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5G: le grandi certezze oltre i piccoli dubbi

Giuseppe Spinelli

L’“onda lunga delle fake news” si infrange contro gli scenari rivoluzionari del 5G, applicabile anche alla Sanità come studiato dal dott. Spinelli

Nell’ormai consolidato spazio dedicato al mondo accademico, avremo modo di intervistare Giuseppe Mattia Spinelli, turese classe ’96, laureatosi in Ingegneria Elettronica e delle Telecomunicazioni il 13 giugno scorso presso il Politecnico di Bari, con una tesi in Reti di telecomunicazioni intitolata “Reti cellulari quinta generazione per servizi sanitari”. Il presente vede invece il nostro giovane concittadino impegnato negli studi utili al conseguimento di una Laurea Magistrale in Cyber Security Engineering: augurandoci di poter presto dare spazio alla tesi che incoronerà questa sua seconda laurea, vi lasciamo alle sue precise spiegazioni.

“UNA TRASFORMAZIONE DIROMPENTE”

“All’interno della tesi – esordisce – sono state presentate alcune possibilità in ambito biomedico realizzabili con questa nuova tecnologia di reti cellulari, ossia il recentemente dibattuto 5G. Dopo aver fatto una panoramica introduttiva sulle generazioni di reti precedenti alla quinta, si è passati a parlare nello specifico del 5G, descrivendone le sue caratteristiche principali e la sua architettura, per poi spiegarne le eventuali applicazioni e i casi d’uso, passando in rassegna alcune ricerche effettuate in ambito sanitario. Il 5G è quindi una trasformazione dirompente della rete fissa e mobile, un grande traguardo per la digitalizzazione del Paese, per la competitività delle industrie e per il nostro modo di comunicare e vivere. Le caratteristiche principali di questa rete sono: maggior velocità di download, minor latenza, banda ultra-larga e massive IoT (Internet of Things) per connettere un gran numero di dispositivi. Verranno abilitati servizi in grado di rivoluzionare la vita di tutti i giorni, trasformando le città in sistemi intelligenti e i settori chiave della nostra economia come l’industria, il settore automobilistico, l’istruzione, il turismo, la sicurezza e (argomento centrale della tesi) la salute”.

M-HEALTH E TELEMEDICINA: IL FUTURO

“In particolare, si è visto il legame che può esserci con la Mobile-Health, termine generale per indicare l’utilizzo in ambito medico-sanitario di smartphone, tablet, dispositivi digitali (con o senza sensori indossabili) e di tecnologie mobili e di comunicazione wireless.

Con la recente crescente popolarità dei dispositivi wireless e delle tecnologie indossabili in tutta la società a livello globale, le applicazioni di M-health sono cresciute costantemente negli ultimi anni. La tendenza aumenterà con l’adozione di nuove tecnologie, nuovi modelli di business e nuovi flussi di lavoro che si traducono in assistenza sanitaria. I progressi del wireless 5G, integrati con i rapidi sviluppi nelle tecnologie di rilevamento indossabili, Internet of Things (IoT) e Intelligenza Artificiale (AI) avranno un impatto rivoluzionario sui sistemi futuri di assistenza sanitaria. Gli scenari applicativi del 5G nella M-health includerebbero: monitoraggio remoto in tempo reale, sensori indossabili, servizio rapido di pronto soccorso e, non per ultimo, si aprirebbe lo scenario della Telemedicina; di fatti, si parla di Wireless Tele-Surgery, tecnica per mezzo della quale i medici hanno la possibilità di eseguire operazioni chirurgiche a notevoli chilometri di distanza dalla sala operatoria e dal paziente attraverso l’ausilio di sonde robotiche. Queste operazioni da remoto necessitano la tecnologia del 5G che – con le sue prestazioni superiori ai precedenti standard – consente ai medici di avere lo stesso senso del tatto nel momento in cui operano utilizzando i robot”.

WIRELESS SERVICE ROBOTS

“Altra applicazione interessante potrebbe essere quella relativa al Wireless Service Robots: i robot di servizio per le cure sono pronti per entrare a far parte della forza lavoro in ruoli, come la logistica, la pulizia e il monitoraggio, che possono essere completamente automatizzati. Oltre a questi semplici compiti, i robot androgini, sono in grado di interpretare le emozioni umane, interagire in modo naturale con le persone e svolgere complesse cure o lavori domestici, nonché assistere pazienti e anziani nelle aree del campus ospedaliero e ospizio, oppure a casa per ridurre i costi di cura, e aiutare le persone anziane a rimanere attive e indipendenti con una buona qualità della vita. Quindi la rete 5G, grazie al suo stretto legame con il mondo dell’IoT e dell’intelligenza artificiale, si propone come il motore del cambiamento che a breve avverrà nel mondo della medicina, stravolgendone il suo attuale concetto e facendoci entrare in quella che può essere chiamata Sanità 4.0”.

