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Cultura

Vincenzo Cipriani: 40 anni di passione e dipinti

Festival nazionale 'Notte Bianca' (Teramo, 2020)

Tutto (o quasi) sull’artista di origini baresi e sul suo legame con la nostra città

Con colpevole ritardo, approfondiremo quest’oggi la produzione artistica, i riconoscimenti ottenuti ed il lato umano di uno dei protagonisti indiscussi delle diverse esposizioni che ogni anno si tengono nella nostra città: Vincenzo Cipriani. I suoi dipinti vedutisti sono ormai da tempo conosciuti in tutta la regione pugliese; degni di nota, inoltre, gli artefatti scultorei di Cipriani, realizzati intagliando il legno e la frutta.

DALLA BOTTEGA “STRAMAGLIA” ALLE PRIME ESPOSIZIONI

Autoritratto

Vincenzo Cipriani, nato il?

«Sono nato a Bari il 27 maggio 1957. Nel 2003, mi sono trasferito a Turi».

Quando, dove e perché ha iniziato a dipingere?

«Mi sono accorto di questa mia dote nel dipingere già alle medie quando riprodussi “Campo di grano con volo di corvi” di Van Gogh; la mia opera fu incorniciata ed esposta in direzione dal preside della scuola “Trieste” a Bari. Tornando alla domanda, sono un autodidatta. Iniziai a dipingere con assiduità nella bottega d’arte del maestro Michele Stramaglia, in corso Vittorio Emanuele a Bari. Prima di entrare a farvi parte, spesso mi capitava di fermarmi dinanzi alla bottega ad ammirare le opere esposte; un giorno il maestro Stramaglia mi invitò ad entrare. Qualche tempo dopo avrei iniziato a dipingere sotto la sua attenta guida. Ricordo tutt’oggi con grande trasporto quel periodo di gioia e di dirompente passione verso l’arte: dipingevo facendo esplodere sulle tele tutta questa energia. Nei primi anni ’80, fino al 1987-’88, ho avuto la fortuna di poter esporre pubblicamente le mie prime opere in mostre-mercato di tutta la Puglia».

IL VEDUTISMO E LE TECNICHE DI CIPRIANI

'Cortili Aperti' (Ruffano, 2019) - Terzo Posto

Quanti quadri ha firmato sino ad oggi?

«È complesso, se non impossibile, riuscire a quantificare con precisione le opere che compongono la mia produzione. Dipingo da 40 anni: saranno sicuramente oltre 1000. Tra questi mi sento molto legato a “Mestieri di Puglia”».

Possiamo dire, senza commettere errori, che Vincenzo Cipriani è un vedutista?

«Naturalmente. Nei miei quadri ritraggo paesaggi, marine, ma soprattutto i borghi, con i loro vicoli e gli scorci più suggestivi». Nell’immensa produzione di Cipriani figurano anche alcuni ritratti: «Ne ho realizzati di diversi. Uno degli ultimi, portato avanti con tanto amore, vede come soggetto mio nipote».

Quali sono le tecniche da lei solitamente adoperate?

«Lavoro quasi sempre con colori a olio; preferisco molto spesso usare la spatola che mi permette di far vibrare i colori con mano sicura. Sono tuttavia sempre alla ricerca di trovate pittoriche. Nei ritratti e negli autoritratti impiego colori a olio a velature, acrilici, stucchi di vario tipo, sia con la spatola che col pennello».

CONCORSI, MOSTRE ED ESTEMPORANEE: I RICONOSCIMENTI

Estemporanea di Specchia (Lecce, 2016) - Primo posto

Per quanto concerne invece i concorsi?

«In questi ultimi anni mi sono cimentato per lo più in estemporanee con colori acrilici e colori materici. L’estemporanea è una gara che prevede la realizzazione di un dipinto in giornata, con limiti di tempo, tutto dal vero ed en plein air; in queste occasioni gli artisti sono chiamati a dare il meglio della propria arte e a dar sfogo alla propria fantasia.

