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Politica

“Straordinarie inefficienze per criticità ordinarie”

Sergio Spinelli

Riceviamo e pubblichiamo una riflessione del consigliere Sergio Spinelli sulle modalità con cui l’Amministrazione Resta sta governando il paese: una gestione “silenziosa” in cui, secondo la lettura del gruppo “Patto per Turi”, pesa l’assenza di risposte – e dunque di chiarezza e coinvolgimento dei cittadini – su numerose questioni di interesse collettivo, puntualmente sollevate dalla minoranza.

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«La vita nel nostro amato paesello sembra scorrere tranquilla; tutto procede nella più assoluta normalità e gli atavici problemi sembrano essere lontani ricordi, al netto dell’emergenza sanitaria. Tanto è vero che all’orizzonte non si vede neanche l’ombra della convocazione di un Consiglio Comunale; si è passati dalla poco vantabile media di un consiglio al mese, ad uno ogni 45 giorni ed ora navighiamo spediti verso un Consiglio ogni due mesi.

Questa Amministrazione è talmente efficiente che non necessita di confrontarsi con nessuno. Infatti, a parte il buon Fabio Topputi, sempre al centro di “disguidi” che sembrano più un tentativo di dimostrare ciò che è in grado di fare (se nel bene o nel male resta una valutazione che spetta a ciascuno in base alle proprie aspettative riposte in una figura istituzionale), dall’Amministrazione tutto tace e nessuno si propone per aggiornamenti su svariate questioni ancora pendenti e mai risolte, neanche in prospettiva futura.

Bene, mi permetto di ricordarne solo qualcuna particolarmente attuale.

“Accertamento tributi”

Sulle “cartelle pazze” se ne sono dette tante e, ad onor del vero, talvolta anche troppe, da parte di chi, a qualsiasi titolo, è salito in cattedra cavalcando l’onda della protesta popolare. Stando alle dichiarazioni del Sindaco Resta sapremo la verità fra qualche settimana; sapremo infatti quante sono state le cartelle inviate, quante doppie magari per mancata verifica, quante errate forse per database non allineato, quante nuovamente riscosse talvolta per quieto vivere, quante in contenzioso e le cause degli errori nonché le soluzioni adottate; noi attendiamo fiduciosi e speranzosi anche per individuare eventuali responsabilità (perché ci saranno!!) e conseguenti risvolti finanziari di tutta l’operazione in termini di spese e incassi.

Intanto attendiamo con pazienza un Consiglio Comunale nel quale già ad oggi ci sono svariate interrogazioni e interpellanze all’ordine del giorno, sia su questo argomento che su altri, alle quali esigiamo risposte (sarà anche per questo motivo che non se fanno mai Consigli?).

Ma c’è un aspetto molto importante che va evidenziato, nell’interesse del contribuente: nel caso abbiate ricevuto un avviso di accertamento (non una ingiunzione) e riteniate di dover ricorrere all’istituto dell’autotutela sappiate che, a prescindere dalla eventuale risposta (che compete all’Ufficio Tributi e che può essere di accoglimento, di rifiuto o anche nessuna risposta), potrete impugnare l’atto entro il termine perentorio di 60 giorni dalla notifica dello stesso. Ora mi chiedo, considerato l’ingente numero di contestazioni in corso e l’esiguo numero di addetti a disposizione dell’Ufficio, riuscirà il Comune a dare risposta in tempo utile a tutte le istanze in autotutela che riceverà? E quanti, in attesa di una risposta che tarderà ad arrivare e che magari potrebbe essere di rigetto, non potranno più ricorrere per far valere i propri diritti perché appunto decorsi i 60 giorni? Sarebbe stato forse meglio scaglionare le migliaia di cartelle in momenti differenti dell’anno e non tutte all’ultimo minuto consentito. E magari avvalendosi dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) che avrebbe potuto dare discarico delle quote di valore inferiore a € 300, assolvendo così agli obblighi di legge per il Comune ma senza infierire in questo momento storico di grave difficoltà per le somme più esigue e decisamente meno importanti, limitando così anche lo stress dei contribuenti e dei professionisti a vario titolo chiamati in causa. Sono scelte che sottendono ad attenzioni per il cittadino che sicuramente da una maggioranza così “qualificata e competente” ci saremmo aspettati.

