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Aree edificabili: chi è stato preso in giro e da chi?

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Il Codice di Procedura Penale prevede che l’esistenza di un fatto non può essere desunta da un solo indizio, a meno che gli indizi siano più di uno, gravi, precisi e concordanti e allora diventano una prova.

Anche la nota scrittrice Agatha Christie affermava che: «Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova».

Cari lettori, quanto sopra si presta molto bene a descrivere pienamente lo stato dell’arte della nota vicenda del valore venale delle aree edificabili relativa alla tassazione IMU.

Se, con un po’ di pazienza, si analizzano i fatti oggettivi qui di seguito riportati, ci si accorge che siamo in presenza di almeno tre indizi concordanti, precisi e circostanziati e anche di una certa gravità -almeno dal punto di vista morale e politico-.

I tre indizi costituiscono la prova della mancanza di volontà da parte dell’Amministrazione e dei Tecnici Comunali di risolvere, senza arrivare al contenzioso, la vicenda dell’individuazione del valore di mercato delle aree edificabili. Senza giri di parole si evince chiaramente che la parte pubblica -Amministrazione e Tecnici Comunali- non ha fatto seguire alle parole enunciate con enfasi i fatti.

Nel corso di quest’ultimi anni vi è stato già un enorme spreco di quattrini pubblici per circa 150.000 EURO dovuto ad incarichi tecnici e legali, perizie e spese varie che hanno portato solo alla soccombenza del Comune di Turi dinnanzi alla Commissione Tributaria Provinciale per ICI del 2011, tra cui ricordiamo i circa 40.000 EURO spesi dalla precedente amministrazione il 22 maggio 2017 con l’incarico alla CAR-TECH -una società di Rimini- per attività di bonifica banca dati aree fabbricabili e che successivamente aveva determinato i valori venali in comune commercio delle aree fabbricabili per gli anni 2012 e 2013 ai fini IMU, individuati, in nome e per conto del Comune, dalla stessa CAR-TECH.

Tornando a questi ultimi mesi, purtroppo non sapremo mai con certezza chi realmente ha operato per boicottare la soluzione bonaria della questione, l’Amministrazione Comunale o i Tecnici Comunali o entrambi? Di certo c’è che ambedue, con consumata esperienza ed usando tutti i lacciuoli, gli inghippi e le furbizie della burocrazia e della politica, si spalleggiano a vicenda nel perseguire la stupida presa in giro in danno dei cittadini contribuenti.

Sarà stata forse l’Amministrazione Comunale ingolosita da presunte entrate rivenienti dalle sballate ed esagerate previsioni dei valori delle aree edificabili, il cui mercato a Turi attualmente è fermo ed inesistente? Vuole pesantemente tassare un bene che attualmente non ha alcun valore di mercato ed inoltre non produce alcun reddito?

Saranno stati forse i Tecnici Comunali chiamati, per questa vicenda, ad assumere decisioni e responsabilità gravose che, pur rientrando nei loro compiti, cercano in tutti i modi di evitare, giustificandosi con i molteplici compiti e la scarsità di personale a disposizione? Purtroppo, il compito di prenderle, da sempre, è stato delegato a Ditte Esterne e lontane (Bari, Rimini, Milano), che ahinoi non conoscevano il territorio e la situazione reale del locale mercato delle aree edificabili. Non si è mai capito il motivo per cui tale compito, da sempre, non sia mai stato affidato ad un pool composto da professionisti locali che ben conoscono il territorio comunale e che ogni giorno hanno a che fare con la realtà del mercato edilizio locale, magari affiancati dai Tecnici Comunali. Forse avrebbe certamente giovato anche alle casse del Comune. Forse questo avrebbe evitato l’insostenibile odissea che abbiamo vissuto e che ancora non si è conclusa. Forse questo avrebbe evitato le giuste rimostranze dei cittadini contribuenti. Questi chiedono soltanto, utilizzando gli istituti previsti dalla normativa vigente -accertamento con adesione e reclamo mediazione-, accompagnati da perizie tecniche giurate fatte compilare a proprie spese, di rivedere con equità e con realtà i valori delle aree edificabili, non chiedono di non pagare le tasse!

Dunque una delle parti in causa ha preso in giro l’altra con l’aggravante che una delle parti si era fidata ed aveva creduto, in buona fede, alla sincerità dell’altra.

