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La risposta del CAP alle fragilità sociali

cap nucleo fragilità

Andrea Giuliani: “È possibile essere uniti con il cuore pur essendo distanti con il corpo”

A quasi due mesi dalle prime misure restrittive imposte per il contenimento della pandemia del Covid-19, l’emergenza sanitaria appare finalmente stabilizzata, anche se una nuova impennata dei casi è sempre in agguato nel futuro imminente come in quello più lontano. Con l’affacciarsi della tanto chiacchierata e desiderata fase 2, l’attenzione pubblica e privata si è completamente spostata su un altro tipo di emergenza, quella economica, non meno nociva di quella sanitaria per il tessuto sociale del nostro paese.

Non gode, ahimè, di altrettanta visibilità l’emergenza psicologica, meno tangibile ma altrettanto insidiosa, oggetto dei primi studi preliminari da parte dell’ISS e del CNR; ma è ancora difficile fare stime affidabili dal momento che, con ogni probabilità, siamo solo all’inizio di questa grande rivoluzione che ha impattato sulle nostre vite e sulle nostre certezze. Naturalmente, a farne maggiormente le spese sono le categorie più fragili e indifese, bambini e ragazzi in primis, per i quali le abitudini costituiscono delle basi imprescindibili.

Inspiegabilmente, in nessuno dei tanti DPCM o delle tante conferenze stampa è stato ritenuto necessario parlare dei più piccoli e ai più piccoli, scaricando l’intera responsabilità su un sistema scolastico già in affanno in tempi normali, privo dei mezzi e delle competenze per rispondere con fermezza ad una crisi di questa portata.

Cittadini silenti

Innegabilmente, stiamo vivendo tempi difficili, in cui non esistono risposte già pronte o provvedimenti indolori; vista la mancanza di precedenti recenti, ogni proposta va costruita da zero. Ma anche in mancanza di soluzioni e posizioni, si sarebbe potuto, e forse dovuto, mantenere aperto un dialogo, esprimendo un semplice messaggio di comprensione e considerazione, quasi a dire “Sappiamo che è un momento difficile per tutti, specialmente per voi, ma non vi abbiamo dimenticati e stiamo lavorando anche per voi”. Invece, i bambini e i ragazzi non sono stati considerati degni di essere annoverati tra gli interlocutori e sono stati liquidati con un insufficiente bonus babysitter e con risposte sempre sfuggenti, quando qualche domanda di un giornalista rendeva necessario rispondere.

Le molte voci di dissenso e i molti gridi di allarme che si sono levati in coro proprio dai docenti e dagli educatori, ma anche dalla cultura e dai media, hanno contribuito a mantenere accesi i riflettori; ne è prova la nomina, accolta con un respiro di sollievo, di Daniela Lucangeli, Professore Ordinario in Psicologia dell’Educazione e dello Sviluppo dell’Università di Padova, come componente del “Comitato di Esperti” istituito presso il Ministero dell’Istruzione, chiamato a dettare la rotta in questi mari burrascosi.

La risposta dal basso

Nonostante la mancanza di un’azione governativa celere e attendibile, su scala territoriale, già da tempo gli enti e gli organi preposti hanno intrapreso una riconversione dei servizi per non rischiare di vanificare, con un’interruzione protratta nel tempo, il lavoro di anni e per estendere il proprio supporto facendo fronte ai primi effetti dell’emergenza sociale.

«Da diversi anni, il progetto di ambito “Famiglie in Centro per l’Infanzia e l’Adolescenza” gestito dalla cooperativa Itaca e dal Sogno di Don Bosco, risponde ai bisogni espressi dai minori e dalle loro famiglie attraverso l’impegno dei suoi professionisti: psicologi, pedagogisti, educatori, counselor; anche in questo particolare momento si è cercato di accogliere le richieste d’aiuto di chi in vive delle situazioni di fragilità», dichiara Andrea Giuliani, referente del centro di Turi, a cui abbiamo chiesto di fare il punto sulle iniziative e sulle difficoltà di questi giorni inediti e complessi.

