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Cultura

Ricordando Aldo Moro… e Stefano Rossi

Stefano Rossi insignito del 'Premio Turi' 2001

La probità di uno statista scolpita nella pietra dall’indimenticabile restauratore e scultore turese

Sabato 9 maggio ricorreva il 42esimo anniversario della morte di Aldo Moro. Il 29 aprile del 2008 La Stampa scriveva questo: «Aldo Moro è sepolto a Torrita Tiberina, un pugno di case arroccate a strapiombo sul Tevere. La tomba, nascosta nell’angolo estremo del cimitero, è molto semplice e solo il nome scolpito nel marmo ricorda che lì è seppellito uno dei maggiori protagonisti della vita politica italiana del dopoguerra».

La cerimonia a Torre Tiberina

Alcuni giorni più tardi, ovvero il 17 maggio del 2008, Torre Tiberina sarebbe stata raggiunta da una delegazione turese, guidata dall’allora sindaco Vincenzo Gigantelli e dai consiglieri comunali Totaro e Ventrella. Difatti, per il trentennale della tragica scomparsa del compianto statista, venne allestita nel Comune alle porte di Roma una mostra di fotografia e scultura intitolata “Aldo Moro in Terra di Puglia”, a cura di Simeone Maggiolini – all’epoca presidente del Centro Studi “A. Moro” di Turi – e col coordinamento artistico dell’architetto Angela Rossi. Al momento dell’inaugurazione erano inoltre presenti alcuni familiari dello stesso Maggiolini e dell’architetto Rossi, tra cui suo padre Stefano Rossi, il quale aveva per l’occasione plasmato un ritratto scultoreo di Aldo Moro in pietra venata di terra rossa di Balsignano, concesso poi in omaggio al Sindaco di Torrita.

Il 10 maggio del 2009, invece, veniva ufficialmente deposta a Locorotondo una targa in onore di Aldo Moro “statista martire”: chissà se le generazioni attuali avranno mai modo di guardare in TV o nelle piazze uno statista talmente imponente per la sua levatura morale e per la lungimiranza delle sue idee da far paura a chi poi ha deciso la sua morte. Adesso l’eleganza delle idee è andata fuori moda, se non proprio fuori produzione.

In ogni caso, tornando al rilievo commemorativo presente a Locorotondo, si fa nuovamente avanti il nome di Stefano Rossi, della cui storia e produzione artistica avremo l’enorme piacere di occuparci nei giorni a venire. Come ci confessa sua figlia Annarita, che ringraziamo, suo padre Stefano non era molto legato al mondo della politica, poiché ne intravedeva facilmente il marciume; quel marciume che ha portato via Aldo Moro, figura scomoda per il suo atteggiamento costruttivo. Forse non è un caso che Stefano Rossi, così volontariamente distante dalla politica, abbia avuto con quest’ultima un contatto proprio attraverso la figura di Aldo Moro, la cui probità e levatura morale rimarranno per sempre scolpite nella mente di chi ha vissuto quegli anni.

LEONARDO FLORIO

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