Ad ogni modo negli ultimi anni ho preso parte a parecchie mostre e concorsi; i più significativi sono: la mostra personale di giugno 2016 presso il palazzo marchesale in occasione della Sagra della ciliegia “Ferrovia”. Un mese più tardi, il 10 luglio 2016, avrei preso parte, piazzandomi al primo posto, alla 6° estemporanea di pittura “Centro storico, visioni e cromatismi” che si tiene a Specchia (LE). E ancora, i quattro terzi posti raggiunti a conclusione dell’estemporanea turese “Rossoferrovia” del 2018 e del 2019, della 13° estemporanea “Cortili aperti” di Ruffano (LE) a maggio del 2019 ed infine della 2° estemporanea “Tele al vento” di Ostuni (BR).

Nell’edizione dello scorso anno di “Brindisi in arte” sono stato il quinto classificato. Quest’anno, nonostante la difficile situazione in cui tutti noi stiamo vivendo, è stato per me molto importante: ad agosto ho preso parte al 2° Festival Nazionale di pittura estemporanea “Notte Bianca” di Teramo; dal 4 all’11 ottobre, invece, all’Expo Internazionale “Festival dell’immagine” di Martina Franca (TA), ottenendo la preziosa segnalazione da parte del Prof. Giacomo Lanzillotta, insigne studioso e decoratore della Pinacoteca Metropolitana di Bari».

CIPRIANI E TURI: “PERCORSI DI STORIA” E LA SCUOLA DI PITTURA

PERCORSI DI STORIA N. 2

In quanti dei suoi quadri è presente Turi? Qual è, secondo lei, il più significativo?

«Nelle case delle famiglie turesi ci sono tantissimi miei dipinti; per rispondere alla domanda, credo sia giusto parlare di “Percorsi di storia”, una serie di quadri, realizzati con innovazioni pittoriche, che hanno lo scopo di raccontare la storia di Turi nei secoli. La tela numero 1, come fosse un affresco, è dedicata alla Chiesa Madre e alle maioliche della grotta di Sant’Oronzo; la numero 2 è dedicata alla Chiesa di San Giovanni con la sua Torre dell’Orologio e all’arco di Portanuova; nella tela numero 3 ritroviamo il campanile di San Giovanni con veduta della Chiesa Madre e San Marcello, mentre nella parte inferiore è ritratto l’altare della grotta di Sant’Oronzo. In ognuno dei dipinti sono indicati anno di nascita di Turi, vari nomi con cui era anticamente conosciuta la nostra città ed altre indicazioni storiche riferite alle maioliche».

PERCORSI DI STORIA N. 3PERCORSI DI STORIA N.1

Ritiene che a Turi si possa fare qualcosa in più a favore dell’arte?

«Certo che si può. Noi artisti, dal canto nostro, facciamo sempre il massimo per portare alla ribalta i monumenti storici di Turi ma credo che sia necessaria una spinta in più da parte delle Amministrazioni comunali. Nelle ultime estemporanee, io e Daniela Angelillo ci siamo impegnati al massimo, attirando diversi artisti da fuori Regione che non conoscevano assolutamente il nostro paese. Ci siamo adoperati grazie alla collaborazione di “Casa delle Idee” che ci ha messo a disposizione una sala. Attualmente, con grande passione, sempre io e Daniela portiamo avanti una scuola di pittura con la collaborazione del maestro Fabio Castellaneta; i risultati sono incoraggianti, poiché abbiamo una decina di iscritti dai 12 ai 70 anni».

UN AMORE CHE NASCE DA DENTRO

LEGNO POST

Cosa significa per lei dipingere?

«Dipingere per me significa entrare in un’altra dimensione; dipingere è un mezzo espressivo a disposizione della propria personalità; è amore: diversamente non saprei come spiegarlo. Un amore che nasce dentro».

Come scrivevamo nelle righe introduttive, Cipriani ha sperimentato anche l’arte scultorea, in modo davvero creativo, ovvero preferendo la frutta alla pietra; i colori naturali, ad esempio, di un’anguria accendono le geometrie da lui minuziosamente scolpite su di essa: il risultato è davvero suggestivo e, soprattutto, allude alla possibilità di rendere artistico qualcosa di estremamente comune. Per concludere, riteniamo opportuno sottolineare ancora una volta quanto Turi abbia da offrire in termini di bellezza: nonostante le dimensioni ridotte, la nostra città è davvero grande dal punto di vista artistico. Forse le Amministrazioni che nei prossimi anni si insedieranno dovrebbero considerare l’ipotesi di offrire più spazi, meglio attrezzati, all’arte e agli artisti turesi.

LEONARDO FLORIO

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