Ora sommariamente e velocemente cerchiamo di analizzare i tre indizi:

PRIMO INDIZIO

Il primo indizio, che ora analizzato con calma è quello che fa più male degli altri, è la circostanza, che la parte pubblica (Amministrazione Comunale e Tecnici Comunali), nel mentre incontrava l’altra parte (Tecnici del Comitato Aree Edificabili e contribuenti), assicurandola della ferma intenzione di voler definire attraverso la concertazione i valori di mercato delle aree edificabili, in realtà aveva già deciso di ricorrere al contenzioso innanzi alla Commissione Tributaria Provinciale, affidando di fatto l’incarico ad un proprio avvocato di fiducia. Infatti la Giunta Comunale il 28 novembre 2019 dava un incarico -costo circa 15.000 EURO- ad un nuovo Avvocato diverso dal precedente prof. Lovecchio. Leggendo le relazioni della Responsabile dei Tributi si apprende che il Prof. Lovecchio aveva suggerito sia al Commissario che a questa Amministrazione di evitare il contenzioso con “delle forme di conciliazione anche extra giudiziali per affrontare la questione” e di accordarsi con i contribuenti che erano stati costretti a ricorrere alla Commissione Tributaria per l’IMU Aree Edificabili anno 2012. Ora se avessimo fatto mente locale e non ci fossimo fidati, come ci siamo fidati, avremmo già da molto tempo capito cosa avessero intenzione di fare cambiando avvocato difensore.

SECONDO INDIZIO

Il 25 settembre 2019, fu affidato al costo di circa 5.000 EURO- alla CERVED GROUP (una ditta di Milano), l’incarico di supporto tecnico ed assistenza al Responsabile Unico del Procedimento Arch. del Rosso per la verifica e valutazione di n. 10 perizie e/o stime prodotte dai predetti contribuenti ai fini IMU. Ad oggi, i contribuenti non conoscono le perizie prodotte dalla stessa CERVED e gli esiti di tale incarico in merito alle verifiche e alle valutazioni scaturite da esso e soprattutto nemmeno la relazione finale del Responsabile Arch. del Rosso, nonostante la richiesta di accesso agli atti presentata dall’Avvocato difensore che assiste i contribuenti.

La circostanza che più fa arrabbiare i cittadini contribuenti e che l’Arch. del Rosso in una sua relazione testualmente afferma: “Dall’esame di dieci perizie campione riemergono valori unitari divergenti (se pure di misura diversa dalle cifre già stimate dalla CAR-TECH) dalle cifre (inferiori- tranne una) stimate nelle relative perizie presentate dai cittadini”. Valori divergenti che ci aspettiamo di leggere nella relazione finale della CERVED e dello stesso Arch. del Rosso.

Nei mesi a seguire, il Comitato ha invano richiesto (sia verbalmente che con tre richieste formali e protocollate) al Sindaco, agli Amministratori, all’Arch. del Rosso, alla Responsabile dei Tributi -vecchia e nuova- di fissare un incontro definitivo per spiegare con dati di fatto e ragionamenti logici e con la presenza di tecnici di parte, le proprie ragioni e poter verificare la possibilità e soprattutto la volontà di instaurare un’azione deflattiva concreta del contenzioso nelle forme previste dalle norme vigenti.

Ma da parte di tutta l’Amministrazione Comunale, dal Responsabile all’Urbanistica e dalla nuova Responsabile dei Tributi non è arrivato nessun segnale, una telefonata, una risposta, un cenno, nulla di nulla.

Abbiamo tenuto ben 2 Assemblee Pubbliche del Comitato il 6 dicembre 2019 e il 25 gennaio 2020 invitando formalmente tutti quanti ma, tranne qualche consigliere dell’opposizione, il resto non ci ha degnato nemmeno di una risposta.

TERZO INDIZIO

Il 16 marzo 2020 la Giunta Comunale ha approvato lo Schema di Bilancio di Previsione per il 2020. Analizzando i dati delle entrate tributarie ci siamo convinti che, l’Amministrazione Comunale ha deciso, ovviamente nella sua piena discrezionalità, di continuare a percorrere la strada del contenzioso e di persistere nell’assegnare alle aree edificabili valori venali esagerati e molto lontani dalla realtà. A meno che, entro il 31 luglio non provveda a deliberare nuovi valori più rispondenti al reale valore di mercato, così come è previsto dalla normativa in vigore.

Nelle prossime settimane riprenderanno le udienze alla Commissione Tributaria Provinciale per i ricorsi dell’IMU 2012 e nei prossimi mesi scadranno anche i termini per la presentazione dei ricorsi per l’IMU 2013.

Fino ad ora l’Amministrazione ed i Tecnici Comunali non hanno ritenuto manifestare alcuna volontà di mettere concretamente in atto azioni deflattive del contenzioso, nonostante le richieste lecite dei cittadini contribuenti attraverso gli istituti dell’accertamento con adesione e del reclamo mediazione.

Per quanto sopra, questo terzo indizio ci sembra essere rafforzato vista la citata latitanza dell’Amministrazione e dei Tecnici Comunali.

Non hanno voluto esercitare la ragionevolezza che deve caratterizzare tutta l’attività amministrativa nell’interesse del Comune e della collettività amministrata.

Tutto questo fa diminuire drasticamente la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni, specialmente, come in questo caso, se si aggiunge la presa in giro e la mancanza di rispetto.

I Componenti del Comitato Aree Edificabili

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