Sant’Oronzo e turismo: una pedalata ad “Agostobre”
Il rilancio turistico della nostra città nell’impronta del Santo Patrono
«Sabato e domenica, dopo una settimana impegnativa, ho avuto la fortuna di passare due giorni meravigliosi in bici, tra lo spettacolo del verde della Valle d’Itria e il nostro luccicante litorale, in un giorno di “Agostobre”. Con gli amici bikers di sempre abbiamo seguito il “cammino di Sant’Oronzo”, da Turi a Ostuni.
Abbiamo attraversato boschi, borghi, cittadine e spiagge, centri storici bellissimi e vivissimi ai quali Turi non avrebbe nulla da invidiare se non il rilancio. Perché noi no? Non riesco proprio a farmene una ragione, perché noi non riusciamo dove tutti sono ormai riusciti? I turisti, attratti da richiami internazionali, poi adorano esplorare, ricercare, unire in un unico “percorso”, devozione, turismo, enogastronomia, arte, natura. È già tutto pronto, solo che Turi ancora non è in itinere!».
Questo il post piuttosto chiaro di Sergio Spinelli, consigliere comunale di minoranza. Che le belle giornate ad ottobre siano ormai un dato di fatto, o magari un risvolto positivo di eventualità climatiche avverse in prospettiva, c’è poco da discutere. Anzi, possiamo anche creare un dibattito sulla validità di quell’Agostobre concepito dalla mente del consigliere Spinelli, ma forse è necessario fermarsi a riflettere su ben altro.
In passato ci siamo occupati del lavoro di tesi di due giovani universitarie turesi, sognatrici, anche loro, di un turismo green, coinvolgente, pedalata dopo pedalata, paesaggio dopo paesaggio, assaggio dopo assaggio, Storia dopo Storia. Con la promessa di riprendere in futuro, sempre su queste pagine, il progetto pensato dalle nostre concittadine, segue adesso un’intervista rivolta proprio al consigliere comunale di “Patto per Turi” Sergio Spinelli: “Agostobre”, ve lo anticipiamo, rimarrà comprensibile ma inspiegato nel suo concepimento, come un’intuizione.
Consigliere Spinelli, ci parli del percorso che avete compiuto?
«Il percorso è stato studiato con cura, grazie alla passione del nostro biker “tecnologico” Domenico Giannini, che si dedica da sempre senza risparmio di energie. Dopo una breve tappa a Putignano, per unirci ad altri due compagni di avventura, ci siamo immersi in campagne e boschi della località Zingarello e in seguito abbiamo imboccato la “ciclovia dell’acqua” (percorso ciclabile dell’acquedotto Pugliese, realizzato con la Regione Puglia lungo la strada di servizio del canale principale dello stesso acquedotto) fino a Locorotondo, in piena Valle d’Itria, rapiti dallo scenario mozzafiato del Canale di Pirro visto dal Ponte di Cecca. La tappa successiva è stata Cisternino, che ci ha piacevolmente ospitati per una breve sosta rifocillante, e quindi di nuovo in sella, lungo il “Monte”, sospesi tra mare e collina, fino alla “Città Bianca”, al cospetto di Sant’Oronzo.
L’indomani, per il rientro, abbiamo optato per il mare e quindi, dopo aver attraversato la “Lamacornola”, riserva naturale risalente al paleolitico situata all’interno del Parco delle Dune in Località San Leonardo, siamo arrivati, tra ulivi maestosi, in zona Pilone. Fiancheggiando la costa, quindi, per Torre Canne, Savelletri, “Egnatia” e Monopoli, dove abbiamo assaporato specialità di mare e “finger food”. Immancabile tappa a Polignano e rientro via Conversano, pedalando in totale per circa 160 km, immersi in mutevoli ma sempre affascinanti scenari naturali»
Cosa potrebbe fare un’Amministrazione per permettere a Turi di rientrare attivamente in questo percorso in grado di collegare due città oronziane come la nostra ed Ostuni?
«Sicuramente occorre la volontà e l’impegno di proporre progetti simili. Tra le varie opportunità di crescita e di rilancio, forse questa potrebbe essere una delle meno dispendiose in quanto non necessita di investimenti ingenti, poiché si basa sulla valorizzazione del nostro territorio, che contribuiremmo così a preservare e promuovere. Inoltre, puntando sulla mobilità sostenibile, tema particolarmente sentito, certamente non sarebbe difficile ottenere forme di finanziamento per allestire i percorsi con segnaletiche e attrezzature accessorie».
L’Amministrazione sta lavorando in tal senso?
«Ricordo bene di aver letto e sentito che per questa Amministrazione il ricorso alla mobilità sostenibile era una priorità, ma ad oggi tardano ancora ad arrivare risultati tangibili».
A livello infrastrutturale, invece, cosa si dovrebbe fare?
«Certamente la auspicata e imminente cantierizzazione del progetto “Smart City” (che il gruppo di minoranza “Patto per Turi” sta seguendo con estrema determinazione) consentirà un restyling del nostro centro storico, con nuovi corpi illuminanti, efficienti e a basso consumo, e un sistema di videosorveglianza e limitazione degli accessi nella ZTL, finalmente! A questo occorre affiancare politiche incentivanti la delocalizzazione (nel senso economico del termine) nel nostro centro storico in modo da renderlo vivo e interessante agli occhi del turista. Ricordiamo l’elevato numero di strutture ricettive presenti nel nostro territorio. Non altrettanto forse si può dire nel campo della ristorazione, sicuramente il centro storico presenta ancora margini di crescita.
Altro aspetto significativo riguarda la valorizzazione dei nostri edifici storici, sacri e artistici. Inoltre già opera in Turi con successo un’attività commerciale rivolta al variegato mondo delle due ruote a pedali. Insomma le premesse ci sarebbero tutte. La richiesta dei turisti, soprattutto dal nord Europa, è in aumento ed è anche un target molto appetibile per esigenze, stili di vita e propensione al consumo. Occorre sedersi a un tavolo, amministratori, operatori commerciali e non, Comuni potenzialmente interessati, e lavorarci su».
Intanto il pensiero va a quei ragazzi, guidati dalla fede e dallo spirito d’avventura, che, a piedi, hanno voluto in passato intraprendere il cammino di Sant’Oronzo, seguiti dalle telecamere di YouRub. Chissà se questa “via” fosse riconosciuta ed attrezzata come certi pellegrinaggi di fama mondiale, cosa accadrebbe, quante persone si muoverebbero. Adesso non lo sappiamo. Certo è che, prima singolarmente, poi in collaborazione, i vari Comuni coinvolti nel percorso hanno da capitalizzare una risorsa inestimabile: un’avventura suggestiva da offrire a turisti, una miccia per riscaldare l’economia interna, magari ferma, in attesa della grazia di Sant’Oronzo, che magari l’ha già compiuta, calpestando la nostra terra alcuni secoli fa, rendendola sacra ed interessante; visitabile».
LEONARDO FLORIO