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Campo sportivo, Cantadori: “Fuorvianti le dichiarazioni dell’assessore Dell’Aera”

replica cantadori

L’ex Commissario ridimensiona i meriti dell’attuale Amministrazione: “Per correttezza istituzionale lasciai alla nuova Amministrazione eletta alcune scelte definitive ed il piacere di riscuotere il finanziamento”

Due settimane fa, in copertina, veniva preannunciata un’ottima notizia per tutti i turesi: il nostro, da anni abbandonato, impianto sportivo comunale sarà presto oggetto di importanti lavori che riguarderanno il campo di calcio a 11 e gli spogliatoi. “Habemus campum!” – titolavamo solenni, quasi contagiati ed in preludio all’arrivo del mons. Pulji? programmato per la settimana successiva. Del campo, però, abbiamo parlato spesso su queste colonne, dando ampio spazio alla comprensibile frustrazione e alle battaglie portate avanti dalla Nuova Sporturi, Paolo Mastrofrancesco, Milko Iacovazzi e altri cittadini che hanno nel tempo fatto sentire la propria voce.

Nelle puntate precedenti è stata nostra premura riportare pedissequamente le ricostruzioni e le dichiarazioni offerte da questi turesi, per far sì che in qualche modo i nostri lettori potessero prendere atto di alcuni retroscena. Allo stesso modo, con un certo interesse, abbiamo seguito le sedute del Consiglio comunale in cui, grazie alle interrogazioni del Consigliere di minoranza Lilli Susca, il nostro campo sportivo sarebbe poi tornato al centro del dibattito e dell’agenda di questa Amministrazione.

L’ERRATA CORRIGE DI CANTADORI

Su segnalazione di alcuni lettori, scopriamo con un certo rammarico che quanto dichiarato due settimane fa dall’assessore Stefano Dell’Aera sarebbe in parte oggetto di rettifica. Ecco, quindi, le dichiarazioni del dott. Cantadori, il quale ha commissariato il nostro Comune successivamente allo scioglimento dell’Amministrazione Coppi, prima di cedere il testimone all’attuale Amministrazione guidata da Tina Resta.

“Ringrazio La Voce del Paese – esordisce il dott. Cantadori – che ha avuto la gentilezza di inviarmi il testo dell’intervista riguardante il finanziamento dei lavori del campo sportivo. Effettivamente anche alcuni cittadini mi hanno segnalato il testo, evidenziando alcune “incongruenze” nelle informazioni fornite. Conosco personalmente l’assessore Dell’Aera come un ragazzo bravo e volenteroso, per cui non dubito della sua buona fede. Certo, quando sostiene nell’intervista che solamente a giugno, con l’insediamento dell’Amministrazione, il Comune ha inviato il progetto al CONI, lasciando supporre una sorta di precedente inerzia, sostiene un fatto che non risponde alla realtà dei fatti. Infatti, il progetto è stato trasmesso al CONI il 17 aprile durante la gestione commissariale, per cui non appare chiaro l’intendimento di tale affermazione assolutamente infondata. Anche perché la scadenza del termine accordato per la presentazione del progetto era il 20 aprile, per cui se fosse stato presentato a giugno dall’Amministrazione comunale, come sostenuto dall’assessore, sarebbe stato dichiarato fuori termine, con conseguente perdita del finanziamento».

«Non sono solito entrare nel merito di situazioni particolari una volta ultimata la gestione commissariale – prosegue – ma forse in questo caso può essere utile, anche per l’assessore, ricordare lo svolgimento dei fatti

Quando arrivai a Turi il Comune risultava assegnatario di un finanziamento di 150 mila euro risultante da un progetto di massima elaborato dalla precedente Amministrazione. Il CONI, intanto, sollecitava l’invio di un progetto definitivo arrivando a ipotizzare la revoca del finanziamento. Grazie ai buoni rapporti di collaborazione che il Ministero dell’Interno intrattiene con il CONI, incontrai a Roma il Presidente Giovanni Malagò, che mi diede ampie garanzie arrivando anche a ipotizzare un’integrazione del finanziamento qualora durante i lavori fossero emerse ulteriori necessità. Un secondo incontro lo ebbi alla Presidenza del Consiglio, dove si trovava l’ufficio di Gabinetto del Ministro per lo Sport. A quel punto il finanziamento era blindato e nessuno ce lo avrebbe più tolto. Unica condizione posta: la presentazione del progetto esecutivo entro il termine del 20 aprile, ammettendo tuttavia la possibilità di integrazioni anche successivamente a tale data. Il nuovo termine assegnato è stato rispettato e, con esso, si è salvato il finanziamento.

Il 13 febbraio del 2019 vi fu un incontro a livello tecnico a Roma, presso il CONI, nel corso del quale vennero concordate le linee per la redazione del progetto».

Poi cosa è successo?