Il potenziamento didattico a distanza

«Dallo scorso 20 marzo è stato attivato il progetto “Nucleo di Fragilità” con l’intento di fornire supporto a tutti coloro che vivono una situazione di necessità economica e sociale, in un’ottica di costante relazione con i servizi e le risorse del territorio.

Una priorità è stata riprendere il servizio di Potenziamento Didattico a distanza attivo sui quattro comuni dell’ambito, Gioia del Colle, Casamassima, Turi e Sammichele di Bari. Abbiamo quindi attivato un canale diretto volto a sostenere i ragazzi e le loro famiglie nella didattica scolastica che stanno seguendo sulle piattaforme scolastiche, per far sì che, nonostante le difficoltà, nessuno rimanga indietro o smetta di seguire le lezioni.

Ci impegniamo inoltre a sostenere emotivamente i minori e le loro famiglie nel vivere la situazione di emergenza, facilitando l’organizzazione familiare in presenza di emergenza sanitaria, suggerendo attività da svolgere nel tempo libero, senza dimenticare l’esigenza, fondamentale per lo sviluppo delle identità e delle capacità sociali, di trascorrere dei momenti di condivisione tra i minori, sempre in modalità a distanza, cosi da conservare i legami sociali e le attività condivise».

Tutti gli strumenti per far fronte all’emergenza

«Abbiamo introdotto degli strumenti pensati appositamente per far fronte all’ampliamento delle fragilità e delle difficoltà in tante famiglie nate a seguito della situazione di emergenza sanitaria che stiamo vivendo; non è affatto improbabile provare sulla propria pelle paura prolungata, crisi d’ansia e solitudine, a danno della propria salute psicofisica, ma anche dell’equilibrio famigliare, con un conseguente aumento dei conflitti e un moltiplicarsi delle difficoltà di comunicazione con i figli, difficoltà ad organizzare il tempo dei bambini, difficoltà dei bambini a comprendere ed esplicitare le emozioni connesse all’isolamento, difficoltà di adattamento alla nuova didattica scolastica, etc.

Chiamando il numero di riferimento di ciascun comune (Turi: 3463642683), attivo dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 18.00, è possibile chiedere informazioni sui servizi disponibili sul territorio, ottenere assistenza per la compilazione di richieste da inviare presso le sedi dei Servizi Sociali territoriali, per ricevere consigli su come gestire i conflitti in casa o richiedere uno spazio di ascolto con i nostri consulenti che sono a disposizione di tutti i cittadini che sentono la necessità di essere ascoltati».

Voglia di comunità

«Mai come prima d’ora diventa essenziale fare fronte comune e remare tutti insieme verso l’obiettivo; per questo ci impegniamo per supportare e sviluppare la reciprocità e la solidarietà proprie delle reti familiari, favorendo anche canali di comunicazione tra gli utenti e le istituzioni scolastiche.

La collaborazione con tutta la rete istituzionale, in particolare con gli uffici comunali competenti e con i servizi di tutela del territorio, è infatti necessaria per favorire la divulgazione di tutte le iniziative a distanza che puntino ad un miglioramento durevole o anche ad un’evasione positiva, se pur momentanea, dallo stato di ansia e incertezza che questo periodo ha portato nel paese, soprattutto tra bambini e ragazzi.

Sulla nostra pagina Facebook “Famiglie in centro per l’infanzia e l’adolescenza” pubblichiamo ogni giorno un diario di tutte le nostre attività con i ragazzi e con le loro famiglie, coinvolgendoli in attività come piccoli tutorial di lavoretti da poter replicare a casa, momenti di condivisione di disegni, pensieri e fotografie che quotidianamente condividono con noi, facendoci sentire tutti un po’ più vicini.

Questa esperienza ci sta confermando che è possibile essere uniti con il cuore pur essendo distanti con il corpo; con la collaborazione delle famiglie e l’impegno di tutti gli operatori si può riuscire a far fronte a molte situazioni di difficoltà favorendo un clima positivo, indispensabile per riprendere, passo dopo passo, una vita più normale e più serena».

Damiano Barbieri

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