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“Accertamenti illegittimi”

Giannalisa Zaccheo

Il consigliere Zaccheo, in una nuova interrogazione, mette in discussione la validità di numerosi avvisi di accertamento, inviati senza contraddittorio preventivo

Nuova interrogazione del consigliere Giannalisa Zaccheo. Il capogruppo del Gruppo Misto questa volta punta i riflettori sulle problematiche nate dall’operazione di recupero dei tributi evasi, avviata nelle ultime settimane dall’Amministrazione Resta.

«I cittadini – osserva il consigliere – stanno ricevendo dal Comune fiumi di ingiunzioni fiscali e avvisi di accertamento pieni zeppi di grossolani errori. Non è possibile vessare i cittadini chiedendo loro di pagare tributi non dovuti in seguito a sentenze passate in giudicato, come non appare tollerabile pretendere il pagamento del Canone per un passo carrabile di 20 euro dopo 5 o addirittura 10 anni, quindi, dopo il decorso dei termini di prescrizione. E questi sono solo due esempi di innumerevoli inesattezze che viziano gli atti amministrativi e che costringeranno i cittadini a ricorrere a consulenze tecniche o legali per vedere riconosciuti i propri diritti – nel migliore dei casi – salvo, al contrario, ingaggiare una lotta giudiziaria contro il Comune».

I tre affidamenti

Nel corpo del dettagliato documento, indirizzato al sindaco Tina Resta, si parte dall’analisi di tre affidamenti ad altrettante società che hanno supportato le attività del Settore Economico-Finanziario.

Il primo è quello della Car-Tech (22 maggio 2017), finalizzato a “bonificare la banca dati delle aree edificabili e rilevare gli accatastamenti anomali”, fornendo in parallelo supporto e formazione al personale dell’Ufficio Tributi. Il tutto con un impegno di spesa di 35.380 euro (oltre iva). Il provvedimento, come puntualizza il consigliere, è stato «contestato dal legale di numerosi contribuenti per presunte illegittimità», tanto che se ne è richiesto l’annullamento in autotutela, formulando anche un esposto sulla responsabilità contabile dell’Ente.

Il secondo affidamento riguarda la “Credit Network & Finance Spa” (15 novembre 2020), chiamata a gestire la riscossione coattiva dei tributi ICI, IMU e Tassa Rifiuti per il triennio 2010-2011-2012 e per il 2016. I contribuenti interessati sono 1.206 per un totale da incassare di poco più di 650 mila euro. Sulla somma recuperata alla società spetterà il 9%.

Il terzo interessa la ditta “DD Management”, incaricata di supportare la gestione delle entrate per l’anno 2020 e di eseguire gli accertamenti dei tributi comunali (IMU, TASI, TARI, COSAP) e dei tributi minori dovuti per il triennio 2014-2015-2016. Il tutto per una spesa di 24.400 euro (oltre iva). In merito a quest’ultimo provvedimento, il consigliere Zaccheo sottolinea che, nella relativa determina, la scelta di ricorrere al supporto esterno viene giustificata con “la grave assenza di personale” che non permetterebbe di gestire “l’enorme quantità di informazioni” fiscali e tributarie. In più, si fa presente che è stata scelta la ditta che fornisce “il software gestionale dei Tributi e da supporto agli uffici nell’utilizzo dello stesso”, il che “risponde ad un oggettivo canone di ‘economicità’, in quanto assicura piena continuità delle attività”.

Le dichiarazioni dell’assessore Gigantelli

Nella “seconda parte” dell’interrogazione vengono citate alcune dichiarazioni che l’assessore Graziano Gigantelli ha rilasciato agli organi di stampa. In particolare, il consigliere focalizza l’attenzione sulle due note inviate dalla Corte dei Conti (datate 22 maggio e dicembre 2020) in cui, a dire dell’assessore, l’Ente verrebbe sollecitato a “interventi più incisivi in merito al contrasto all’evasione fiscale”, precisando che “per il 2017 si è riusciti a incassare appena il 3% dei tributi accertati, mentre per il 2018 non risulta alcuna attività di riscossione”.

A seguire, vengono riportati i passaggi in cui si imputa l’operazione di recupero dei tributi alla necessità di “ridurre il Fondo crediti di dubbia esigibilità”, si specifica il numero delle cartelle spedite e si illustrano le cause degli “errori” verificatisi, spiegando che “ci siamo trovati di fronte a un database non aggiornato e dunque non pienamente affidabile” e che “la tipologia di controlli richiesti non poteva essere svolta preventivamente. Parliamo di ‘errori’ avvenuti in una fase, quella del pagamento del tributo, su cui l’ufficio non ha alcun controllo. Ecco perché occorre che il contribuente esibisca copia del versamento e ci permetta di bonificare la banca dati in possesso dell’Ente”.

