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Cultura

Prima la laurea, poi il premio… con tanti auguri

Emma Sabatelli

Intervistata la dott.ssa Emma Sabatelli: ecco una sintesi della sua tesi sui trulli proclamata vincitrice nella XXX edizione del Premio SACU di Camerino

Com’è ormai noto ai nostri lettori più affezionati, da alcuni mesi, con cadenza variabile, dedichiamo spazio alle tesi di laurea, alle ricerche e ai papers scientifici inerenti alla nostra città e/o realizzati da dottori e ricercatori turesi di qualsiasi facoltà ed ambito. Nelle puntate precedenti, ci siamo occupati di pedagogia, storia, comunicazione, sport, fisica, medicina, ingegneria, turismo, telecomunicazioni, sociologia urbana, fashion design, informatica e scienze naturali grazie alle tesi di Angela Minoia, Alessandra Alfonso, Arianna Rizzi, Daniele Lerede, Silvia De Tomaso, Giuseppe Sabino, Davide De Tomaso, Christian Roccotelli, Giulia Palmisano, Luisa D’Alessandro, Valentina Arrè, Giuseppe Spinelli, Piergiorgia De Marco, Davide Sabino, Andrea Alessandrelli e Assunta Coppi; tutti questi articoli sono sempre disponibili sul sito www.turiweb.it.

ALBEROBELLO E LA MURGIA DEI TRULLI

Dopo la lunga pausa agostana, la scorsa settimana abbiamo presentato ai lettori il lavoro di tesi realizzato da Assunta Coppi, laureatasi all’età di 70 anni in Scienze Naturali. Al termine dell’esposizione, abbiamo concluso con un proverbiale “insomma, non si smette mai di imparare”. Al di là delle circostanze, anche retoriche, dovute all’eccezionalità anagrafica della nostra intervistata, l’espressione racchiude in sé una verità assoluta: la conoscenza è un processo difatti interminabile – se non altro entro i limiti dettati dall’esistenza umana. Ne sono la prova, ad esempio, i casi in cui l’individuo si rende conto di non conoscere affatto alcuni aspetti, talvolta essenziali o comunque caratteristici della realtà in cui vive, magari da tempo; augurandoci di poter risvegliare nel lettore una sana curiosità verso qualcosa di ben noto quali sono i trulli murgiani, lasciamo adesso la parola ad Emma Sabatelli, laureatasi lo scorso 22 luglio in Architettura presso il Politecnico di Bari con una tesi in Progettazione architettonica dal titolo “Alberobello e la Murgia dei trulli”.

IL GRUPPO DI LAVORO E GLI OBIETTIVI

Il gruppo di lavoro

«In realtà – precisa – la mia è una tesi di gruppo, portata a termine con Roberta Occhionigro, Antonella Roma, Ilaria Stea, Raffaele Tarallo e Maria Pia Tridente.”. Fatti i dovuti chiarimenti, la neodottoressa turese inizia ad illustrare il suo lavoro: “La tesi di ricerca prende in esame quella parte del territorio di Alberobello prossima alla chiesa dei S.S. Medici, ponendosi come obiettivo la riqualificazione del contesto storico e, allo stesso tempo, si concentra sulla progettazione di una “porta urbana”. Nonostante le prescrizioni UNESCO siano concentrate sui rioni monumentali, si riconosce l’importanza del centro storico ambientale anche ai fini di una possibile evoluzione concettuale del tipo del trullo, modificato e adattato alle mutate esigenze abitative».

IL RILIEVO

«La prima operazione effettuata è stata un rilievo dell’area di studio utile alla conoscenza del patrimonio preso in esame. In tal senso è stata fondamentale una ricognizione della documentazione presente presso l’Ufficio Tecnico del Comune di Alberobello, che ha costituito il materiale di base dal quale è partito il successivo lavoro di rilievo urbano diretto. Si è proceduto, quindi, con il rilievo delle facciate degli edifici presenti nell’area di interesse; le operazioni si sono svolte secondo due tappe: una campagna di misurazioni con relativo disegno di eidotipi ed una di ricognizione fotogrammetrica».

LO STUDIO TIPOLOGICO

«L’analisi condotta sul tessuto edilizio ha permesso, mediante l’ausilio del materiale reperito tramite le operazioni di rilievo, di elaborare ipotesi sulle fasi formative dell’organismo urbano. Il trullo nasce, inizialmente, come deposito per gli attrezzi agricoli e ricovero per i contadini. Col tempo esso si è progressivamente evoluto, complessificandosi, in seguito alla mutazione delle esigenze abitative della popolazione. Il riconoscimento dei caratteri fondamentali del tipo del trullo ha costituito il primo passo dell’analisi tipologica che è stata condotta sulla parte di tessuto analizzato.

