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I tre pilastri del Bilancio di previsione

L'assessore Graziano Gigantelli

L’assessore Gigantelli anticipa i contenuti del documento finanziario, orientato a “fornire una risposta tangibile all’emergenza Covid-19”

La Giunta ha deliberato il Bilancio di Previsione 2020-2022 unitamente al DUP (Documento Unico di Programmazione). In attesa del Consiglio comunale, che dovrebbe svolgersi la prossima settimana, abbiamo chiesto all’assessore Graziano Gigantelli di illustrarci in anteprima i contenuti del documento finanziario, che orienterà il percorso dell’Amministrazione nel prossimo triennio.

«La chiave di lettura di un Bilancio – avverte l’assessore – non è nei freddi numeri ma nell’interpretazione della ratio di ogni misura che viene adottata e degli effetti che comporta nel tempo».

Seguendo questa prospettiva, il primo dato che Gigantelli rileva è l’urgenza di razionalizzare le spese e le entrate, ottimizzare la macchina amministrativa e adottare ogni correttivo possibile «per supportare i cittadini duramente messi alla prova da questa fase emergenziale. Tre anelli di un’unica catena che mira a fornire una risposta tangibile sia alla fascia più debole della popolazione che alle “nuove fragilità”. Quelle dei piccoli esercenti fermi da oltre un mese, del popolo silenzioso delle partite IVA o di quanti “lavoravano alla giornata” e che, dall’oggi al domani, hanno visto azzerate le proprie entrate».

Entrando poi nella parte contabile, viene sottolineata «la riduzione del 3 per cento della spesa corrente, in ragione dei minori interessi passivi che gravano sull’Ente, giacché alcuni mutui con la Cassa Depositi e Prestiti si estinguono nel triennio». Apprendiamo anche che, in merito al contezioso sui BOC, il 24 gennaio 2020 Banca Intesa Sanpaolo Spa «ha effettuato un bonifico presso la Tesoreria Comunale pari a poco meno di 851mila euro, a titolo di capitale e interessi e a titolo di spese legali di soccombenza. Somme che sono state accantonate nel fondo contenziosi, così come stabilito dalla sentenza emessa dal TAR Puglia».

Il contraltare di queste due buone notizie, come spiegherà Gigantelli, si chiama Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE). Un macigno sulle spalle dell’Amministrazione che, a causa delle «distrazioni commesse nei cinque anni precedenti», costringe oggi a dover rinunciare ad ingenti risorse.

Su quali capitoli avete deciso di investire?

«Nonostante le pesanti ristrettezze imposte dai nuovi vincoli del Fondo dei crediti di dubbia esigibilità (FCDE), siamo riusciti a confezionare un documento finanziario più che dignitoso, che si regge su tre pilastri: equità fiscale, formazione del personale e “piano Junker”.

Coerentemente con gli indirizzi del DUP, abbiamo rafforzato il fronte della lotta all’evasione tributaria, che continua a essere una nota dolente per Turi, approfittando anche dell’opportunità offerta dalla legge di Bilancio 2020, che ha radicalmente modificato le modalità di riscossione delle entrate locali attribuendo all’avviso di accertamento la natura di titolo esecutivo. In quest’ottica, abbiamo stanziato 60mila euro nel triennio per rendere più incisivi i meccanismi di accertamento e recupero dei tributi non versati negli anni precedenti. Una “lotta” che non è mossa – come qualcuno insinua – dalla volontà di vessare il “padre di famiglia” o il pensionato, bensì di applicare il principio dell’equità fiscale nei confronti di coloro che negli ultimi cinque anni, pur avendo regolarmente guadagnato con la propria attività lavorativa, hanno usufruito dei servizi comuni decidendo, però, di ignorare il dovere di pagare i tributi comunali e portando l’Ente ad avere mancati introiti sempre crescenti. Basti pensare che, per la sola tassa sui rifiuti (Tari), il credito maturato nell’ultimo quinquennio è pari ad oltre 2 milioni di euro. Somma a cui si aggiungono ulteriori 50mila euro, che abbiamo iscritto a Bilancio come preventivo del recupero della Tari sui cosiddetti “evasori totali”, ovvero quei cittadini che non sono stati mai censiti».