“Lavori pubblici: 620 mila euro a costo zero?!”

Il titolo apparso nelle scorse settimane è senza dubbio ad effetto ma la realtà è differente. La realtà è che il nostro Comune si è solo candidato per ottenere dei finanziamenti (non ci sono ad oggi i 620 mila euro) per poi procedere si spera alla progettazione (ad oggi anch’essa inesistente). Cioè, per intenderci il Comune ha espresso nient’altro che un desiderio (il libro dei sogni) e spera adesso che qualcuno lo prenda in considerazione.

Peccato che il sottoscritto già nel luglio 2019 ha invano proposto e richiesto formalmente, e sollecitato con più interrogazioni, la partecipazione a un bando di finanziamento per le sole spese di progettazioni che oggi ci avrebbero consentito di presentare non “sogni” ma progetti già definiti; agli atti ci sono le risposte approssimative e infondate, assolutamente smentite dai fatti nei mesi a seguire, come al solito. Ma questa è la nostra maggioranza; naviga a vista senza nessuna programmazione e tappa buchi a destra e a manca, dirottando fondi per asfaltare (malamente e a caro prezzo) strade a cui quei fondi non erano indirizzati e lasciando invece altre strade ancora a piangere (leggi via Sammichele), oppure sbandiera la sistemazione di via Martiri di via Fani (sacrosanta esigenza finalmente risolta!) ma senza dare nessuna speranza alle altre vie sofferenti. Attendiamo sempre con ansia la pubblicazione del censimento delle “aree da acquisire” nonché la programmazione della urbanizzazione di “pseudo strade” come via Cozzolongo, via Cristoforo Colombo, via dei Peuceti, via Padova, via Frassineto, via Nanni Masi, via Schuman, per citarne solo alcune, anche queste con residenti “martiri” e spesso ben più popolate e trafficate di altre. Quale il criterio adottato, e perché? Siate trasparenti e dimostrate l’abbandono della vecchia politica clientelare.

E il Project sulla pubblica illuminazione? A che punto siamo? Senza voler qui entrare nel merito delle scelte tecnico amministrative, da me più volte già decisamente contrastate senza mai ricevere risposte convincenti e competenti, mi chiedo chi saranno i fortunati vincitori di un servizio pubblico mai fornito sebbene pagato da decenni e chi invece resterà ancora al buio forse per altri decenni? Silenzio, tutto tace. Ma intanto, in barba alle severe leggi di tutela ambientale, si trivella per riaprire i condotti di grate di raccolta acque piovane chiusi proprio in virtù delle predette leggi. E la rete fognaria delle periferie? Ci sarebbero finanziamenti regionali pronti per queste esigenze ma… anche qui niente!

“Progetto Gramsci”

Il nostro paese, come noto ormai ai più, è destinatario di un importante finanziamento vincolato alla realizzazione di un’opera che si inserisce in un progetto, che varca i confini nazionali, per rinnovare la memoria della figura di Antonio Gramsci. È una importante occasione per rilanciare il nostro paese in circuiti culturali e turistici a cui affiancare le altre eccellenze della nostra terra e come tale va assolutamente perseguita con determinazione. Ma attenzione: il progetto prevede una importante rivisitazione di un’area tanto cara a noi tutti e le scelte dovrebbero essere condivise il più possibile con la comunità affinché siano percepite non come una imposizione ma bensì, come dicevo prima, come una opportunità. Le mie personali attenzioni sono per l’inclusione nel progetto da subito di entrambe le nostre ville, il salvataggio del maggior numero di alberi nella loro attuale naturale ubicazione e soprattutto trovare alternative alla prevista siepe alta due metri che delimiterebbe l’area dell’opera creando a mio parere una sorta di limitazione non solo ottica ma anche logistica. Un recente post su un noto social ha chiaramente evidenziato la forte sensibilità dei turesi su questo tema e sollecita un percorso di partecipazione e condivisione che sicuramente potrà condurre alle scelte migliori per il paese.

Concludo limitandomi ad enunciare annose questioni ancora irrisolte come l’assegnazione delle Case Popolari di via Cisterne, le disastrose condizioni del Cimitero, l’abbandono della struttura “ex cinema Zaccheo” oppure i cantieri sospesi di via Dell’Andro e parco “ex ospedale”… straordinarie inefficienze per criticità ordinarie».

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