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Le linee guida per la ripresa delle attività ristorative

dehors

L’Amministrazione applica le direttive nazionali: niente Cosap e aumento fino al 50% del suolo pubblico per i dehors

La Giunta Comunale ha deliberato, le nuove disposizioni per i dehors alla luce di quanto previsto dal decreto legge pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale nella data del 19 maggio 2020. Un provvedimento, si legge nel corpo della delibera, nato dal “dovere istituzionale” di essere vicini alla propria comunità «attraverso azioni concrete di sostegno all’economia del territorio, nel tentativo di limitare i danni provocati dall’emergenza sanitaria nei mesi passati e futuri e di rendere più agevole la ripresa delle attività commerciali».

Entrando nei dettagli, come previsto dal cosiddetto “Decreto Rilancio”, le attività di ristorazione – già titolari di una concessione o che chiedano una nuova autorizzazione all’uso del suolo pubblico – saranno esonerate dal pagamento della Cosap (contributo per l’occupazione del suolo pubblico) fino al 31 ottobre. Inoltre, viene disposto l’ampliamento degli spazi pubblici esterni fino al «50% della superficie finora concessa e concedibile», per consentire di distanziare i posti a sedere per la somministrazione di cibi e bevande senza subire una penalizzazione.

Al fine di semplificare le procedure burocratiche, gli esercenti che vogliono installare strutture amovibili funzionali all’attività di ristorazione (dunque, a titolo d’esempio, dehors, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni) non dovranno richiedere le autorizzazioni attinenti la gestione dei beni soggetti a tutela, del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Sarà sufficiente inviare per via telematica la domanda all’Ente, allegando la sola planimetria e senza pagamento del bollo. L’iter autorizzativo dovrà essere concluso «entro 72 ore dalla ricezione dell’istanza dell’esercente, assicurando la celere definizione del procedimento da parte di tutti gli Uffici competenti».

Infine, previa condivisione con le attività commerciali, è prevista la possibilità di limitare il traffico o rendere pedonali alcuni tratti della viabilità urbana «al fine di agevolare l’utilizzo degli spazi adibiti ad attività commerciali».

“Tutto si può migliorare”

«Complimenti al Governo» – commenta il consigliere di minoranza Giannalisa Zaccheo, a smontare l’entusiasmo comunicativo per un provvedimento che, di fatto, non aggiunge nulla alle disposizioni nazionali.

«Vi siete adeguati alle direttive del Governo – annota il collega Sergio Spinelli. Non si poteva fare diversamente o meglio si poteva: si poteva eliminare il paletto del 50%».

La risposta alle obiezioni dell’opposizione è arrivata nel terzo video che il sindaco Resta ha diffuso sui social: «Il Governo ci ha autorizzato a fare una cosa che avevamo già pensato». E si è fissato il 50% di spazio in più per ogni esercente poiché «vogliamo vedere se questi ampliamenti possono creare problemi di viabilità o invadere le strutture viciniore. Non c’è niente di definitivo, tutte le misure attuate sono una forma “sperimentale” dove prevale il buon senso: di fronte a una cosa nuova, si verifica come funziona e se esistono margini di miglioramento».

La riunione con i commercianti

Il provvedimento deliberato dalla Giunta è stato argomentato dal vicensindaco in una riunione con i commercianti turesi, cui hanno partecipato anche il Sindaco, l’assessore Gigantelli e il Comandante della Polizia Locale. Nell’occasione sono state illustrate le linee guida, tarate sui protocolli del Ministero della Salute, che dovranno essere rispettate durante il periodo emergenziale.

FD

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