Gli altri due pilastri?

«Il secondo pilastro è la formazione del personale, per cui è stato previsto un budget di 12mila euro. Se vogliamo rendere efficiente ed efficace l’azione del governo cittadino, è indispensabile arruolare nuovo personale e predisporre un puntuale percorso di aggiornamento, in modo che ogni dipendente comunale sia in grado di superare le sfide della burocrazia senza rallentare, o peggio intasare, la macchina amministrativa.

Parallelamente, occorre rivedere la pianta organica, orientandola verso un nuovo modello organizzativo che snellisca i tempi delle procedure e preveda una più equa distribuzione dei carichi di lavoro. Ad esempio, il SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) deve essere collegato all’Ufficio Tecnico e non alla Polizia Locale, i Servizi cimiteriali devono dipendere dagli Affari Generali e non dai Lavori Pubblici, così come il Settore ambiente deve essere in capo alla Polizia Locale e non all’UTC.

In ultimo, sono stati impegnati 12.500 euro per l’affidamento dell’incarico di redazione del “progetto Junker”, il terzo pilastro di questo Bilancio».

Accennava alle difficoltà del FCDE che hanno segnato questo Bilancio.

«In base alla Legge Finanziaria del 2018, ogni Comune quest’anno è vincolato ad accantonare il 95% delle somme che reputa di difficile esazione. Il nostro Ente, tuttavia, ha potuto di fatto attuare una diminuzione della percentuale accantonata dal 95% al 90%, e questo perché rispetto al 2018 si è avuta una riduzione del 10% dello stock dei crediti commerciali ed il rispetto dei tempi medi di pagamento dei fornitori. Nonostante questa “agevolazione”, conti alla mano, abbiamo dovuto “rinunciare” a circa 1 milione e 125 mila euro, operando una serie di difficili tagli per far fronte ai tributi comunali non pagati, e quindi non riscossi dall’Ente.

È evidente che oggi ci troviamo a raccogliere i frutti di una politica miope e grossolana, che ha trasformato l’evasione in una prassi consolidata, creando nell’immaginario collettivo la convinzione che, non pagando, non ci sarebbe stata alcuna conseguenza. E invece, è bene che i cittadini sappiano che una conseguenza c’è e la subiamo tutti: a causa di chi sceglie di evadere le tasse, il Comune è costretto a sottrarre dalla spesa corrente importanti risorse che, viceversa, potrebbero essere impiegate per programmare investimenti strategici e migliorare i servizi per la collettività.

A titolo d’esempio, se tutti pagassero la Tari e non avessimo ereditato questo macigno del FCDE, un’Amministrazione attenta, come lo è quella Resta, avrebbe potuto azzerare la Tasi o comunque adoperarsi in maniera ancora più energica sul settore sociale».

A proposito della spesa sociale, come vi siete mossi?

«Siamo consapevoli della situazione critica che molti concittadini stanno sopportando da oltre un mese, vuoi per la chiusura degli esercizi commerciali vuoi per il blocco di buona parte delle attività produttive. Abbiamo, dunque, posto particolare attenzione alla spesa sociale, proprio nell’ottica di tutelare la fascia più debole della nostra comunità e le nuove fragilità che l’emergenza Covid-19 ha messo in luce.

Per il 2020, il relativo capitolo si attesta su circa 205mila euro, tra sussidi per gli indigenti e interventi a favore degli anziani e di chi è in difficoltà. Tuttavia, contiamo di incrementare ulteriormente queste risorse: con successive variazioni, provvederemo a dirottare verso il sociale i fondi preventivati per alcune missioni che non potranno realizzarsi, come ad esempio la Sagra della Ciliegia».

Passando alle tasse comunali, ci sono aggiornamenti?

«Anche in questo caso si è lavorato per incidere il meno possibile sui cittadini. Siamo riusciti a non innalzare le tasse comunali, lasciando invariate le aliquote per l’addizionale Irpef, tariffe Cosap (canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche) e quelle dei servizi individuali, nonché l’imposta per la pubblicità e i diritti sulle pubbliche affissioni. Un traguardo nient’affatto scontato, se si considera la situazione “convalescente” del nostro Bilancio, frutto delle “distrazioni” commesse nei cinque anni precedenti al nostro insediamento. Inoltre, attueremo lo slittamento del pagamento della Tari: la prima rata, la cui scadenza è fissata per fine aprile, verrà spostata all’ultima decade di maggio».

