“La resa dei conti”
La comunicazione della nuova Giunta, scaturita dalla crisi dell’Amministrazione, accende gli animi dei Consiglieri
Qualche problema tecnico fa slittare di un’ora l’inizio della seduta consiliare che si apre con la comunicazione del sindaco della nuova Giunta e del nuovo vicesindaco. A seguire, si prende atto delle dimissioni da capogruppo del consigliere Onofrio Resta, sostituito dal consigliere Lanfranco Netti, che avrà come suo vice il consigliere Leo Girolamo.
Tuttavia, quelle che dovevano essere delle semplici prese d’atto, hanno alimentato una serrata discussione squisitamente politica, consumando uno strappo al Regolamento del Consiglio comunale che inizia a diventare prassi. Eppure, a ciascun consigliere non mancano gli strumenti “legittimi” per porre all’attenzione dell’assise cittadina argomenti considerati degni di interesse.
TUNDO: “STANCHI DI ASCOLTARE LE VOSTRE BUGIE”
Tornando alla cronaca dei lavori consiliari, il primo a prendere la parola è il consigliere Paolo Tundo che pretende la possibilità di argomentare il suo voto contrario: «È inconcepibile e antidemocratico come vi siete comportati». «La volontà elettorale non è stata rispettata: Gigantelli vicesindaco con 300 voti e Fabio Topputi fuori con 900 voti; fuori anche l’assessore De Carolis con 700 voti per dare il secondo assessorato a Forza Italia. I cittadini vogliono chiarezza, sono stanchi di ascoltare le vostre bugie».
ZACCHEO: “LA LETTERA HA EVIDENZIATO GRAVI CRITICITÀ”
Il consigliere Giannalisa Zaccheo condivide le osservazioni del collega Tundo: «Siamo chiamati a esprimere un voto sulla nomina del nuovo capogruppo, frutto di una crisi politica che deriva da una lettera che, oltre alle questioni interne alla maggioranza, ha evidenziato delle gravi criticità: ci sono stati atti della Giunta firmati senza aver preso contezza dei contenuti, malfunzionamenti di alcuni settori, tra cui quello strategico dell’Urbanistica, enunciati in maniera generica. Chiedo ai quattro firmatati delle delucidazioni sul contenuto di quel documento».
«La crisi – aggiunge – ha portato anche alla sostituzione del vicesindaco, che ha riscontrato il maggiore risultato elettorale di tutti quanti noi consiglieri presenti in aula. Una sostituzione risultata di natura punitiva. L’assessore De Carolis, una donna giovane e capace, è stata defenestrata perché ha sottoscritto quella lettera ed è stata l’unica che pubblicamente non l’ha smentita».
SINDACO: “OGNUNO PUÒ DIRE QUELLO CHE VUOLE”
Sull’appunto mosso dal Consigliere Zaccheo di voler far “passare in sordina” una situazione così importante, interviene il sindaco: «Non sta passando tanto in sordina: avete rilasciato dichiarazioni ai giornali e alle televisioni. Da oltre un mese pare che l’unico problema di Turi sia questo. Lei giustamente vuole delucidazioni dai Consiglieri firmatari, io non chiuderò il microfono a nessuno: ognuno può dire quello che vuole».
PALMISANO: “IN GIUNTA SI FIRMAVA SENZA LEGGERE…”
Dopo l’intervento del professor Resta, cui riserviamo un articolo a parte, prende la parola il capogruppo di “Patto per Turi”, Angelo Palmisano che mette subito in chiaro che il rimpasto di Giunta non lo appassiona, giacché «è una facoltà del sindaco che, evidentemente, si assume le responsabilità delle proprie scelte». Viceversa, evidenzia un passaggio della lettera degli indipendenti che ha scosso la sua coscienza: «l’idea che il gruppo che aveva preso il maggior numero di consensi, e che aveva due assessori in Giunta, non conoscesse e non approfondisse gli argomenti e gli atti che poi venivano firmati. O non si sa leggere o si firmava senza leggere». Infine, riprendendo il discorso di Resta, Palmisano si interroga se quella del professore sia una «fiducia a tempo»: «se la Giunta non dovesse portare avanti le richieste avanzate, si rimetterebbe tutto in discussione?»
ONOFRIO RESTA: “FIDUCIA SENZA CONDIZIONI”
L’assessore Gigantelli rassicura il Consigliere Palmisano che «durante tutte le riunioni di Giunta, nessuno ha firmato una delibera senza conoscere l’argomento».
Onofrio Resta, invece, approfitta della domanda del capogruppo di “Patto per Turi” per sottolineare che «la fiducia è senza condizioni. Le nostre linee guida sono condivisione, concertazione e conoscenza: non chiediamo nessun incarico, vogliamo partecipare all’Amministrazione in maniera responsabile. Se non si andrà avanti bene, faremo un altro rimpasto». «Non voteremo contro, il problema – ribadisce – non è votare ma continuare ad essere rappresentativi in un paese in cui Resta, Topputi e De Carolis detengono la metà dei voti. E questo non si può ignorare, anche se non sarà motivo di minaccia».
TOPPUTI CHIUDE IL DIBATTITO
Secondo il consigliere Zaccheo, il dato che nessuno può contestare è che il gruppo degli indipendenti «ha tentato di esercitare un’azione di controllo e il sindaco, come risposta, ha azzerato ogni delega».
«Non rispondo alla sua lettura» – ribatte secco Resta, aggiungendo che «non abiuriamo da quello che abbiamo scritto e controlleremo che le nostre richieste siano onorate. Stiamo rinunciando a tutto perché rispettiamo la volontà del sindaco».
Infine, dopo la riflessione del consigliere Teresita De Carolis, che riportiamo a parte, chiude il dibattito l’assessore Fabio Topputi: «Vorrei fare solo una piccola considerazione: il rimpasto non è dovuto al discorso della lettera. Il sindaco ha fatto le sue scelte, ne prendiamo atto».
Fabio D’Aprile