È stata effettuata una classificazione che ha permesso l’individuazione di 206 tipi di trulli e 73 tipi con copertura a cummersa sulla base di differenti caratteristiche dimensionali, sul differente posizionamento degli ambienti caratterizzanti il trullo e le relative dimensioni. Sono stati, successivamente, individuati gli elementi architettonici che caratterizzano il trullo e classificati secondo specifici criteri, utilizzati nei più importanti manuali di restauro, che hanno portato alla realizzazione di un abaco utile sia allo studio, sia al restauro e/o ripristino delle componenti».

RIQUALIFICAZIONE E VALORIZZAZIONE URBANA

alberobello tesi (1)

«Le analisi e le classificazioni effettuate hanno consentito di trarre alcune importanti conclusioni rispetto all’importanza che riveste il centro storico ambientale, come rilevante esempio dell’evoluzione dell’organismo edilizio del trullo modificato nel tempo e adattato alle esigenze abitative dei residenti. A tal proposito, le ricerche condotte con il Laboratorio di Laurea mirano a recuperare il carattere storico dell’area, progressivamente andato perduto, in un’ottica di riqualificazione e valorizzazione del sito. Il centro storico ambientale, escluso da qualsiasi politica di salvaguardia che ne potesse preservare l’integrità, è stato protagonista di numerosi processi di trasformazione in alcuni casi radicali, che ne hanno modificato l’assetto originario causando un’alterazione della leggibilità dei caratteri storici. La compromessa riconoscibilità dei caratteri storico – culturali ha reso essenziale la formulazione di un piano di interventi volti alla conservazione, valorizzazione e riqualificazione delle aree storiche del centro urbano. Data l’eterogeneità degli organismi edilizi che compongono l’area d’interesse si è reso necessario effettuare una distinzione tra edilizia storica ed edilizia di più recente realizzazione, sviluppando conseguentemente linee guida che hanno lo scopo di indirizzare gli interventi ammissibili e correggere le operazioni svolte in maniera non conforme. L’ operazione è stata condotta in linea con quanto previsto dalla normativa vigente, nel rispetto delle tipologie architettoniche esistenti e della locale tradizione costruttiva».

IL PROGETTO

alberobello tesi (2)

«La proposta progettuale interessa l’area in prossimità della porta urbana che si identifica con la stazione ferroviaria. Le scelte progettuali sono state condizionate dalla presenza di due vincoli: a nord-est la linea ferroviaria e a sud-ovest un mulino dismesso. Tale struttura si pone fortemente in contrasto, a livello dimensionale e tipologico, con il tessuto circostante che ha carattere prevalentemente residenziale. L’ipotesi su cui si è concentrata la riflessione progettuale prevede l’inserimento di tessuto abitativo, e il riuso dell’ex mulino da destinarsi a museo della cultura della valle d’Itria. La definizione di una struttura dei percorsi è stata condizionata dalla morfologia dell’area, sviluppando un sistema di terrazzamenti. L’insieme dell’edilizia residenziale si sviluppa secondo il modello comportamentale delle corti di vicinato (legge alla base dello sviluppo insediativo del tessuto di Alberobello), tale modello tende a generare al suo interno spazi semi-pubblici, con lo scopo di fungere da spazio di mediazione tra l’uso di spazi pubblici e quelli privati. Per la definizione del sistema residenziale, sono state interpretate le leggi tipiche, le quali sono state adeguate alle esigenze contemporanee. Analizzando lo stato di fatto dell’edificio del mulino, esso risulta fuori scala rispetto al contesto. Tuttavia tale edificio è integrato nell’assetto del tessuto urbano, ponendosi come un elemento iconico e riconoscibile per la comunità. Per tale motivo si è ritenuto opportuno mantenere e riqualificare l’edificio inserendolo all’interno del progetto. L’idea progettuale elaborata mira a conservare la struttura esistente, facendo in modo che qualsiasi aggiunta apportata resti nettamente individuabile; la spazialità interna è stata, invece, integralmente ridefinita per adeguarlo alla nuova funzione espositiva».

VITTORIA DEL XXX PREMIO SACU DI CAMERINO…CON TANTI AUGURI

La tesi poc’anzi esposta ha partecipato, vincendo, alla XXX edizione del Premio SACU di Camerino. La commissione del concorso di architettura ha vagliato ben 64 proposte per l’edizione 2020, quest’anno basata sul tema “Città futura: Progetti di rinnovamento urbano”. Le proposta progettuale che vede partecipe la dott.ssa Sabatelli sarà presto pubblicata nel prossimo numero della rivista specializzata “Architettura & Città”. Migliore ciliegina sulla torta non poteva esserci per la nostra concittadina che giovedì 24 ha compiuto 25 anni. A lei vanno i nostri ringraziamenti, con tanti auguri di buon compleanno.

LEONARDO FLORIO

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