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“Il sindaco non si degna neanche di rispondere”

Paolo Tundo

Paolo Tundo: “Le proposte dell’opposizione cadono nel silenzio della maggioranza”

«Nessun consigliere d’opposizione rivolge accuse o calunnie al sindaco e alla sua maggioranza». Paolo Tundo apre la sua riflessione con una replica all’intervista di fine anno rilasciataci dal sindaco Tina Resta.

«Come minoranza – prosegue – abbiamo posto legittimi quesiti per avere chiarimenti sui problemi che ci vengono segnalati dai cittadini. Quegli stessi cittadini che, prima di rivolgersi a noi, hanno provato a bussare alla porta del sindaco ma non hanno ricevuto alcuna risposta. Continuiamo ad avere uno spirito propositivo e chiediamo alla maggioranza di iniziare a collaborare nei fatti e non solo con generiche dichiarazioni d’intento».

Chiedete collaborazione ma sempre più spesso optate per l’astensione. Si veda il caso dell’allargamento di via Noci.

«Come ho detto più volte, l’astensione non è una bocciatura ma un’occasione per iniziare un confronto che non si riesce a ottenere prima della presentazione dei provvedimenti in Consiglio comunale. Sull’allargamento di via Noci è chiaro che siamo tutti favorevoli, ci siamo astenuti solo per capire se c’era la possibilità di migliorare il progetto, aggiungendo una pista ciclabile».

 

Una pista ciclabile di pochi metri che ‘sbucherebbe’ sulla Circonvallazione?

«Non è detto, si potrebbe rivedere il progetto estendendo la lunghezza della pista verso il centro cittadino, chiaramente solo a patto che questa variazione non incida sui tempi di inizio dei lavori».

 

In questi termini, non crede sia una proposta irrealizzabile in partenza?

«È una sollecitazione a fare meglio. Così come durante il periodo commissariale ho avanzato varie proposte, anche con l’Amministrazione Resta mi sforzo di dare il mio contributo per una gestione più illuminata. La differenza è che il Commissario Cantadori aveva il rispetto istituzionale di dare un riscontro alle mie idee, il sindaco, invece, non si degna neanche di rispondere».

 

Cambiando argomento, ci sono aggiornamenti sul Distretto socio-sanitario?

«L’incontro con il sindaco non è mai avvenuto e non c’è traccia neanche dell’indirizzo politico che avevo chiesto nell’ultimo Consiglio comunale, necessario per proseguire il dialogo con il Direttore Generale dell’ASL. Evidentemente la tutela della salute dei cittadini non è considerata una priorità. In generale, questa Amministrazione continua a mostrarsi priva di una propria progettualità. Finora ha “vissuto di eredità”, riesumando opere pubbliche già avviate dai governi precedenti o sfruttando finanziamenti intercettati dal Commissario Cantadori. Quando la Giunta è chiamata a confrontarsi con qualcosa di nuovo, inizia a vacillare e prende tempo».

 

Un bilancio sulla programmazione natalizia?

«È mancato il coordinamento della parte politica, che avrebbe dovuto coinvolgere tutte le associazioni culturali e i commercianti, equilibrando le risorse disponibili per rendere Turi un “gioiello natalizio” capace di attirare turisti e visitatori».

 

Si avvicinano le elezioni regionali, si considera ancora vicino a Forza Italia?

«Dopo che sono stato “fatto fuori” da Michele Boccardi, ho restituito l’incarico di segretario del circolo e non ne ho più seguito le vicende. Ora spetta ai tre consiglieri di maggioranza (Maurizio Coppi, Stefano Dell’Aera e Tiziana Di Bari) portare avanti le sorti del gruppo cittadino di Forza Italia, provando a svincolarlo dal commissariamento. Da quanto posso vedere, i vertici provinciali e regionali hanno dimostrato di non essere all’altezza di gestire il partito, preferendo la divisione all’unione.

Per rispondere alla domanda, non mi riconosco più nella politica del centrodestra: la mia idea è essere al servizio dei cittadini e mediare tra gli interessi delle varie parti sociali, non andare alla ricerca di consensi e poltrone».

FD

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