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Politica

“Amministrazione zero”

Paolo Tundo

Il consigliere Paolo Tundo rimprovera alla Giunta Resta di non essere in grado di amministrare il paese e di creare disagi ai cittadini onesti

«Il rimpasto di Giunta, avvenuto dopo appena un anno di governo, ha dimostrato che all’interno della maggioranza c’erano e continuano ad esserci “problemi di convivenza”. Queste fibrillazioni inevitabilmente si ripercuotono sulla gestione del paese, che finora è stata pessima».

Così il consigliere Paolo Tundo che, attraversate da qualche settimana le soglie del nuovo anno, non ha cambiato il suo personale giudizio sull’Amministrazione Resta, imputata di «non avere una progettualità e di non aver trovato risorse per attuare il programma presentato in campagna elettorale».

«Condivido la posizione recentemente espressa dal prof. Onofrio Resta – prosegue Tundo – che conferma quello che ho sempre detto dai banchi dell’opposizione: il sindaco sta dando il massimo delle proprie forze, mentre la squadra degli assessori e dei consiglieri lavora al di sotto delle soglie di attesa e dovrebbe impegnarsi di più. Detto questo, l’ex capogruppo di maggioranza non può fermarsi a notare le criticità interne alla maggioranza – compito che di solito appartiene alla minoranza – ma ha il dovere di suggerire le possibili soluzioni per evitare la totale paralisi delle attività amministrative».

Via Ginestre, asfalto “a pezzi”

Un esempio del “malgoverno” Tundo lo ravvisa negli ultimi lavori di manutenzione straordinaria delle strade di campagna: «I soldi destinati per rifare il manto stradale di via Sammichele sono stati dirottati su via Ginestre. Non contesto la scelta, visto che anche quella strada è utilizzata da tanti agricoltori; contesto il modo in cui sono stati eseguiti i lavori. Facendo un sopralluogo, ho costatato che si è proceduto “a pezzi”: dall’inizio dell’abitato fino a poco prima della sala ricevimenti Villa Menelao, si alternano tratti rattoppati, neanche tanto bene, con tratti pieni di buche. Piuttosto che asfaltare un kilometro “a salti”, non sarebbe stato più utile concentrarsi su 500 metri continuativi e fatti a regola d’arte?».

«Si preferisce – insiste – continuare a sprecare soldi per rattoppi provvisori e non si guarda il problema nella sua totalità. Ho più volte suggerito di mettere a punto un progetto complessivo che racchiuda tutte le strade urbane e di campagna che necessitano interventi di manutenzione, in questo modo si potrebbe partecipare a finanziamenti pubblici senza incidere sul Bilancio comunale».

“Tasse, che pasticcio!”

Ed a proposito di Bilancio, il consigliere di “Patto per Turi” si sofferma anche sull’operazione di recupero dei tributi evasi, che in queste settimane ha monopolizzato il dibattito pubblico.

La prima obiezione è “etica”: «Inviare gli accertamenti o le ingiunzioni di pagamento in questo periodo di pandemia è un passo azzardato: le attività produttive hanno visto ridurre bruscamente i propri fatturati e ancora oggi subiscono la precarietà delle chiusure imposte dalle misure anti-Covid; per non parlare dei tanti cittadini che hanno perso il lavoro o vivono solo grazie alla cassa integrazione. Si rischia di gettare nella disperazione chi sta facendo i salti mortali per sopravvivere».

La seconda critica è su come è stata predisposta questa operazione: «È giusto chiedere ai turesi che hanno evaso i tributi di sanare la propria posizione; non si può accettare, invece, che, a distanza di 5 anni, si bussi alla porta di quei cittadini che hanno pagato regolarmente e che, se non riusciranno a trovare le ricevute dei versamenti, saranno costretti a pagare una seconda volta. È una scorrettezza politica che sta creando disagi a tanti turesi onesti che hanno sempre fatto il proprio dovere».

«Rispetto l’assessore Gigantelli – puntualizza – ma non si può liquidare questo pasticcio affermando che gli “errori” dipendano dal mancato “allineamento” tra il versamento del contribuente e il suo codice fiscale. Una buona Amministrazione non “spara nel mucchio”, prima fa il possibile per bonificare la propria banca dati e poi invia gli accertamenti a chi è realmente in difetto».

«L’impressione – incalza – è che si stia cercando di “equilibrare” il Bilancio sfruttando le tasse, proprio perché non si è stati in grado di trovare fonti di finanziamento sovracomunali. A tal riguardo, ricordo a tutti che il milione e mezzo che arriva oggi dalla Regione per il progetto di riqualificazione urbana è frutto dell’impegno dell’Amministrazione Coppi. Ora, c’è da augurarsi che la Giunta Resta non lo perda, lasciandosi distrarre dalle beghe interne, e presenti gli elaborati nei termini previsti».

“Manca impegno e costanza”

«Durante l’Amministrazione Gigantelli – riflette Tundo – ho rivestito il ruolo di assessore e, nonostante gestissi ben 8 deleghe, sono riuscito a portare a casa risultati importanti per la comunità».

«Dal 2002 al 2007 – elenca per sommi capi – ho seguito la redazione del progetto per il Poliambulatorio da realizzare in via Conversano. Su 3 milioni di euro a disposizione dell’Ambito Sociale Territoriale, ho ottenuto 1 milione di euro per costruire l’asilo nido di via Mola, giocando d’anticipo e “scavalcando” gli altri Comuni consorziati. Stessa cosa è avvenuta per il centro socioassistenziale, nato dalle ceneri del Cinema Zaccheo: dei 3 milioni di euro previsti dal Piano di Zona, ho recuperato per Turi quasi 2 milioni. Ho avviato il progetto di riqualificazione dell’ex Caserma dei Carabinieri ed ho evitato che Turi perdesse il 118 medicalizzato, ubicandolo provvisoriamente nei locali del Comprensivo e facendo arrivare 4 medici e 8 tra infermieri e autisti per garantire il servizio di emergenza-urgenza h24».

«Dico tutto questo – precisa – non per vantarmi ma per dimostrare che se gli assessori sono attenti e capaci, si riescono a concretizzare risultati importanti senza incidere sulle risorse comunali. L’esatto contrario di quello che sta facendo la Giunta Resta, che continuo a definire una “Amministrazione zero”: zero nuovi progetti, zero iniziative per rilanciare il paese e zero impegno per portare a compimento le opere già pronte. Manca tanto l’impegno quanto la costanza».

«Sia chiaro – conclude – che il mio giudizio non vuole essere un’offesa, bensì un modo per spronare le coscienze della maggioranza a governare meglio, rispettando il mandato ricevuto dagli elettori».

FD

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