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Il “Decreto Crescita” penalizza Turi

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La dotazione organica scende da 46 a 39,5. Per quest’anno potranno essere assunti solo 7 nuovi dipendenti

L’approvazione del cosiddetto “Decreto Crescita” ha introdotto nuovi criteri per le assunzioni nei Comuni, rendendo necessario rimodulare il Piano del Fabbisogno del Personale e la relativa dotazione organica, approvati lo scorso 27 febbraio.

Come si apprende dalla delibera di Giunta numero 70 del 3 luglio, applicando la nuova disciplina, “è scaturita una riduzione delle unità di personale da poter assumere rispetto a quelle programmate”. Difatti, la futura dotazione organica dell’Ente scende da 46 dipendenti a 39,5 (lo 0,5, come vedremo, è giustificato dall’assunzione di un dipendente a “tempo parziale”).

Nello specifico, in base al nuovo Piano Occupazionale, quest’anno si provvederà a reclutare un istruttore direttivo tecnico e sei istruttori amministrativi, di cui uno impiegato part time. Inoltre, per rafforzare l’Area Tecnica, la Giunta ha deliberato di modificare il profilo professione di un dipendente, in possesso dei requisiti normativi previste per legge, da istruttore amministrativo a istruttore tecnico-geometra.

Le assunzioni avverranno utilizzando le graduatorie in corso di validità approvate da altri Enti, modalità giudicata più celere e conveniente, sotto il profilo delle risorse economiche e umane, rispetto all’indizione di un nuovo concorso pubblico.

Una posizione su cui, nell’ultimo Consiglio comunale, il capogruppo di “Patto per Turi”, Angelo Palmisano, ha espresso la propria netta contrarietà, ritenendo una perdita di tempo continuare a rimandare l’indizione di un concorso autonomo che garantirebbe, a questa e alle future Amministrazioni, una propria graduatoria cui attingere in caso di necessità.

D’altro canto, la Giunta ha opposto solide motivazioni a difesa della scelta adottata: “la giurisprudenza – si legge nel corpo della delibera – ha chiarito che la modalità di reclutamento, mediante utilizzo delle graduatorie in corso di validità presso altre amministrazioni, rappresenta regola generale, mentre l’indizione di nuovo concorso costituisce l’eccezione e richiede un’apposita e approfondita motivazione”. Inoltre, lo scorrimento delle graduatorie di altri Enti “trova causa proprio nell’obiettivo di ridurre la spesa pubblica, evitando l’indizione di nuovi concorsi per il reclutamento del personale e contestualmente attua i principi di economicità ed efficienza dell’azione amministrativa, tenuto conto del costo e dei tempi per l’esperimento di procedure concorsuali”.

Quanto ai tempi, la procedura di mobilità obbligatoria si è conclusa senza alcuna risposta. La stessa era stata avviata il 28 febbraio, in modo da avere la possibilità di assumere fin dalla metà di aprile; tuttavia, il conto dei 45 giorni previsti per legge è stato interrotto dall’emergenza sanitaria, facendo slittare la conclusione dell’iter al 30 giugno. Dunque, salvo ulteriori intoppi, i nuovi dipendenti entreranno in forza all’Ente a partire dal 15 luglio.

FD

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