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Attualità

Habemus campum!

La situazione attuale

Decisiva la visita all’Ufficio Sport di Roma da parte dell’assessore Dell’Aera: Turi avrà di nuovo un campo di calcio a 11.
Nessuna previsione invece sul resto dell’impianto sportivo

A settembre raccoglievamo l’accorato appello di Paolo Mastrofrancesco, allenatore dell’ASD Nuova Sporturi, il quale, dopo averci comunicato l’approdo in squadre semiprofessionistiche di tre giovani gioielli cresciuti nella società sportiva turese, denunciava ancora una volta le condizioni pietose del nostro impianto sportivo. L’articolo in questione provocò una certa risonanza tra i cittadini, tanto che, in una delle immediatamente successive sedute del Consiglio comunale, di lavori al campo sportivo si tornò a parlare.

Il primo segnale positivo risale a dicembre, quando alle categorie “Primi Calci” (5 anni) e “Piccoli Amici” (6-7 anni) veniva infatti offerta la possibilità di allenarsi al palazzetto di Via Cisterna: pazienza invece per i “Pulcini” e gli “Esordienti” (10-12 anni), il cui status quo degli allenamenti condotti presso il campo di calcio a 5 dell’Askesis rimaneva invariato. Ad ogni modo, tetto o non tetto, al chiuso o “en plein air”, tutte queste squadre del settore giovanile della Nuova Sporturi devono accontentarsi di praticare calcio a 11 in un campo idoneo per il calcio a 5. L’altro aspetto paradossale, se vogliamo ironico, riguarda in particolar modo gli Esordienti, i quali, già all’epoca della nostra intervista di dicembre, disputavano le proprie gare casalinghe di campionato a Sammichele, tra l’altro a pagamento: il colmo dei colmi.


LE PUNTATE PRECEDENTI

Prima di arrivare alla grande notizia preannunciata nel titolo, vogliamo riavvolgere nuovamente il nastro, andando a riprendere dai nostri archivi un’altra intervista condotta assieme a Paolo Mastrofrancesco, risalente a marzo ’19.

Degna di una sceneggiatura hollywoodiana – scrivevamo – è la storia del nostro campo sportivo comunale, o almeno del suo fantasma, essendo da ormai 10 anni inagibile. Cosa si intende per inagibilità? «Semplicemente – rispondeva Mastrofrancesco – che il campo non ha le caratteristiche di idoneità per far sì che possa disputarvisi una partita di calcio: spogliatoi funzionanti, campo in condizioni accettabili, panchine e spalti messi a norma. Tutto deve essere a regola d’arte per gli atleti, l’arbitro ed ovviamente per i tifosi: aspetti, questi, dal quale non si può prescindere pur se stessimo parlando di una partita tra giovanissimi, i primi a praticare questo sport in maniera agonistica».

Poco più tardi il mister turese spiegava: «Un tentativo di risoluzione venne attuato grazie al forte impegno dell’Amministrazione Coppi, in particolar modo dell’Assessore allo Sport Giuseppe Tardi: furono infatti stanziati 50mila euro per aggiustare l’impianto sportivo comunale, o almeno per poter tornare a condurre gli allenamenti. Le gare si sarebbero giocate comunque fuori Turi. Il Comune affidò l’incarico ad una ditta che, però, aveva dei debiti, a causa dei quali fu poi costretta a lasciare a metà i lavori fino a quel momento condotti in maniera tutto sommato precisa. Parte di quei 50mila euro vennero comunque incassati dalla ditta e noi, almeno, potevamo tornare ad allenarci. Ad ogni modo, il periodo dei cantieri ci avrebbe tuttavia precluso l’impiego del campo per circa 3 mesi: anche questo aspetto abbiamo deciso di sopportarlo, sempre sperando nella possibilità di condurre i soli allenamenti. Il rammarico più grande è che mancava davvero poco alla conclusione dei lavori che, invece, furono interrotti prima del previsto, come detto poc’anzi. Ebbene, questo fattore, unito all’assenza di manutenzione, ha fatto sì che il campo tornasse allo stato iniziale di degrado».