In ultimo, il consigliere prende nota dei report prodotti dalla “Credit Network & Finance Spa”, pubblicati sempre su un organo di stampa, da cui si ricavano due dati: dalle iniziali 1.161 ingiunzioni inviate, “sono stati esclusi 50 avvisi di accertamento ICI relativi all’anno d’imposta 2011, per i quali agli atti di ufficio risultava una sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Bari passata in giudicato e favorevole al contribuente”; nel corso di queste settimane sono state presentate circa 80 istanze di annullamento in autotutela, delle quali la maggior parte invocano l’aver effettuato il pagamento e presunti vizi negli stessi avvisi di accertamento.

Dove è finito il “contradditorio preventivo”?

Prima di esplicitare le domande poste al sindaco, l’avvocato Zaccheo si sofferma su altri due aspetti chiave della vicenda.

Il primo attiene la validità della richiesta rivolta ai cittadini di fornire «dati riferiti alle proprie situazioni tributarie e, in alcuni casi, ricevute di pagamento». «Questo appare non solo intollerabile ma in aperta violazione dell’articolo 6, comma 4, della Legge 212/2000 (Statuto del Contribuente). In buona sostanza – annota il consigliere – allo stesso contribuente non possono essere richiesti documenti o informazioni già necessariamente in possesso dell’Amministrazione, la quale – anche ai sensi dell’articolo 18, n.2, della Legge 241/90 – è tenuta d’ufficio ad acquisire o produrre i documenti in questione».

Il secondo punto palesa la probabile illegittimità di numerosi avvisi di accertamento per alcune annualità, «perché hanno messo in atto una inconcepibile violazione del diritto del contribuente al contraddittorio preventivo», esteso obbligatoriamente, a partire dal 1° luglio 2020, a tutti i procedimenti di controllo fiscale e tributario, in virtù delle regole introdotte dal cosiddetto “Decreto Crescita” ad integrazione del Decreto legislativo di riferimento (il numero 219 del 1997). Semplificando, prima di emettere un avviso di accertamento, il contribuente deve essere invitato dall’Ufficio Tributi a comparire e “ragionare” sul mancato pagamento contestato; se questo passaggio viene omesso, il successivo accertamento non è valido.

Le domande al sindaco

Alla luce di tutte le osservazioni esposte, il consigliere Zaccheo formula le sue domande al sindaco.

In primis, si chiede se sia stata utilizzata la banca dati della Car-Tech per effettuare i controlli e la successiva emissione degli avvisi di accertamento per i tributi ICI-IMU-TASI; quali attività previste dal progetto della Car-Tech siano state eseguite in questi anni e a che punto sia il procedimento di annullamento in autotutela dell’affidamento in questione.

In secondo luogo, si domanda quale banca dati (e di quale ditta) sia stata utilizzata per effettuare i controlli e la successiva emissione degli avvisi di accertamento per le varie imposte comunali; se il software gestionale dei tributi e da supporto agli uffici è quello della società DDMAMAGEMENT srl e quanto sia costato negli anni scorsi; se il Comune di Turi sia in possesso di una banca dati nella quale siano presenti le posizioni dei contribuenti per i vari tributi.

Inoltre, si chiede di comunicare il totale delle ingiunzioni fiscali e degli avvisi di accertamento (distinti per vari tributi), il numero degli atti per cui è stato effettuato l’annullamento in autotutela – anche in misura percentuale – e quali siano i costi delle spese postali di quest’ultimi.

Infine, si domanda di ottenere copia e conoscere il contenuto della seconda nota ufficiale della Corte dei Conti, indirizzata al Sindaco e al revisore.

I provvedimenti futuri

Concludiamo con l’interpellanza, in cui l’avvocato Zaccheo invita l’Amministrazione a chiarire i provvedimenti che intende adottare per “sanare” le criticità emerse.

In tal senso, si chiede se verrà annullato l’affidamento alla Car-Tech; come si pensa di recuperare le spese sostenute dal Comune per le cartelle che dovranno essere annullate; quali azioni verranno intraprese per adempiere alle sollecitazioni della Corte dei Conti e all’esigenza di «ridurre il Fondo crediti di dubbia esigibilità, che per il Bilancio consuntivo del 2019 ha superato i 3 milioni di euro e per il 2020 potrebbe ulteriormente aumentare, a causa dell’azione di riscossione non ispirata ai principi di efficienza e legalità, in quanto non osservante l’obbligo del contraddittorio preventivo».

Infine, si domanda «quali siano gli intendimenti futuri dell’Amministrazione riguardo alla qualificazione, ottimizzazione e riduzione di tutte le spese correnti, compreso quelle per le indennità di carica e di altre spese non propriamente necessarie, al fine di ottimizzare i servizi alla cittadinanza di cui al redigendo Bilancio di Previsione 2021».

FD

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