“Feriti ma salvi”
La “Ferrovia” riaccende le speranze dei cerasicoltori
Siamo alle battute finali di un’annata cerasicola che, tra gelate e pandemia, sembrava destinata ad archiviarsi con una pesante perdita per i cerasicoltori. A riaccendere le speranze ci ha pensato come sempre la ciliegia “Ferrovia”: se la quantità della produzione media ha comunque risentito dei capricci del meteo, la qualità è “straordinaria, per pezzatura e gusto”. Parola di Vincenzo Petruzzi, già presidente della sezione locale della CIA – Agricoltori Italiani, con cui abbiamo fatto il punto della situazione.
Un bilancio della raccolta delle “Bigarreaux”?
«Le primizie in generale e la Bigarreaux in particolare hanno avuto una produzione bassissima a causa delle gelate di marzo. Si stima che si sia riusciti a raccogliere una media del 20% rispetto alle quantità registrate nel 2019. Una fetta importante di entrate è andata via. Quanto ai prezzi, si è partiti da 7 euro e si è arrivati nella fase finale a circa 2 euro al chilo. Prezzi maggiori rispetto allo scorso anno, tuttavia anche i costi sono notevolmente aumentati, anche per via delle misure di prevenzione dei contagi da Coronavirus.
Come procede invece l’annata della “Ferrovia”?
«Anche per questa varietà il calo di produzione è sensibile: parliamo di una perdita che arriva al 60% della produzione media. La recente ondata di maltempo ha portato un’ulteriore limatura che fortunatamente non è stata drammatica come si prevedeva poiché il vento ha aiutato le ciliegie ad asciugarsi, contenendo il fenomeno della “spaccatura”. A compensare la minore quantità, quest’anno abbiamo una qualità straordinaria delle “Ferrovie”, sia per pezzatura che per sapore. Un aspetto importante perché consente alle nostre ciliegie di essere ancora più apprezzate dai consumatori»
Quali sono i prezzi di vendita?
«Le prime “Ferrovie” sono state vendute a 7 euro, oggi ci si attesta sui 3,50 euro al chilo. In linea generale, stiamo ottenendo prezzi abbastanza alti rispetto alle precedenti annate. Ne usciamo “feriti ma salvi”: la maggior parte dei cerasicoltori potrà recuperare le spese per la manodopera e concretizzare un modesto guadagno».
Si sono registrati problemi legati alla Drosophila Suzukii?
«L’anno scorso abbiamo subito un attacco importante perché l’insetto riuscì a portare a compimento il primo ciclo vitale, trovando terreno fertile alla sua riproduzione nelle Bigarreaux che, essendo in buona parte “spaccate”, rimasero sugli alberi. Quest’anno, invece, abbiamo raccolto tutto e il primo ciclo della Drosophila Suzukii non ha attecchito. Ci potrà essere qualche rischio in questi giorni, quando avremo la schiusura delle uova deposte da quei pochi esemplari che sono riusciti a riprodursi; tuttavia, visto che tra una settimana si conclude l’annata cerasicola, escludo che ci possano essere conseguenze degne di nota».
FD