UN 5G CHE NON HA MISTERI

Inutile dire che questa tesi ci ha inevitabilmente spinti a trattenere il nostro intervistato per saperne qualcosa in più su un 5G demonizzato aprioristicamente da una buona fetta dell’opinione pubblica, evidentemente abituata ad informarsi per poter esprimere la propria su un articolo, su un contenuto ancor prima di averlo effettivamente compreso: “Si tratta di un tema veramente importante – sostiene Spinelli – che ha un potenziale molto grande. Poc’anzi si è parlato solo dell’ambito sanitario ma si potrebbe fare un elenco dei settori che trarrebbero vantaggi dal 5G: Agricoltura, Turismo, Commercio, Costruzioni, Emergenze, Energia, Finanza, Formazione e Istruzione, Industria, Intrattenimento, Media, Professioni, Sicurezza, Trasporti.

Eppure cresce negli ultimi tempi l’onda lunga delle fake news sul 5G, alimentata da coloro che spargono sui social network false credenze sul fantasioso nesso fra 5G e diffusione del Coronavirus: trattasi di informazione distorta che, come conseguenza preoccupante, ha già prodotto atti di vandalismo, con le prime antenne date alle fiamme anche in Italia. Atti che però non hanno davvero motivo di esistere, se pensiamo al fatto che le frequenze che il 5G utilizzerà sono frequenze ben note, usate in altre tecnologie e gli studi effettuati non ne hanno riconosciuto la loro pericolosità. Ad esempio, verrà usata la banda dei 700 Mhz, attualmente in uso per le televisioni digitali terrestri; la banda vicina a 3700 MHz è stata usata per ponti radio e dalla Difesa, così come è nota la banda dei 26 GHz, che include le cosiddette “mm-waves” (onde millimetriche, con frequenza compresa tra 26,5 e 27,5 GHz) che hanno una portata inferiore rispetto alle precedenti e possono essere facilmente schermate da oggetti come muri, edifici e arredi urbani. Tuttavia, esse consentono di sfruttare canali di comunicazioni molto più ampi rispetto alle frequenze minori e garantiscono maggiori velocità di trasferimento dati e minore latenza. Per ovviare ai problemi delle onde millimetriche (basso potere penetrante), saranno utilizzate antenne più piccole e diffuse, che avranno dunque una portata inferiore rispetto a quelle in uso oggi, ma saranno distribuite sul territorio con una maggior densità. Questo concetto è noto come “small cells”, che permettono di rendere più efficiente l’utilizzo delle bande di trasmissione nello spettro radio”.

AUMENTO DELLE ANTENNE: UN FALSO PERICOLO

“Quindi, quando si parla del fatto che verrà aumentato il numero di antenne, è vero, ma non viene mai sottolineato il fatto che questo ha come diretta conseguenza la diminuzione della potenza emessa dalle stesse. E comunque confrontando i limiti di elettrosmog imposti dalla legge italiana (6 V/m), abbiamo valori molto più restrittivi rispetto ad altri stati europei e non (se pensiamo a Germania, Francia, Olanda e Regno Unito dove la soglia è di 58 V/m o Stati Uniti dove è 61 V/m). Inoltre il 5G è più efficiente del 4G in termini energetici. La principale differenza col 4G è che il 5G emette a piena potenza solo quando serve e solo verso il dispositivo che ha bisogno di connettersi. In pratica, mentre il 4G emette radiazioni in tutte le direzioni, come una lampadina normale, il 5G è più simile ad un proiettore. Si accende in direzione del dispositivo che richiede la connessione mentre per il resto del tempo è dormiente”.

“COERENZA VORREBBE…”

“Per quanto riguarda gli effetti nocivi sull’uomo, sarebbe più corretto discuterne con un medico, o con un biologo. Quello che però tutti dovrebbero sapere è che quando si parla di radiazioni elettromagnetiche, quelle usate per le telecomunicazioni non sono ionizzanti, non hanno l’energia necessaria per provocare danni al DNA e alle cellule. Questo è quello che ci dicono gli studi in materia poi, per quanto detto prima, coerenza vorrebbe che se pensiamo sia dannoso il 5G, o nel caso in cui uno studio riuscisse a trovare una relazione tra un determinato tipo di malattia e l’esposizione alle radiazioni elettromagnetiche, allora dovremmo preoccuparci non solo del 5G ma di tutte le generazioni precedenti. Quindi dovremmo spegnere smartphone, pc, smartwatch e tutti quei dispositivi che oggi sono collegabili ad internet.

Aldilà di questo, l’atteggiamento scettico nei confronti di una nuova tecnologia non è nato con il 5G. Di fatti, non è la prima volta nella storia che di fronte ad una novità scientifica il mondo ha reagito con una sorta di sentimento di terrore. Però le paure vanno analizzate e affrontate con il dialogo e lo studio e mai trattate con sufficienza, al fine di evitare di prendere decisioni che potrebbero rallentare o impedire il progresso”.

LEONARDO FLORIO

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