, ma nel contempo ha minato il suo fisico, che pur forte, non ha resisto a lungo e, il 27 febbraio, si è arreso. Un pensiero di cordoglio va alla sua famiglia insieme ad un immutato ricordo di un amico leale, generoso e sincero.

Giovanni Palmisano

La sqadra degli artigiani

La squadra dell’Associazione degli Artigiani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *