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Oneri di urbanizzazione, a lavoro per evitare prescrizione e contenziosi

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Entro il 28 dicembre saranno resi noti i risultati di tutte le pratiche finora esaminate

Ultimo argomento affrontato nel Consiglio del 17 dicembre è l’interrogazione presentata dal capogruppo di “Patto per Turi”, Angelo Palmisano, sulla vicenda degli oneri di urbanizzazione e dei costi di costruzione non introitati dal Comune, visto che alla data del 31 dicembre 2019 andranno in prescrizione gli accertamenti dell’anno 2009.

«Ho letto tante dichiarazioni sulla questione degli oneri – chiarisce il sindaco Resta – io non mi esprimo mai in maniera netta fin quando non ho la panoramica completa dei dati. Una cosa sono le opinioni una cosa sono i fatti». «Il discorso – argomenta – proviene dal passato e devo dire per onestà che, quando mi sono insediata, nel passaggio della documentazione non ho avuto nessuna relazione né dal Commissario né del Segretario Mancini che riguardasse lo stato dell’arte degli oneri. Sapevo che questo problema c’era e che è stato affrontato incaricando tecnici esterni: in una prima fase c’è stato un riconteggio degli oneri da parte dell’ing. Simone, in questa seconda e ultima fase, con l’incarico dato all’ing. Stasi, si sta procedendo a esaminare le pratiche rimanenti, aggiungendo il “ricalcolo del ricalcolo”, disposto dalla due delibere del Commissario Cantadori relative all’adeguamento agli indici Istat».

«Non ho ricevuto nessuna comunicazione diretta da parte della Corte dei Conti – conferma il primo cittadino – questo però non vuol dire che l’Amministrazione sia tranquillamente assopita: abbiamo sollecitato gli Uffici a effettuare una chiusura, seppur parziale, entro il 29 dicembre, perché è giusto avere un quadro della situazione di tutte le pratiche valutate, anche alla luce delle due delibere del Commissario Cantadori che hanno disposto l’adeguamento degli indici Istat.

«L’unica comunicazione ufficiale che ho avuto – conclude – è stata quella dell’ing. Stasi, il quale ha notato che c’è anche un ricalcolo riguardante la situazione dell’edilizia convenzionata. Secondo la sua valutazione, molte pratiche soggette a convenzione hanno operato una dichiarazione di obbligo unilaterale. Qualora si riscontrassero errori di calcolo, provvederemo a inviare le comunicazioni ai cittadini. Ma mi preme sottolineare che sto facendo un’analisi approfondita, perché la situazione è molto meno lineare di come può apparire e bisogna anche cercare di evitare contenziosi, tutelando i cittadini».

Palmisano: “La sua risposta non è sufficiente”

«La sua risposta non è sufficiente. In questa assise – ribatte Palmisano – sono presenti gran parte dei protagonisti della vicenda: lei nel 2011 era consigliere d’opposizione nonché presidente della Commissione di Controllo, Onofrio Resta era sindaco nel 2012, insieme ai consiglieri De Florio e Maurizio Coppi».

«Non è una questione di cui veniamo a conoscenza oggi, leggo che nel 2011 c’è stata una relazione da parte della segretaria e direttrice generale, la dott.ssa Cristiana Anglana, in cui c’è un puntuale ricalcolo delle somme che il Comune doveva percepire, il cui totale ammonta a circa 160 mila euro.

«Lei non poteva non sapere di questo ricalcolo – incalza il capogruppo di “Patto per Turi” – anche perché questo problema fu sollevato proprio dall’opposizione. La domanda è perché la Commissione di Controllo non sia intervenuta. Detto questo, alla data del 2012, sappiamo che le pratiche esaminate sono state all’incirca 124, una parte delle quali presentava degli errori di interpretazione. A fronte di dati certificati, mi sarei aspettato che in questa seduta avessimo molta più coscienza sul tema e sapessimo con certezza cosa fare per recuperare queste somme»

Per quanto riguarda l’aspetto dell’edilizia convenzionata, Palmisano solleva tre perplessità: la prima è la concreta eventualità che il Comune abbia rilasciato un numero di pratiche superiore a quelle inquadrate dalla Regione; la seconda è che non si siano fatti gli accordi previsti per legge tra cittadini, Ente e Regione; in ultimo, «oltre ad aver avuto un ammanco di introiti, per tutte quelle concessioni rilasciate mancano le urbanizzazioni primarie e tutti quei servizi che. all’alba del 2020, un Comune che voglia essere chiamato civile dovrebbe avere. Anche su questo punto, mi aspettavo che il Consiglio oggi desse delle risposte a tutti quei cittadini che vivono un disagio».

Onofrio Resta: “Entro dicembre si faccia chiarezza”

«Devo riconoscere – riconosce il capogruppo di maggioranza – che il discorso di Palmisano non fa una grinza. È bene che si sappia che il problema riguarda le pratiche che vanno dal 2009 e alla prima metà del 2012. Il mio appello a nome della maggioranza è che entro dicembre sia risolto il problema relativo all’anno 2009, ce lo impone la nostra responsabilità e, come dice Palmisano, è giusto che i turesi abbiano delle risposte». «Abbiamo tre fronti – prosegue Resta – problemi tecnici interni, indice Istat ed edilizia convenzionata. Quando parlavo di correttezza, trasparenza e tempestività degli Uffici, mi riferivo a questa situazione: in passato non tutto è filato liscio».

Spinelli: “Oltre al danno la beffa”

«Questa storia – mette in guardia il consigliere Spinelli – potrebbe avere dei risvolti pesanti per la nostra città. Oltre a vivere in situazione di disagio, i cittadini potrebbero trovarsi a pagare dei conguagli per le inadempienze dei costruttori, che la macchina amministrativa nelle sue lungaggini ha permesso che sparissero».

L’assise si è conclusa con un’interrogazione depositata dal consigliere Zaccheo in cui si mette in dubbio la correttezza della procedura di selezione del responsabile del Settore Urbanistica, poiché, a fronte di cinque candidature pervenute, non sarebbero state fornite sufficienti motivazioni a supporto della scelta effettuata dal sindaco.

FD

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