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Oltre un milione di euro per centro storico e alloggi popolari

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L’Amministrazione Resta si candida al “Programma Innovativo Nazionale” con due progetti di riqualificazione urbana

Dopo la candidatura al “Fondo Progettualità”, da cui il Comune di Turi conta di ricevere oltre 600 mila euro per la progettazione delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico e per l’efficientamento delle scuole, l’Assessorato ai Lavori Pubblici compie un altro decisivo passo verso la riqualificazione del nostro territorio.

L’Amministrazione Resta, infatti, ha aderito al “Programma Innovativo Nazionale per la qualità dell’abitare”, promosso dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e il Ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo. Una misura che si pone l’obiettivo di ridurre il disagio abitativo, rivitalizzando in particolar modo il tessuto urbano delle periferie e quello degli alloggi popolari.

La candidatura al Programma passa dalla Città Metropolitana di Bari che, a partire dalla fine di dicembre 2020, ha avviato una fase di consultazione dei 41 Comuni, invitando ciascun Ente ad inviare entro il 25 gennaio le proprie proposte progettuali. Scadenza che l’Amministrazione ha onorato: con delibera di Giunta del 22 gennaio sono stati approvati, senza alcun onere per il Bilancio comunale, gli studi di fattibilità tecnico-economica di due progetti che si orientano lungo altrettante direttrici: la valorizzazione del centro storico e la rigenerazione del contesto urbano in cui sono ubicati gli alloggi popolari.

Centro storico

Entrando nei dettagli, il primo progetto, che ipotizza un investimento di poco superiore a 600 mila euro, mira al recupero dell’antico Forno Comunale e alla riqualificazione di alcune unità abitative di proprietà dell’Ente, ubicate sempre nel centro storico e adibite a residenze sociali e servizi socio-culturali. In parallelo, è previsto anche il ripristino della pavimentazione delle vie adiacenti alle unità abitative oggetto di intervento e il recupero della Biblioteca Comunale.

Alloggi popolari

Il secondo progetto, invece, punta a sistemare le aree pertinenziali alle tre palazzine ERP (edilizia residenziali pubblica) presso l’ex Ospedale, realizzando la strada di collegamento, prevista dal PUG, tra via Cisterna e Schumann, con la contestuale esecuzione delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico. Inoltre, si propone di intervenire sulle aree esterne degli alloggi popolari, costruiti negli anni ‘40-‘50, presenti nel centro urbano tra Via Vittorio Veneto e Via Guglielmo Cisternino, “in quanto risultano mai pavimentate e in uno stato di abbandono e degrado”. Infine, il progetto prevede la riqualificazione di due aree site presso via Fenoglio e via traversa Gioia canale, rivenienti da cessioni a standard, attualmente in stato di abbandono. Il costo complessivo dei lavori è stato stimato in via previsionale in circa 659 mila euro.

“Zero Cemento”

Entrambe le opere verranno inserite nel Programma triennale dei Lavori Pubblici, che ci pare aver finalmente abbracciato la filosofia urbanistica nota come “zero cemento”. Piuttosto che dare il via libera a nuove strutture, spesso votate a trasformarsi in “cattedrali nel deserto”, si propone una gestione sostenibile del territorio: la crescita e lo sviluppo del paese non passano attraverso ulteriori colate di cemento ma si nutrono del recupero e dell’efficientamento di ciò che già esiste, programmandone la manutenzione periodica, eterno tallone d’Achille delle “politiche edilizie”.

FD

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