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Si è aperto il 10° censimento dei “Luoghi del Cuore” indetto dal FAI: in palio importanti finanziamenti

Durante il lockdown, con l’iniziativa “Italia, mi manchi”, il FAI (Fondo Ambiente Italiano) è entrato virtualmente nelle case degli italiani, ricordando di quanti luoghi magnifici si arricchisca il nostro territorio: un patrimonio artistico-culturale inestimabile, non di rado ristrutturato dallo stesso FAI, che si spera possa presto tornare ad essere visitabile: vivibile com’è giusto vivere l’arte.

IL 10° CENSIMENTO DEI “LUOGHI DEL CUORE”

FAI turi

Nel frattempo da Roma, alle 11.00 del 6 maggio, il presidente FAI, Andrea Carrandini, ed il vicepresidente esecutivo, Marco Magnifico, hanno dato inizio – per la prima volta via web – al 10° censimento dei “Luoghi del Cuore” assieme a Federica Armiraglio, ideatrice dell’iniziativa. Il FAI, in partnership con Intesa Sanpaolo, «invita tutti i cittadini, nei piccoli borghi e nelle grandi città, nei paesi meno conosciuti e in quelli più noti, in Italia ma anche all’estero, a votare i luoghi italiani che amano di più e vorrebbero vedere tutelati e valorizzati. Dopo due mesi di isolamento, nella settimana in cui l’Italia timidamente riparte, anche il FAI entra in una nuova fase, grazie all’avvio di questa grande campagna nazionale: un’opportunità per ciascuno di noi di esprimere finalmente, quasi fosse un urlo liberatorio, il sentimento appassionato che ci lega al Paese più bello del mondo, lo stesso di cui abbiamo tanto sentito la mancanza. Proprio ora, mentre i musei, i monumenti e i Beni del FAI sono ancora necessariamente chiusi, possiamo continuare a prenderci cura, tutti insieme, del nostro territorio e dei suoi tesori. La votazione sarà aperta fino al 15 dicembre 2020».

Nelle 9 edizioni del censimento finora concluse, equivalenti a ben 18 anni di progetto (la prima edizione risale al 2003) sono stati oltre 37 mila i luoghi votati grazie ad una raccolta di oltre 7 milioni di preferenze: soltanto nell’ultima edizione del censimento, sono stati raccolti 2.227.847 voti. I Comuni fino ad oggi interessati dalle votazioni sarebbero circa 6400, ovvero l’80% del totale, ma soprattutto sono 119 gli interventi di recupero e valorizzazione sostenuti direttamente grazie al progetto “I Luoghi del Cuore”.

COSA CANDIDIAMO NOI TURESI?

Se ben ricorderete, a fine marzo fa abbiamo riportato su queste colonne i risultati del sondaggio ideato dalla sezione turese del FAI, in cui si chiedeva alla popolazione di scegliere tra la Torre dell’Orologio e l’Antico Forno Comunale: uno dei due sarebbe stato candidato come “Luogo del Cuore” turese e a spuntarla fu la Torre: «Adesso – riferiscono dal FAI di Turi – è l’ora di votare cari turesi. Collegandosi al sito https://www.fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/i-luoghi-del-cuore è possibile esprimere un solo voto per persona e possono votare tutti, anche i minorenni dai 14 anni in su. Basterà registrarsi sul sito FAI e votare. Mi raccomando, votate e fate votare! Sarà possibile votare fino al 15 dicembre».

FAI IN PUGLIA

«Attualmente, l’unico bene in Puglia di proprietà del FAI e interamente ristrutturato da esso, è l’Abbazia di Cerrate in provincia di Lecce, ma tanti sono i luoghi del cuore nella nostra regione, dal Gargano al Salento. In Puglia – spiegano – ad aggiudicarsi il premio nel 2018 è stata la città di Bovino (FG) con I Giardini Pensili di Palazzo Ducale. Sono localizzati nel centro storico cittadino, adagiati su un terrazzamento a tre livelli, raccordati con rampe di scale interne, addossati sulla facciata del Palazzo con tratti di opus reticolatum romano e racchiusi da murature merlate che prospettano sulla via del Castello. Nel 2019 il primo luogo del cuore pugliese nella classifica è stato il castello aragonese di Taranto che si è aggiudicato il 10 posto. Questo monumento, affacciato in parte sul Mar Grande e in parte sul Canale Navigabile fu richiesto da Ferdinando d’Aragona, sul finire del ‘400».

FACCIAMOCI SENTIRE

Parigi avrà anche la Tour Eiffel, Londra il Big Ben, Berlino la Fernsehturm (la Torre della televisione), ma Turi ha “lu’ arlògge de’ San Giuànne”: facciamoci sentire.

LEONARDO FLORIO

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