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Cultura

Festa della Repubblica

3 - La deposizione della Corona (2)

Una celebrazione sobria nel nome dell’unità e della memoria

Il 2 giugno la Repubblica Italiana ha festeggiato il suo 74esimo anniversario. Una ricorrenza che l’Amministrazione Resta ha onorato con una celebrazione “in tono minore”, rispettosa delle misure anti-assembramento. Non c’erano le note della banda cittadina e la gioia dei bambini delle nostre scuole, chiamati ad essere i depositari dei valori di questa festa. Tuttavia, si è scelto di non rinunciare a ricordare la nascita della Repubblica, a testimoniare la propria presenza in una giornata che, riprendendo le parole del Capo dello Stato, “possiamo assumere come emblematica per l’inizio delle nostra ripartenza”.

L’omaggio ai Caduti

3 - La deposizione della Corona (1)

Il piccolo corteo delle autorità civili, militari e religiose si è riunito davanti a Palazzo di città e ha sfilato lungo via Maggiore Orlandi, preceduto dagli agenti della Polizia Locale dai volontari della Protezione Civile e dai labari imbracciati dai rappresentati delle sezioni locali delle Associazioni Nazionali dei Bersaglieri, dei Combattenti e dei Finanzieri. Raggiunto il Monumento ai Caduti, il sindaco Tina Resta ha omaggiato la corona deposta ai piedi della statua edificata in onore dei turesi che hanno donato la propria vita per realizzare il sogno di un’Italia libera e unita. «La mia esortazione – ha rimarcato il primo cittadino – è all’unione, al confronto e a non dimenticare. La memoria non è un nostalgico ricordo ma la via maestra per preservare e tramandare il patrimonio comune, per migliorarsi e migliorare».

“Insieme scriveremo pagine importanti della storia”

5 - L'intervento dell'assessore De Carolis

Raccogliendo l’invito del sindaco, l’assessore alla Cultura, Teresa De Carolis, ha dato lettura della sua personale riflessione, condivisa sui social poche ore prima: «Quest’anno ricorre il 74esimo anniversario della nascita della Repubblica. Il 2 giugno del 1946, il popolo sovrano e le donne chiamate al voto per la prima volta decretarono la nascita della Repubblica. Venivamo dalla sanguinosa Seconda Guerra Mondiale con un paese lacerato e distrutto.

Oggi come ieri, stiamo combattendo una guerra contro un nemico immateriale, silenzioso, che non si vede, pronto a colpirci alle spalle e che tante vittime ha lasciato nel suo cammino. Oggi come ieri il popolo italiano ha saputo ritrovarsi intorno ai valori della Patria, abbiamo con orgoglio sbandierato il tricolore, in segno di riscossa, ci siamo sentiti Popolo e questo ci deve rendere orgogliosi. Quell’orgoglio che sento sgorgare dal mio cuore di assessore di questo Comune e di questo grande Paese, l’orgoglio di un’intera Amministrazione comunale, l’orgoglio di un’intera comunità.

Davanti al Monumento ai Caduti possiamo affermare ad alta voce: noi non ci piegheremo, nessuno potrà mai farci soccombere, insieme scriveremo pagine importanti della storia perché, ricordo a tutti, italiani e non, noi siamo e continueremo ad essere la culla della civiltà».

I ringraziamenti del sindaco

4 - Il discorso del sindaco Resta

«Non mi risparmierò mai nel ringraziare le Forze dell’Ordine» – ha ripreso la parola il sindaco Resta, ringraziando il Maresciallo Giovanni Sacchetti, Comandante della Stazione di Turi, «per tutto quello che insieme ai suoi collaboratori sta facendo per il paese; solo chi è vicino può capire i sacrifici che questo lavoro richiede».

«Grazie mille alla Protezione Civile. Mai prima d’ora ci siamo ritrovati in una situazione così imprevedibile, dove abbiamo cercato di proteggere i nostri concittadini un po’ come fanno i genitori con i propri figli, perché questo è il senso di comunità.
Grazie ai miei Vigili, con cui mi sono interfacciata quotidianamente per organizzare le misure di sicurezza. Perdonate quanti non vi ascoltano, non sanno che state operando per il loro bene».
Grazie alla Polizia Penitenziaria e al direttore della Casa Circondariale: con grande impegno sono riusciti a gestire e coordinare le necessità dei detenuti durante questa pandemia, evitando le rivolte che abbiamo visto in altre città.
Grazie ai Bersaglieri, presenti nonostante il poco preavviso di cui mi scuso. Abbiamo ricevuto direttive contrastanti dalla Prefettura e come sindaci abbiamo dovuto puntare i piedi per deporre questa corona ed onorare la Festa della Repubblica.
Ringrazio Don Giovanni per la presenza quotidiana: insieme agli altri parroci, ci ha offerto conforto, permettendo di avvicinarci ai quei simboli che infondono un valore etico e morale, di cui abbiamo bisogno».

In conclusione, il primo cittadino ha voluto ringraziare anche i giornalisti «per l’onestà intellettuale con cui veicolano le notizie» e Fabio Zita «che ci accompagna con le sue meravigliose foto, che ci fanno emozionare».

Gli eroi e le vittime del Coronavirus

6 - L'intervento di Don Giovanni

La cerimonia è stata sugellata dall’intervento dell’arciprete don Giovanni Amodio, che ha invitato i presenti a «una preghiera in ricordo dei Caduti di tutte le guerre, compresa quella che stiamo affrontando in questi giorni». «La pandemia – spiega – è a suo modo una guerra: medici e infermieri hanno sacrificato la loro vita per salvare la nostra, proprio come i soldati hanno speso la propria vita per consegnarci la libertà».

Ai ringraziamenti del sindaco, don Giovanni ha aggiunto quello alla Caritas che «lavorando di concerto con i Servizi Sociali e la Protezione Civile ha testimoniato un ottimo esempio di sintonia e sinergia, dimostrando che è possibile lavorare tutti insieme senza divisioni o lacerazioni».

Fabio D’Aprile
Foto Antonio Gasparro


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Turi - 2 Giugno 2020

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