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FAI: un voto per la torre dell’orologio

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Da maggio si potrà votare per il recupero della torre, eletta “luogo del cuore” nel sondaggio FAI promosso su “Sei di Turi se…”

«Buongiorno a tutti, vorremmo proporvi un quesito, così da distrarvi un po’ dalla situazione critica che stiamo vivendo. A maggio si aprirà il censimento FAI “I luoghi del cuore” e vorremmo candidare un bene di Turi. La scelta deve ricadere su un bene pubblico da salvaguardare; abbiamo pensato a due luoghi: la torre dell’orologio e l’antico forno comunale. Vi chiediamo di scegliere quale dei due vi sta più a cuore». Scriveva così Silvana Sabino sul gruppo “Sei di Turi se…” nella mattinata del 19 marzo.

Per alcuni è stata una scelta sofferta, per altri invece la risposta è stata immediata. Tuttavia, se ciò che conta non è vincere ma partecipare, il sondaggio è stato comunque un trionfo, grazie al voto di decine e decine di turesi. Colpisce difatti quest’affluenza alle urne, segnale inequivocabile di un attaccamento sincero verso i simboli identitari di un’intera collettività: questo, lo ribadiamo, è il vero trionfo.

In ogni caso, il voto dei turesi è stato pressoché unanime e a spuntarla è stata la torre dell’orologio. Molti romantici avrebbero voluto esprimere una doppia preferenza, poiché affezionati anche all’antico forno comunale, ma ciò avrebbe reso vano il senso stesso del sondaggio promosso dalla sezione turese del FAI e dalle sue donne, Silvana Sabino, Antonella Bruno e Domenica Laruccia. Per saperne di più sugli sviluppi di questo censimento, abbiamo intervistato proprio la Laruccia

TURESI CHIAMATI A VOTARE

Qual è il senso del censimento FAI “I Luoghi del Cuore”? A cosa ambisce?

«I Luoghi del Cuore è una campagna nazionale volta a salvaguardare alcuni luoghi italiani a cui teniamo particolarmente, promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo. È il più importante progetto italiano di sensibilizzazione sul valore del nostro patrimonio che permette ai cittadini di segnalare al FAI attraverso un “censimento biennale” i luoghi da non dimenticare. Quest’anno siamo alla X edizione del censimento: la prima risale al 2003 e avviene ogni due anni; negli anni pari si sceglie il luogo del cuore, e in quelli dispari, quindi l’anno prossimo, si può partecipare al bando di finanziamento per il recupero del bene scelto. L’obiettivo è quello di accendere i riflettori sui luoghi della nostra memoria e della nostra storia, dove siamo nati e cresciuti e che oggi sono dimenticati o poco valorizzati. Solo per farvi capire l’importanza di questa iniziativa vi dico che fino ad oggi sono stati sostenuti 119 progetti a favore di luoghi d’arte e di natura in 19 regioni; fino al 2018, sono stati raccolti oltre 7 milioni di voti con oltre 37.000 luoghi votati. È un’opportunità incredibile per poter vedere il nostro luogo del cuore tornare a vivere!».

Quali sono le fasi successive al censimento?

«Il censimento vero e proprio dovrebbe cominciare a maggio e concludersi a novembre. Sarà necessario il voto di tutti perché il nostro luogo del cuore possa accedere alla fase successiva, e cioè partecipare al finanziamento. Infatti, per partecipare al bando, l’anno prossimo, occorrerà raccogliere almeno 2000 voti, ma raggiungere 30mila voti ci permetterebbe di essere in una buona posizione nella graduatoria finale e sperare di ottenere il contributo economico per il recupero della torre dell’orologio».

Al di là della torre e dell’antico forno, c’erano altri luoghi secondo voi candidabili? Su quale base avete candidato la torre dell’orologio e l’antico forno?

«Sì, certo. Turi ha molti luoghi che potrebbero essere candidati, luoghi di cui, in questi anni in cui vi abbiamo mostrato le nostre bellezze, ci avete chiesto e raccontato. Il nostro centro storico, il cimitero de’ colerosi, la chiesa e la grotta di Sant’Oronzo, ecc. Nella prospettiva di poter chiedere un finanziamento si è tenuto conto di una serie di caratteristiche che potessero contribuire, oltre al numero dei voti, all’ottenimento del finanziamento».

Grazie a questa iniziativa, la torre dell’orologio potrebbe diventare visitabile?

«Lo scopo di questa iniziativa è proprio questo: tornare a vivere i nostri luoghi del cuore! Al momento dobbiamo solo unire le forze e permettere a Turi di poter accedere alla fase successiva, fase in cui bisognerà presentare un progetto di recupero del bene».

Siete contenti del numero di risposte ricevute online?

«C’è stata una bellissima risposta visto il breve tempo che abbiamo dato per poter scegliere. Questo ci ha fatto capire da un lato che la scelta fatta a monte rispondeva a quello che i turesi avevano nel cuore, e che la nostra comunità tiene al proprio territorio! Nei prossimi mesi saremo chiamati tutti a votare per il raggiungimento del nostro obiettivo».

Cos’altro bolle in pentola?

«Come sapete la settimana scorsa si sarebbero dovute tenere le Giornate FAI di Primavera e quest’anno sarebbe stata un’edizione speciale perché saremmo riusciti a stupirvi con l’apertura di un bene privato bellissimo, mai visto prima nonostante sia sotto gli occhi di tutti. Al momento l’iniziativa è rimandata al 9 e 10 maggio, ma non abbiamo certezze. Intanto vi dico che siamo sempre in movimento, stando ben chiuse in casa, per stupirvi con i prossimi eventi da condividere insieme alla scoperta di Turi e delle nostre ricchezze!».

L’auspicio, dunque, è che al censimento vero e proprio ci sia una partecipazione maggiore o uguale rispetto a quella già straordinaria registrata alcuni giorni fa nel sondaggio. Intanto, attendiamo che l’ombra del Coronavirus possa presto diradarsi, così da permettere al FAI turese di svelare la sorpresa per adesso forzatamente tenuta in serbo.

LEONARDO FLORIO

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