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Politica

“È il momento di dimettersi”

Angelo Palmisano

Palmisano: “L’Amministrazione è allo sbando, il sindaco deve ridare la parola agli elettori”. “Turi ha bisogno di un governo degno di questo nome”

«Affermiamo con fermezza che questa Amministrazione prima finirà e meglio sarà per la nostra Turi». Non si perde in preamboli il consigliere Angelo Palmisano, capogruppo di “Patto per Turi”, che denuncia «la completa incapacità di guidare il paese» manifestata dal governo Resta.

Secondo la lettura di Palmisano, il rimpasto di sei mesi fa, oltre a non aver giovato alla stabilità della coalizione, non ha apportato nessun apprezzabile miglioramento nell’attività amministrativa. Anzi, alle difficoltà più volte sottolineate dalla minoranza, continuano ad aggiungersene altre, come confermato dagli ultimi eventi.

Le dimissioni di Del Rosso

«È notizia di qualche giorno fa – rivela Palmisano – che il Responsabile del Settore Urbanistica, l’architetto Del Rosso, si è dimesso. Se un caposettore, per giunta riconfermato dal sindaco attraverso un incarico fiduciario, si vede costretto ad andare via, è palese che la gestione della macchina amministrativa è del tutto inefficace. Tra l’altro, il primo cittadino ha anche la delega all’Urbanistica, il che vuol dire che non è stata neanche in grado di interloquire con il proprio caposettore e superare eventuali malintesi».

«Le conseguenze di queste dimissioni sono pesanti. Tutti i progetti in attesa di essere completati o verificati – dichiara preoccupato il capogruppo di minoranza – rischiano di subire l’ennesima paralisi: dagli alloggi popolari alla pubblica illuminazione, dall’acquisizione delle strade e alla loro manutenzione, dalla variante per le aree verdi di via Dell’Andro e via Conversano all’ex cinema Zaccheo».

«L’Ufficio Tecnico è il cuore di un Comune e, senza una guida salda, è difficile immaginare che si possa andare avanti. Questa Amministrazione – ammonisce – dovrebbe prendere atto che non ha un futuro e che sta solo danneggiando il paese. Pur apprezzando gli sforzi, si macina acqua. Sono allo sbando: il sindaco non è più in grado di portare avanti l’enorme mole di lavoro da sola o con l’aiuto di un paio di assessori. Anche se, a questo punto, sorge un dubbio: è la squadra ad essere inetta o manca una guida adeguata?».

“La crociata dei tributi”

I “passi falsi” del governo Resta, a parere del leader di “Patto per Turi”, sono tanti: «Iniziamo dalla riscossione dei tributi evasi: dagli ultimi dati riportati dall’assessore al ramo, sembra che abbiano recuperato 50mila euro. A fronte di 6mila accertamenti inviati, è una cifra ridicola e ben lontana dalle stratosferiche somme che si era proclamato di recuperare all’inizio di questa crociata».

«In più – aggiunge – si sono creati enormi disagi agli utenti che, in periodo Covid, hanno dovuto accalcarsi nell’androne del Municipio o lungo i corridoi dell’Ufficio Tributi per esibire le ricevute di pagamento. In pratica, hanno fatto fare al cittadino il lavoro che avrebbe dovuto fare la parte politica e quella tecnica».

«Di questo – anticipa – ne riparleremo in Consiglio comunale, dove faremo emergere tutte le criticità della vicenda. Una cosa è certa: il sindaco ha affermato che avrebbe verificato in prima persona le ragioni per cui nella banca dati comunale non c’è traccia di molti pagamenti regolarmente eseguiti. Mi auguro abbia scoperto chi sia il responsabile; personalmente non ho dubbi: la responsabilità è dell’intera Amministrazione».

Opere pubbliche in barba alle norme

Anche sul fronte delle opere pubbliche la minoranza non manca di evidenziare una “debacle” generale: «Si stanno limitando a completare i progetti che hanno ereditato e, nelle poche occasioni in cui prendono un’iniziativa, agiscono in barba alle norme».

Un esempio? La trivella tra via Albano e via Mola: «Abbiamo chiesto di ritirare la determina di affidamento dei lavori di riperforazione del foro disperdente, segnalando che l’intervento viola le leggi regionali in materia ambientale. Il caposettore dei Lavori Pubblici ci ha risposto che la scelta è stata supportata dall’Amministrazione e che non si ravvisava alcuna violazione. Interesseremo le autorità competenti per andare in fondo alla questione. Così come vogliamo vederci chiaro sull’appalto per la manutenzione delle strade extraurbane: si sono spesi 66mila euro e il risultato è sotto gli occhi di tutti. Stiamo preparando una comunicazione alla Corte dei Conti, affinché venga seriamente analizzata la correttezza degli atti adottati.

Per non parlare dei cantieri che sono colpevolmente fermi, ad iniziare dalla tanto attesa riqualificazione del cimitero, in condizioni pietose e che aspetta da un anno il nuovo regolamento».

“Il dramma del personale”

«Le dimissioni dell’architetto Del Rosso – incalza Palmisano – rendono ancora più urgente la necessità di un concorso pubblico per dotare il nostro Comune di una propria graduatoria. Una richiesta che ribadiamo con forza dal primo giorno d’insediamento ma che è rimasta inascoltata. Per espletare un bando servono almeno due anni, il che vuol dire che la “patata bollente” dovrà gestirla la prossima Amministrazione: la Giunta Resta, che ha sempre lamentato i ritardi dei suoi predecessori, verrà giudicata a sua volta come chi ha aggravato la situazione, azzerando l’organico in forza all’Ente.

Difatti, la maggior parte del personale è stata reclutata attingendo dalle graduatorie di altri Comuni; parliamo di dipendenti che risiedono nella provincia di Lecce e che ogni giorno devono percorrere oltre 200 chilometri. È chiaro che alla prima occasione andranno via per avvicinarsi a casa e l’Ente finirà per rimanere con un pugno di mosche in mano, avendo sprecato tempo prezioso».

Scuola e Covid

Un passaggio la minoranza lo riserva anche al capitolo della sicurezza delle scuole: «Docenti e genitori sono preoccupati per l’aumento del numero di contagi. Come gruppo abbiamo protocollato una lettera indirizzata al sindaco in cui chiediamo i reali dati sulla situazione della scuola, sollecitando a coordinarsi con l’Asl e valutare se sussistano gli elementi per disporre la sospensione delle lezioni in presenza»

“Ridiamo la parola agli elettori”

«Fin dall’insediamento, quando è stato presentato il primo DUP (documento unico di programmazione), abbiamo contestato l’assenza di qualsiasi indirizzo. Dopo due anni, il quadro non è cambiato: facciamo ancora fatica a capire quali siano le idee e i programmi che si intendono perseguire.

Urbanistica e Lavori Pubblici vivono del passato e non hanno prospettive; la tanto esaltata cabina di regia per intercettare i finanziamenti europei non c’è e non ci sarà mai, la Cultura è ancora orfana di un assessore a tempo pieno e stenta ad elaborare una strategia inclusiva, capace di rilanciare il turismo; le politiche giovanili e dello sport languono così come il marketing territoriale, perso tra un post su Facebook e un annuncio promozionale.

Davanti a questo desolante scenario, l’invito che rivolgo all’Amministrazione è di abbandonare per manifesta incapacità e riconsegnare alle urne la scelta di eleggere un governo degno di questo nome. I tempi sono maturi: se il Consiglio si sciogliesse entro la fine di febbraio, potremmo votare a maggio, evitando lunghi periodi di commissariamento».

Fabio D’Aprile

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