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Raccolta e smaltimento rifiuti, aggiornate le tariffe

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Con determinazione del 19 dicembre 2019, pubblicata ieri sull’albo pretorio, l’Ufficio Ambiente ha recepito l’aggiornamento del canone che il Comune di Turi corrisponde al CNS (Consorzio Nazionale Servizi) per il servizio di igiene urbana.

Ricordiamo che, in base al contratto sottoscritto nel 2016, l’aggiornamento del canone in base agli indici Istat è previsto a partire dal primo mese del secondo anno del servizio. Poiché la raccolta porta a porta è iniziata il 1° agosto 2016, il CNS ha inviato una nota, datata 4 ottobre, in cui chiede “il riconoscimento, con decorrenza dal 01/08/2019, della rivalutazione del canone nella misura dello 0,9%”, relativamente al periodo compreso tra agosto 2018 e agosto 2019.

Il direttore dell’Aro Bari 5, con propria nota del 12 dicembre 2019, dopo aver effettuato i dovuti controlli, ha approvato la rimodulazione proposta, che comporterà un impegno di spesa per il nostro Ente pari a 16.784,62 euro.

Inoltre, con ulteriore determinazione dell’Ufficio Ambiente, sono stati accantonati altri 45.300 euro per onorare la premialità che, sempre da contratto, viene riconosciuta al CNS, dal momento che ha raggiunto (e superato) l’obiettivo dell’80% di raccolta differenziata.

 

Quasi 140 euro per ogni tonnellata di indifferenziato

Novità anche sul fronte del conferimento dei rifiuti indifferenziati presso l’impianto complesso di Contrada Martucci a Conversano. Si è conclusa la disputa sull’aggiornamento della tariffa tra l’Ato (Ambito Territoriale Ottimale) e la Società Progetto Gestione Bari Cinque, titolare dell’impianto conversanese. Il 15 maggio 2019, l’Ager (Agenzia per la Gestione dei Rifiuti, subentrata all’Ato a partire dal 2016) ha trasmesso il proprio decreto in cui sancisce che si deve pagare 139,62 euro per ogni tonnellata di rifiuto indifferenziato che ha varcato i cancelli dell’impianto conversanese nel 2019. Un balzello di circa 14 euro rispetto alla tariffa stabilita nel 2012 (pari a 125,75 euro).

A questa somma si aggiunge la cosiddetta “ecotassa”, il tributo speciale che la Regione Puglia impone sul deposito in discarica, che per l’anno appena concluso è stata quantificata in 10,34 euro a tonnellata, ovvero circa 1700 euro complessivi.

Dunque, come si evince dalla determinazione numero 246 dell’Ufficio Ambiente, per il periodo compreso tra 1° ottobre e il 31 dicembre 2019, dovremo versare poco meno di 60mila euro (59.496,04 euro iva inclusa) per coprire i costi di biostabilizzazione del rifiuto indifferenziato e la successiva produzione del CDR (combustibile derivato da rifiuti, per intenderci le famose ‘ecoballe’ che alimentano gli inceneritori).

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