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Viaggiare in maniera sostenibile: un’idea per il post-quarantena

Giulia Palmisano

Nella tesi di Giulia Palmisano i vantaggi del turismo sostenibile e i danni creati da quello di massa

Con l’isolamento sociale e tutte le restrizioni imposte per contrastare l’avanzata implacabile del Coronavirus, molti italiani hanno riscoperto in questi giorni il grande piacere delle piccole gioie. Una passeggiata, una corsetta, una pedalata in bicicletta ora più che mai vengono percepite come attività estremamente piacevoli, quasi irrinunciabili. Tant’è vero che centinaia di runners e bikers amatoriali si sono riversati per le strade di tutt’Italia, suscitando non poche polemiche da parte di chi invece è chiuso in casa, cercando di rispettare in tutto e per tutto gli obblighi della quarantena.

Addirittura i TG nazionali hanno parlato di “orde” di runners e bikers, come fossero barbari. Molti sono i dubbi riguardo la possibilità di uscire di casa per praticare sport, anche in solitaria. Ben lontani dal voler dirimere questa controversia, vogliamo invece porre l’accento su una questione parallela.

TURISMO SOSTENIBILE VS TURISMO DI MASSA

Con questa premessa introduciamo i lettori al consueto spazio dedicato alle tesi di laurea, alle ricerche e ai papers scientifici inerenti alla nostra città e/o realizzati da dottori e ricercatori turesi di qualsiasi facoltà ed ambito.

Nelle puntate precedenti, ci siamo occupati di pedagogia, storia, comunicazione, sport, fisica, medicina ed ingegneria grazie alle tesi di Angela Minoia, Alessandra Alfonso, Arianna Rizzi, Daniele Lerede, Silvia De Tomaso, Giuseppe Sabino, Davide De Tomaso e Christian Roccotelli.

Quest’oggi, con l’obiettivo di alleggerirvi per qualche minuto dal carico emotivo che porta con sé l’esperienza di questa quarantena, vi proponiamo il lavoro di Giulia Palmisano, turese classe ’90, laureatasi poco più di un anno fa in Lingue e Culture del Turismo con una tesi che pone in sinossi il turismo sostenibile e quello di massa.

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«Il turismo sostenibile – esordisce la dott.ssa Palmisano – rappresenta un’opportunità per poter scrivere un futuro migliore per il nostro pianeta, sia dal punto di vista ecologico che economico. Il turismo in generale rappresenta il secondo settore più sviluppato al mondo, muove una grande fetta dell’economia e per questi motivi è bene non sottovalutarne le implicazioni, di qualsivoglia natura esse siano: cambiamenti climatici, spreco di risorse naturali rinnovabili e non, inquinamento, distruzione delle barriere coralline, scioglimento dei ghiacciai sono solo alcune delle conseguenze apportate dal turismo di massa. Alla luce di tutto ciò anche la nostra regione sta lavorando molto per sviluppare il turismo sostenibile, promuovendo non solo alloggi sostenibili, ma anche progetti interessanti. In Puglia abbiamo infatti “Il Villaggio dei Salinieri” e “Agro di Bisceglie”, che promuovono la valorizzazione del territorio, la tutela delle aree protette e lo sviluppo della sostenibilità. Attualmente va inoltre diffondendosi una modalità innovativa di soggiorno rappresentata dai Bed and Tree: si tratta di alloggiare in una tenda, sospesa tra due alberi, col suggestivo sfondo di una foresta. Tra i progetti interessanti sviluppati dalla Puglia si annovera spesso Green Road: 132 chilometri di sentieri verdi che si sviluppano lungo la costa Jonica, da esplorare a piedi, apprezzando la natura, scoprendo masserie del posto e riscoprendo il valore del contatto con la natura e la bellezza delle tradizioni locali, siano esse gastronomiche, artistiche, folkloristiche ecc.».

AGIRE LOCALMENTE, PENSARE GLOBALMENTE

Alla luce di quanto detto, il turismo sostenibile è sinonimo di rispetto per l’ambiente, di apertura dei propri orizzonti e del proprio bagaglio culturale, nonché un modo per sostenere le economie locali nella loro essenza.

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«La sostenibilità, prima di tutto e forse sorprendentemente per molti, non significa dunque solo scegliere un alloggio sostenibile, ma anche cambiare modo di pensare, di vivere, di agire nel momento in cui ci rendiamo conto che questo Pianeta è la casa di tutti noi. Sostenibile – aggiunge la Palmisano – è quindi colui che, già nel proprio piccolo, apporta cambiamenti a favore dell’ambiente, facendo della sostenibilità uno stile di vita».

“Agire localmente e pensare globalmente” è la sintesi, il motto che dobbiamo far nostro dopo esserci approcciati al lavoro di Giulia Palmisano e ai concetti da lei sottolineati.

DURANTE E DOPO IL CORONAVIRUS

Non sarebbe una sorpresa se, al termine di questa forzata quarantena, molti di noi sentiranno nuovamente l’esigenza, forse da tempo assopita, di praticare sport en plein air; né avrebbe senso meravigliarsi se tanti invece torneranno alle sedentarie abitudini di sempre. In ogni caso, la stragrande maggioranza della popolazione sarà mossa dal desiderio di uscire di casa per recuperare l’ossigeno, i passi e i paesaggi persi durante questo periodo. Il turismo sostenibile rappresenta una risposta valida e precisa a tutto ciò, tra l’altro estendibile anche per tutti coloro che non necessariamente hanno dovuto osservare la quarantena.

Questo tipo di scelta, infatti, prescinde dal solo fenomeno Coronavirus, poiché si pone a tutela dell’ambiente, sulle condizioni del quale, forse, molti di noi stanno riflettendo soltanto adesso, a fronte di un pianeta che sta fermando la propria mastodontica macchina inquinante.

Ad ogni modo, tornando al presente, Giulia Palmisano prova ad immaginare non solo un turismo ma anche una quarantena sostenibile: «Sarebbe utopistico proporre anche per Turi un appuntamento settimanale dove fare qualcosa insieme online? Magari con dirette, karaoke, letture, dibattiti ecc.» – ci chiedeva alcuni giorni fa. Alcune ore più tardi, in realtà, parte di questa sua richiesta è stata inconsapevolmente presa in carico da alcuni concittadini, che hanno proposto delle attività per trascorrere il tempo in maniera creativa e positiva. Tuttavia, collaborando, si può fare di più e, utopistico o meno, la stessa nostra intervistata sta continuando a lavorare sulla sua proposta. A tal proposito, invitiamo i lettori ad entrare in contatto con Giulia Palmisano, perché la condivisione in certi momenti può rivelarsi portatrice di grandi soluzioni.

Intanto, per passare il tempo, si potrebbe progettare, a data da destinarsi, un lungo cammino a piedi o in bici per vivere il turismo in maniera diversa, per riscoprire il senso del viaggio e soprattutto per scaricare le tossine fisiche e psicologiche di questa quarantena.

LEONARDO FLORIO

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