Ritornando al “progetto Junker”, in cosa consiste?

«Il “Piano Juncker” è un programma comunitario che consente di accedere a un finanziamento, da 1 a 25 milioni di euro, che viene coperto per il 75% dalla Comunità europea. Il restante 25% l’Ente lo supporta contraendo un prestito con la Banca Europea per gli Investimenti (BEI), ammortizzabile in 15 anni e al tasso agevolato dell’1,5%.

È uno strumento fondamentale poiché consente all’Amministrazione di ottenere liquidità immediata per eseguire le cosiddette “grandi opere” infrastrutturali che, diversamente, non potrebbero essere realizzate. Il tutto a condizioni estremamente vantaggiose. Nelle prossime settimane, insieme al sindaco e ai colleghi di maggioranza, perfezioneremo il progetto da candidare a finanziamento».

Restando sulle opere pubbliche, quali cantieri partiranno quest’anno?

«Come riportato del Programma triennale, approvato dalla Giunta lo scorso 27 febbraio, nel 2020 partiranno sette cantieri. Due saranno finanziati con fondi comunali: la manutenzione straordinaria di via Sammichele, con un costo presuntivo di 150mila euro, e la ricostruzione dei loculi del primo lotto del Cimitero, la cui spesa verrà coperta contraendo un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti di poco più di 602mila euro.

A seguire, concluderemo la ristrutturazione e messa a norma del campo sportivo comunale; riqualificheremo Piazza Venusio, avvalendoci del finanziamento regionale di circa 200 mila euro; eseguiremo l’adeguamento antincendio dell’Istituto Comprensivo (567 mila euro) e porteremo avanti il progetto “Centro antico smart”, che prevede la modernizzazione della pubblica illuminazione presente nel nucleo antico del paese e, in parallelo, il monitoraggio degli accessi ZTL (Zona a Traffico Limitato).

Infine, come ha illustrato l’assessore Dell’Aera, attraverso la formula del project financing, si provvederà al rifacimento e all’efficientamento dell’intera pubblica illuminazione.

A queste opere, si aggiungono i due cantieri di competenza della Città Metropolitana: la messa in sicurezza della Strada Provinciale 61, che collega Turi a Gioia del Colle, e l’allargamento di via Noci».

Ci sono altri aspetti meritevoli di attenzione?

«Nel triennio abbiamo destinato 64mila euro per la manutenzione ordinaria delle strade e circa 20mila euro per quella dei recapiti di fogna bianca. Due capitoli del Bilancio che onorano l’impegno preso con i cittadini a non trascurare il decoro urbano. Abbiamo ampiamente sperimentato che, se il paese non viene curato quotidianamente, si arriva a una situazione di degrado tale da imporre interventi straordinari, nettamente più onerosi.

Inoltre, grazie alla dedizione del consigliere delegato Lanfranco Netti, saranno introdotte importanti misure per l’innovazione tecnologica del Comune di Turi».

Può darci qualche anticipazione?

«Aggiorneremo integralmente il sito web istituzionale, rendendo i contenuti pienamente accessibili per gli utenti. Estenderemo il sistema di pagamento elettronico “pagoPA”, oggi riservato solo al servizio trasporto alunni, a tutti i pagamenti effettuabili dai cittadini e dalle imprese verso l’Ente comunale.

Avvieremo lo Sportello Unico per l’Edilizia telematico, che permetterà di presentare e gestire telematicamente le pratiche legate all’edilizia residenziale, riducendo i tempi della burocrazia e consentendo di monitorare da remoto l’andamento della propria istanza.

Oltre all’aggiornamento dei sistemi operativi e del software delle postazioni informatiche comunali, concluderemo la procedura di subentro all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR), ottimizzando i servizi anagrafici e sostenendo costi più contenuti. Infine, è prevista l’introduzione di applicazioni finalizzate alla partecipazione attiva dei cittadini e alle segnalazioni geolocalizzate».

Fabio D’Aprile

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