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Politica

“Una donna sola al comando”

Gianfranco Lerede

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta, indirizzata al sindaco Tina Resta, scritta da Gianfranco Lerede, candidato consigliere nella lista “Patto per Turi”.

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Cara Tina,

Volevo prima di tutto congratularmi con te per il lavoro svolto in questo periodo: la tua voglia di fare, la tua abnegazione, la tua instancabile forza di volontà sono sotto gli occhi di tutti. Grazie per quello che hai fatto e continui a fare per il paese.

Ma, cara Tina, i nostri concittadini hanno votato i tuoi assessori e consiglieri perché sono state millantate “competenze” che in un anno di governo del paese non si sono rivelate altrettanto evidenti.

I fatti dimostrano che nel momento di massimo bisogno, la tua “squadra” ti ha lasciata sola; in questi giorni, in queste settimane, in questi mesi, sei rimasta sola, a combattere una guerra che ti sta portando allo stremo. Vederti commossa sui social mi ha portato alla mente alcune frasi da te pronunciate durante la campagna elettorale: erano parole cariche d’orgoglio (o forse solo speranza?) come “il mio gruppo” – “siamo un gruppo unito” – “questi ragazzi sono capaci”. Potrei continuare, ma vorrei soffermarmi su queste tre per analizzarle.

“IL MIO GRUPPO”: cara Tina, tu non hai un gruppo perché il gruppo aiuta i membri dello stesso anche e soprattutto nelle difficoltà, e ciò non è accaduto. Chi ha fatto sport oppure, ad esempio, ha vissuto lo scoutismo (so che il tema ti sta profondamente a cuore) questo lo impara fin dall‘infanzia.

“SIAMO UN GRUPPO UNITO”: cara Tina, mi risulta difficile definire “gruppo” un numero di persone nella migliore delle ipotesi pari a due – vorrei segnalare il contributo di Stefano Dell’Aera in quanto probabilmente l’unico componente, oltre te, ad essersi realmente rimboccato le maniche.

“QUESTI RAGAZZI SONO CAPACI”: e qui cara Tina, mi verrebbe da chiedere ma esattamente sono capaci di far cosa? Fino ad ora, abbiamo visto ed apprezzato l’indubbia competenza nell’uso dei social per sbandierare foto di interventi urbanistici – di cui però i singoli componenti del gruppo non hanno il merito. Di concreto, cosa è stato fatto? Si, abbiamo apprezzato il gesto del vice sindaco – andare al cimitero a deporre dei fiori è un’iniziativa nobile, e lo dico col cuore. Ma è un gesto già visto, ripreso fedelmente da altri comuni. Non rappresenta nulla di innovativo, nulla di originale, nulla di nuovo – così come molte frasi fatte e di circostanza, copiate dal manuale del perfetto politicante locale.

Ah, mi pare di aver visto anche il signor Gigantelli ritratto con le chiavi delle attività produttive e le realtà imprenditoriali turesi – riportando con evidente senso civico, in un tono abbastanza nazionalpopolare che “NON VA TUTTO BENE”. Idea già vista, promulgata dalla Lega, ed ancora una volta copiata da altri comuni.

Spariti tutti gli altri membri della tua maggioranza – che fine hanno fatto? È vero, qualcuno ha scritto, ma perlopiù postato, frasi motivazionali come “ce la faremo” e simili motti, triti e ritriti. Ma dov’è la concretezza? Dove sono le azioni? Dov’è la “squadra” di governo, nel momento in cui si ha più bisogno di una squadra solida, nella cabina di regia del Paese?

Ora io, probabilmente come tante persone a Turi, mi chiedo “PERCHÉ?”

Ci ho pensato un po’ su e raccolto una lista di “perché”, in realtà. Perché sei rimasta sola? Perché la tua maggioranza non ti supporta? Perché questo instancabile lavoro di facciata, per far sembrare che le cose vadano bene? Perché non condividere con i cittadini – con la tua solita trasparenza, schiettezza, onestà intellettuale – quante volte in un anno hai già pensato alle dimissioni, minacciando proprio il tuo “gruppo”?!?

E allora Mi chiedo, cara Tina, PERCHÉ NON TI DIMETTI?

Ti prego di non prendere queste mie parole come un attacco. Mi piacerebbe che tu le leggessi come un consiglio, semplice e spassionato. La tua stessa maggioranza non ti merita. Nel trainare avanti l’amministrazione della cosa pubblica, con forza e passione, la corda si è tesa in maniera inverosimile. Ma il gruppo che a fatica stai trascinando, con tenacia ed impareggiabile forza di volontà, non esiterebbe a tagliarla la corda, se necessario.

È stata messa su una squadra di prime donne, composta da membri individualisti. Per chi come me ha praticato sport, o fatto associazionismo, questo è un evidente campanello d‘allarme. Hai scelto – sarebbe più corretto dire che qualcun altro ha messo insieme o caldamente raccomandato? – una squadra sbagliata. Il peso del pacchetto di voti ha avuto una schiacciante precedenza sul peso specifico delle competenze, della capacità di fare squadra, della voglia di darsi da fare davvero (ripeto, salvo alcune eccezioni). Ed ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Ti invito a ricordare le tue passate esperienze politiche: i tuoi veri sostenitori e compagni di squadra di un tempo non ti avrebbero mai abbandonato. Mentre in questo momento ti trovi, sola, tra il posto che occupi ed il ruolo che rivesti in Comune e la tua voglia di dimostrare.

Cara Tina, tu non hai bisogno di dimostrare chi è TINA RESTA. Ai nostri occhi, ti sei dimostrata una donna in grado di essere dolce e caparbia, sempre motivata e sempre disponibile, forte ed indipendente. Purtroppo, in questo momento delicato, sei rimasta COMPLETAMENTE SOLA – nell‘indifferenza di quella stessa maggioranza che doveva supportarti, aiutandoti a mettere in risalto la bontà delle tue idee e l‘amore sconfinato che provi per Turi.

Se vorrai ascoltarlo, questo è il mio semplice invito a riflettere, cara Tina.

Con profonda e sincera ammirazione per il tuo lavoro,

Gianfranco Lerede

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