Sempre a marzo, il calcio a 11 turese era in odore di finanziamenti da parte del CONI i quali, anche loro, finirono per incagliarsi. «Un paio di anni fa – ricostruiva Mastrofrancesco – il CONI stanziava 50 milioni di euro sotto forma di bando per gli Enti che avevano bisogno, come Turi, di recuperare e riqualificare periferie ed infrastrutture sportive: assieme a Michele Iacovazzi, ci recammo al Comune per informare l’Ufficio Tecnico di questa possibilità, ottenibile solo se si fosse presentato un progetto. A 4 giorni dalla scadenza del bando non era stato fatto nulla: grazie all’insistenza dell’Assessore Tardi, il Comune di Turi riuscì a presentare un progetto. Usciti gli esiti, la situazione era questa: al primo posto c’era Gioia Del Colle con 1 milione e 80mila euro, al secondo Turi con 150mila euro. A Gioia si attrezzarono per bene, chiedendo il massimo dei comfort, addirittura gli impianti fotovoltaici; Turi invece ottenne quello che poteva, alla luce di un vecchio progetto inerente un campo in terra battuta, insomma il minimo sindacale. Ancora una volta, costretti ad ingoiare un boccone amaro, abbiamo voluto vedere il bicchiere mezzo pieno, pensando che queste nuove finanze, più le residue dei lavori interrotti, sarebbero state sufficienti». «Il 13 febbraio, tuttavia, anche queste nuove finanze ci sono state revocate fino al 20 aprile, data entro cui il Comune di Turi deve presentare un progetto valido».


SALVATI I 150MILA EURO: LA SVOLTA DI DELL’AERA E DI BARI

«Dal 2017 a metà del 2019 – spiega l’assessore Stefano Dell’Aera – ovvero quando è avvenuto il nostro insediamento, non c’è stato alcun progetto approvato».

Proviamo a ripercorrere le tappe di questo percorso?

«Il finanziamento per il nostro campo sportivo è stato concesso con una determina nel 2017. Dopo aver mostrato l’interesse al bando e aver ricevuto risposta positiva, il nostro Comune avrebbe dovuto presentare un progetto. Soltanto a giugno scorso, con il nostro insediamento, il Comune ha potuto inviare il proprio progetto, passato al vaglio da CONI e FIGC che hanno valutato se fosse conforme alle normative CONI. Successivamente all’approvazione in Giunta del progetto corredato dei pareri, l’Ufficio Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha dato al nostro Ente il consenso per sottoscrivere la convenzione. Siccome la nostra Amministrazione, tramite la delegata allo sport Tiziana Di Bari, si era impegnata con le associazioni turesi a consegnare la struttura per settembre, abbiamo ritenuto opportuno recarci a Roma affinché si potesse rispettare la tempistica stabilita e promessa».


HABEMUS CAMPUM!

«Siamo uno degli ultimissimi comuni ad attuare quel finanziamento ottenuto nel 2017 per un ritardo dovuto ad una serie di perplessità tecniche e procedurale dell’Ufficio Sport, con cui è stato necessario interloquire direttamente. La mia presenza a Roma che, è bene comunicarlo, è stata a mie spese, è stata fondamentale per superare questi scogli e avere una risposta definitiva inseguita per tanto tempo».

Com’è andato l’incontro?

«Abbiamo avuto una buona interlocuzione: sono stati fugati tutti i dubbi procedurali e l’iter necessario per dare attuazione all’accordo sottoscritto sarà finalmente completato. Questo incontro è stato anche occasione per ribadire il bisogno di ulteriori risorse necessarie a tutto il nostro impianto sportivo: il finanziamento che siamo riusciti a non perdere servirà solo per un intervento parziale, focalizzato su spogliatoi e recinzione del campo di calcio a 11. Con fondi di bilancio sistemeremo il terreno di gioco. In ogni caso, come detto poc’anzi, abbiamo illustrato la situazione complessiva attuale, indi per cui abbiamo avviato un dialogo con l’Ufficio Sport. La necessità prioritaria, in questo momento, è di dar corso all’impegno preso con le associazioni: intendiamo per settembre consegnare almeno il campo da calcio a 11. L’obiettivo è dunque quello di non perdere questi soldi e rispettare il cronoprogramma e l’impegno preso»

Ci sono speranze per il resto dell’impianto? Cosa vi è stato risposto?

«Se sulla stessa struttura si è vinto un finanziamento, non si può ottenere un secondo contributo. Il Ministero sta provvedendo ad emanare nuovi avvisi. Cercheremo di cogliere tutte le opportunità che si presenteranno nei prossimi mesi. In questa occasione sono stati disponibili nell’ambito della nostra pratica. Per il futuro nessuno si può impegnare in alcun modo»

Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: habemus campum!

LEONARDO FLORIO

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