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“Sindaco, basta con le lotte interne all’Area Tecnica”

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L’appello di Paolo Tundo: “L’Urbanista a Turi non può essere sempre ‘commissariata’ dalla Magistratura”

Terminata la fase più acuta della pandemia, in cui la solidarietà ha messo a tacere le polemiche, l’agone politico torna a vivacizzarsi. La prova è nelle dichiarazioni rilasciate dal consigliere di minoranza Paolo Tundo, che si dice “pronto a fare un’opposizione propositiva ma al tempo stesso molto più determinata. Il tempo dell’attesa fiduciosa è finito; d’ora in poi – promette – mi batterò con risolutezza contro ogni provvedimento che non risponderà all’interesse comune”.

URBANISTICA A SUON DI DENUNCE

L’attenzione di Tundo si concentra in primis sulle vicende urbanistiche, alla ribalta a seguito di una nuova “denuncia” presentata dal geometra Angelo Camposeo.

«Da vent’anni a questa parte – ricostruisce il consigliere – nel settore urbanistico viene sempre tirata in ballo la Magistratura. Dal 2002 in poi, infatti, si sono concessi permessi a costruire a piene mani, poiché l’obiettivo era “fare cassa” introitando gli onori di urbanizzazione e i costi di costruzione. Questa politica “lasciva” ha favorito la ben nota speculazione edilizia, che continua a produrre le sue conseguenze ancora oggi».

«Oltre a creare vari abusivismi – spiega – Turi conta decine di strade mai urbanizzate e in attesa di essere acquisite al patrimonio pubblico. A questo si aggiunge la stagnazione del mercato immobiliare, intasato dalle innumerevoli costruzioni, che ci ha danneggiato duplicemente: da un lato si è svalutato il costo di vendita delle case, dall’altro si è innescato il problema della tassazione dei terreni edificabili, troppo alta rispetto all’attuale valore di quei suoli su cui, almeno per il prossimo decennio, sarà impossibile costruire qualcosa».

Un tentativo di “mitigare questo scempio”, Paolo Tundo lo legge nel lavoro delle successive Amministrazioni, guidate dal dott. Vincenzo Gigantelli e dal prof. Onofrio Resta, che varano e approvano il Piano Urbanistico Generale: «Seppur in ritardo di almeno dieci anni, il nostro Comune finalmente si dota di uno strumento chiaro che disciplina l’edilizia turese. Eppure, il Settore Urbanistico è ben lontano dal raggiungere standard accettabili per efficienza e trasparenza: i governi cittadini che si sono succeduti – a iniziare dalla Giunta Coppi, contraddistinta da una marcata fragilità politica – hanno messo in evidenza l’incapacità della classe dirigente di controllare l’operato dell’Area tecnica, dando spazio ad una serie di esposti e denunce che proseguono ancora oggi».

CONTINUANO LE “LOTTE INTESTINE”

Difatti, in questi giorni, è stata notificata a tutti i Consiglieri comunali una relazione, a firma del geometra Angelo Camposeo, in cui vengono rappresentate alcune irregolarità in merito ai lavori di recupero e restauro dell’immobile che ospita l’attività ricettiva “Menelao a Santa Chiara”. Irregolarità che, a detta del Camposeo, non sarebbero state riscontrate dall’architetto Giambattista Del Rosso, Responsabile del Settore Urbanistica, il quale, nella comunicazione di conclusione del relativo procedimento amministrativo, ha dichiarato che le opere realizzate sono conformi alla normativa vigente.

Va detto che l’architetto Del Rosso, a sua volta, ha inviato una nota di replica in cui qualifica come “infondate, false e infamanti” le affermazioni contenute nel documento e annuncia l’intenzione di avviare “azione civile e penale volta a perseguire tale comportamento diffamatorio”.

«A prescindere dal caso specifico – argomenta Tundo – non è possibile continuare con queste beghe interne all’Area tecnica. È ora di dire basta a questo modo di fare: il sindaco Tina Resta si impegni ad attuare una gestione dell’Ufficio Tecnico trasparente e attenta, svolgendo il ruolo di indirizzo e controllo che le compete e imponendo che siano rispettati il PUG e le normative vigenti. Non possiamo accettare che l’Urbanistica a Turi sia “commissariata” dalla Magistratura». «A questo proposito – aggiunge – ringrazio il mio capogruppo, Angelo Palmisano, per essersi fatto promotore di un’interpellanza che chiede di far chiarezza su queste “lotte intestine”, il cui unico risultato è alimentare un clima di diffidenza che non aiuta il nostro paese a crescere».

UN ANNO PERSO

Il consigliere Tundo si esprime criticamente anche sui risultati conseguiti nel primo anno di Amministrazione Resta: «Finora si è solo perso tempo, non si vede alcun risultato concreto neanche nell’ordinaria gestione. Qualche esempio? È stato approvato un Bilancio di Previsione che non ha tenuto per nulla in considerazione l’emergenza sanitaria. La maggioranza ha giustificato l’approssimazione delle misure adottate con l’urgenza di assumere personale. A distanza di un mese, non c’è traccia di alcuna assunzione e mi risulta che bisognerà attendere un altro mese prima di arruolare nuove forze negli Uffici comunali, ormai semideserti. Dunque, tanta fretta per nulla».

«Le strade urbane ed extraurbane continuano ad essere dissestante e impercorribili. Le aree verdi comunali necessitano di interventi di manutenzione urgente, si pensi alla zona di via Ginestre dove l’erba ha raggiunto i due metri di altezza, creando problemi di igiene e diventando una potenziale miccia per i roghi estivi».

OPERE PUBBLICHE FERME AL PALO

Identiche criticità il consigliere di minoranza le riscontra sul fronte delle opere pubbliche, «ferme al palo perché mancano gli indirizzi politici che dettino agli Uffici le priorità su cui concentrarsi e li spronino a dare il massimo per abbattere le barriere della burocrazia».

Anche in questo caso, Tundo elenca varie situazioni in stallo: «La struttura dell’ex Cinema Zaccheo, già affidata in gestione, è bloccata per intoppi burocratici. Gli alloggi popolari di via Conversano e del Chiostro dei Francescani, pur essendo pronti da anni, non vengono assegnati perché mancano gli allacci alle utenze. In un periodo in cui le difficoltà sociali si sono aggravate, è inaccettabile che si lascino “marcire” 18 case, costringendo altrettante famiglie a vivere in condizioni precarie e ad affrontare enormi sacrifici e disagi».

«I lavori di riqualificazione del Cimitero e del Campo sportivo sono rimasti su carta, così come non si sono mai affrontate seriamente la vicenda dell’asilo nido di via Mola e quella nuova Caserma dei Carabinieri, iniziando una stringente interlocuzione con gli organi competenti. Sul distretto socio-sanitario, qualche passo avanti si è fatto solo perché il sindaco mi ha delegato a seguirne l’iter, riaprendo i “negoziati” con i vertici dell’ASL e della Regione Puglia».

«Se questa Amministrazione è in difficoltà, se mancano le competenze per portare a termine i progetti ereditati dalle precedenti Amministrazioni e programmare il futuro di Turi, si abbia l’umiltà di ammetterlo e chiedere aiuto. Nello spirito collaborativo che “Patto per Turi” ha sempre dimostrato – conclude Tundo – sono pronto a dare il mio pieno supporto, a spendere tempo ed energie nell’interesse della nostra comunità».

Fabio D’Aprile

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