“Ritorniamo a produrre alcool dal vino”
La proposta di Doni Coppi per aiutare strutture sanitarie e comparto vitivinicolo
Utilizzare le giacenze di vino invendute per produrre alcool per uso sanitario. Questa la proposta avanzata da Doni Coppi, titolare della storica cantina turese, in risposta all’appello lanciato dall’associazione VinoWay Italia. Partendo dallo slogan “il Coronavirus non ferma la vita alla vite”, l’associazione presieduta da Davide Gangi ha invitato produttori e viticoltori a inviare video con riflessioni e suggerimenti, poi pubblicati sulla propria pagina Facebook, per superare la difficile congiuntura che sta vivendo l’intero comparto.
Le Cantine Coppi hanno fatto la propria parte: «La situazione è molto complicata – afferma Doni Coppi nel filmato – però dobbiamo sforzarci di dare un piccolo contributo per quel che possiamo, sicuramente restando a casa ma anche portando delle idee alla politica. Una di queste idee, parlando con alcuni amici, è quella di tornare a produrre alcool dal vino. L’alcol è praticamente assente dal mercato e le strutture ospedaliere ormai sono in riserva».
Attuando questo “ritorno al passato”, come spiega subito dopo Coppi, si avrebbe un duplice beneficio: da un lato si darebbe una boccata d’ossigeno a tanti agricoltori e cooperative, che potrebbero monetizzare le giacenze di vino; dall’altro si eviterebbe di soggiacere «alla speculazione dei Paesi che oggi ci vendono alcool, perché il mercato interno non riesce più a soddisfare le richieste».
Facendo rete con le distillerie, la produzione sarebbe rapida e, secondo una stima prudenziale, ogni 10 litri di vino (con gradazione alcolica pari a 10 gradi) si ricaverebbe un litro di alcool denaturalizzato.
La proposta è stata sposata dall’onorevole Ubaldo Pagano, che ha provveduto ad inviarla al Ministero alle Politiche Agricole. «È un modo intelligente – dichiara – per far sì che la domanda di sostegno di un comparto si possa incrociare con l’esigenza di tutto lo Stato». Difatti, seguendo la strada indicata da Doni Coppi, si riuscirebbe a colmare il deficit di produzione, senza «affidarsi agli speculatori esteri che lo fanno pagare a caro prezzo».
Auspicando che questa misura venga presto concretizzata, concludiamo riprendendo l’augurio di Doni Coppi: «Torneremo presto a brindare, perché noi italiani sappiamo rialzarci con una forza e una determinazione che pochi popoli hanno».
FD