«Quello che più ci interessava era aver salvato il finanziamento, ottenendo addirittura l’impegno di una eventuale integrazione economica. Per dimostrare la buona volontà del Comune di Turi nel settore sportivo, ricordai al CONI che in quei giorni avevamo riaperto e reso agibile il Palazzetto dello Sport, che era inutilizzato da tempo per mancanza dei requisiti di sicurezza. Il 1° aprile, in seguito a una gara, affidammo l’incarico a un tecnico per la redazione del progetto definitivo del campo sportivo, senonché il medesimo tecnico, il giorno successivo, decise di rinunciare all’incarico per motivi personali. Per non perdere tempo, l’incarico venne immediatamente affidato al secondo tecnico in graduatoria, che quindi iniziò a lavorare già i primi giorni di aprile e terminò il progetto nel giro di pochi giorni. Il 17 aprile 2019 il progetto definitivo-esecutivo venne quindi inviato al CONI tramite piattaforma telematica, nel rispetto della nuova scadenza assegnata e delle linee concordate nell’incontro del 13 febbraio. Fanno fede gli atti e anche la Relazione finale sull’attività svolta durante la gestione commissariale, che ho depositato al Comune e che sarebbe stato sufficiente leggere per evitare di diffondere notizie fuorvianti».

«Dopo poco più di un mese, il 26 maggio, dovevano svolgersi le elezioni comunali. Verso la fine del mio incarico, mi contattarono da Roma preannunciando che il progetto era ben fatto e suggerivano alcune integrazioni, dopodiché il CONI avrebbe riscontrato il finanziamento in brevissimo tempo. Per una questione di correttezza istituzionale ritenni che sarebbe stato giusto lasciare alla nuova Amministrazione eletta alcune scelte definitive, nonché il piacere di riscuotere il finanziamento. Spiegai quindi al CONI e al Dipartimento per lo Sport le ragioni di garbo istituzionale che suggerivano di rinviare alla nuova Amministrazione alcune scelte e infatti convennero di posticipare la chiusura del fascicolo progettuale di alcune settimane. Quindi, leggere quanto riportato nell’intervista, cioè che all’insediamento degli organi comunali non vi era nessun progetto è quantomeno fuorviante, poiché di progetti ne esistevano addirittura due: esisteva un primo progetto di massima predisposto da chi mi aveva preceduto ed esisteva il progetto definitivo-esecutivo che avevo commissionato e trasmesso al CONI entro i termini assegnati per non perdere il finanziamento. Infine, alcuni mesi fa, un tecnico mi ha contattato per comunicarmi che le integrazioni apportate dal Comune successivamente alla fine del mio incarico necessitavano di essere riviste e integrate e sollecitava un riscontro, anche perché dagli uffici comunali era seguito un periodo di inspiegabile silenzio. Ovviamente, non ricoprendo più l’incarico a Turi, lo invitai a rivolgersi direttamente al Comune».

Ci sono altri dettagli?

«Ricordo che alcuni cittadini turesi scrissero al Ministero dell’Interno per lamentare che era intenzione dell’Amministrazione comunale di rinunciare al finanziamento per ricorrere, invece, ad un mutuo. La notizia, se veritiera, sembrava incomprensibile, seppur legittima e rientrante nell’ambito esclusivo dell’autonomia decisionale dell’Ente. In ogni caso, mi pare di ricordare che tale intendimento venne smentito dalla Giunta in seguito a una interrogazione presentata da un consigliere di minoranza e che, anche in tale circostanza, qualcuno ritenne inopinatamente di informare il Ministero».

L’INTERROGAZIONE DI LILLI SUSCA

L’interrogazione cui fa riferimento Cantadori risale a settembre e venne presentata, come anticipato prima, da Lilli Susca. «Partendo dal presupposto che una comunità privata di spazi pubblici adibiti allo svolgimento di attività sportive è una comunità a cui viene negato un diritto sacrosanto», il consigliere di minoranza chiedeva in prima battuta se l’Amministrazione avesse intenzione di utilizzare il finanziamento accordato al Coni; diversamente, qualora vi fosse stata l’intenzione di impiegare fonti di finanziamento alternative – come il mutuo cui faceva riferimento Cantadori poc’anzi – la Susca domandava se ci fosse una progettualità concreta, finalizzata alla restituzione della struttura alla cittadinanza in tempi brevi.

Questa interrogazione, come qualcuno ricorderà, a novembre ricevette risposta scritta e, come mostrato di seguito, venne così commentata dallo stesso Consigliere: «Sono contenta che abbiate deciso di utilizzare il finanziamento del CONI. L’intento della mia interrogazione era verificare che decideste in maniera positiva in merito a questa opportunità. Ho temuto perché ho pensato che, nel momento in cui si rifiuta un finanziamento del CONI, difficilmente si potrà ripresentare un progetto e una richiesta di finanziamento allo stesso Ente. Per quanto parziale e legato a una parte minima dei lavori necessari per riaprire il campo sportivo al pubblico, era importante utilizzare quei fondi».

Alla luce della nostra esperienza d’interlocuzione con l’assessore Dell’Aera, il quale è stato sempre disponibile nei nostri confronti e preciso nelle sue risposte, attendiamo chiarimenti da parte sua, certi del fatto che errare è umano, a qualsiasi livello e in qualsiasi ruolo professionale.

LEONARDO FLORIO

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