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Politica

“Una crociata morale contro la speculazione edilizia”

Paolo Tundo

Dalla variazione di bilancio “inutile” alla “quiete apparente” delle deleghe. Paolo Tundo commenta l’ultimo Consiglio comunale

Insieme al consigliere d’opposizione Paolo Tundo ritorniamo su alcuni temi affrontati nel Consiglio comunale, celebrato lo scorso 5 novembre.

Si inizia dalle ragioni che hanno spinto Tundo a ritornare sulla “questione sanatorie”, con un’interpellanza che – elencando norme urbanistiche, vincoli e articoli di legge – ha impegnato il sindaco Tina Resta a vigilare sull’operato dell’Ufficio Tecnico.

Con gli appunti sulla variazione di Bilancio, bocciata perché rischia di disperdere le già esigue risorse in “mille rivoli”, si esaurisce il capitolo amministrativo e si entra in quello politico: il nodo delle deleghe, che è stato sciolto promuovendo Onofrio Resta, Stefano Dell’Aera e Teresita De Florio. Una scelta, quella del sindaco Tina Resta, che per Paolo Tundo avrò l’unico risultato di rimandare la crisi di maggioranza: i malumori si riaffacceranno a metà mandato, quando gli accordi interni prevedono una “staffetta” tra i quattro consiglieri indipendenti.

Infine, abbiamo chiesto un commento sull’elezione di Lilli Susca, da sabato ufficialmente alla guida del circolo locale del Partito Democratico.

Perché ha voluto riproporre la questione urbanistica?

«Mi aspettavo che la Commissione di controllo definisse nei 60 giorni la sua valutazione sulla vicenda delle sanatorie ma così non è stato. In quanto consigliere, ho quindi sentito il dovere di responsabilizzare il sindaco, che mantiene la delega all’urbanistica, facendo presenti le varie incongruenze che compaiono in alcune sanatorie concesse. In una ad esempio si continua a fare riferimento al Regolamento edilizio del 1975, nonostante ci sia il riferimento normativo del PUG approvato nel 2013».

«Dal 2002 ad oggi – incalza Tundo – ho sempre contrastato lo scempio urbanistico, consentito dalle Amministrazioni per assestare i Bilanci comunali, incassando gli oneri di urbanizzazione. Ho pagato sulla mia pelle il prezzo di opporsi agli interessi di chi guarda alla propria convenienza e non al bene di Turi. Ed oggi non ho intenzione di continuare a tollerare una politica che si lasci ancora “affascinare” dagli interessi personali, concedendo sanatorie che, a mio parere, non rispettano i vincoli urbanistici».

 

Qual è il suo obiettivo?

«Quello che chiedo è che l’Amministrazione imponga che vengano rispettati i vincoli del PUG, aggiornando il Regolamento edilizio alle norme vigenti. Qualcuno vuole dipingermi come il cattivo di turno ma io voglio sia chiaro che la mia non è una crociata contro qualcuno, bensì un impegno morale per porre le basi per un futuro migliore per Turi, dove il rispetto dei diritti non debba passare dai Tribunali».

 

Nell’ultimo Consiglio comunale ha “bocciato” la variazione di bilancio.

«Quella variazione è un atto dovuto: c’era un avanzo di amministrazione e andava speso per le priorità del paese. Gli investimenti individuati dalla Giunta Resta, tuttavia, non sono affatto condivisibili. Piuttosto che frazionare le poche risorse in tanti rivoli, rischiando di non essere incisivi in nulla, avrei investito tutto su due interventi: i lavori di pulizia della fogna bianca, necessari a evitare gli allagamenti di scantinati e box, e il rifacimento del manto stradale, a iniziare da via Vecchia Sammichele e Largo Pozzi, dove i cittadini continuano a cadere e farsi male».

 

Le deleghe hanno risolto le fibrillazioni della maggioranza?

Per il momento sì, ma è una quiete apparente e temporanea: i problemi si riaffacceranno a metà mandato, quando, secondo gli accordi, ci sarà la “staffetta” tra i quattro membri indipendenti, con i due consiglieri (Onofrio Resta e Teresita De Florio) che dovrebbero subentrare agli attuali due assessori (Fabio Topputi e Teresa De Carolis). Personalmente, sono dell’idea che chi ha preso più voti debba essere assessore per l’intero mandato: se gli elettori hanno dato la propria fiducia a un candidato, questo ha il diritto di mettersi alla prova per cinque anni, dimostrando di essere all’altezza del consenso ricevuto. L’eventuale cambio della composizione della Giunta non deve essere un gioco calcolato ma una necessità, ovvero diventa opportuno solo se un assessore non produce alcun risultato.

«Al di là di questo – aggiunge il consigliere – continuo a non vedere un’Amministrazione coordinata, che dimostri di sapere cosa fare e come farlo. Solo per fare alcuni esempi, manca una pianificazione globale, con progettazioni redatte in anticipo, così da essere pronti a cogliere le opportunità offerte da bandi regionali o nazionali. Non c’è un impegno serio a intercettare i fondi europei, in modo da realizzare le opere pubbliche senza incidere sulle tasse, e infine non si sta facendo nulla per recuperare il finanziamento perso di circa 2 milioni e mezzo di euro sul Distretto socio-sanitario, una delle battaglie che porto avanti da anni insieme alla realizzazione della nuova sede della Caserma dei Carabinieri».

 

Un suo commento sull’elezione di Lilli Susca a segretario del PD turese?

«Lilli Susca è una brava persona, moderata e competente; il suo impegno proficuo in opposizione è concreto e visibile a tutti. Oggi si trova a coordinare una piccola parte delle varie “correnti di pensiero” che costituiscono il Partito Democratico, le auguro di riuscire a riunificare il suo partito, superando le frammentazioni che rivengono da un passato burrascoso».

FD

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