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Rimborsi Tari: paghiamo lo scotto degli errori del passato

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Gigantelli: “L’azione dell’Amministrazione Resta è bloccata dalle scelte della Giunta Coppi”

Spinelli: “Dobbiamo mettere il cittadino nelle migliori condizioni possibili per essere tutelato e non vessato”


L’ultima parte del Consiglio comunale ha richiamato in causa l’assessore Gigantelli per rispondere all’interrogazione presentata dal consigliere Sergio Spinelli in merito ai rimborsi sulla tassa rifiuti (Tari). Semplificando, in seguito all’errata interpretazione delle norme ministeriali, negli anni 2014-2017 alcuni cittadini hanno versato un tributo superiore – nell’ordine dei 15 euro annui – poiché le pertinenze sono state conteggiare come unità indipendenti, tassabili al pari dell’immobile principale.

«Prima di entrare nel merito – esordisce l’assessore Gigantelli – mi preme precisare che l’interrogazione presentata riporta una serie di personali affermazioni di principio che rimandano a un astratto concetto di equità fiscale. Purtroppo, non esiste alcun riscontro sul piano della giurisprudenza. Il dott. Spinelli sa meglio di me che gli amministratori sono chiamati a seguire la Legge, con senso di responsabilità e non di convenienza politica».

A questa premessa segue una certosina relazione che, supportata da citazioni della giurisprudenza di merito, inquadra i termini dell’intera vicenda «che questa Amministrazione si trova a dover affrontare per l’assenza da parte degli esecutivi precedenti della volontà di assumersi la responsabilità – anche politica – di prendere una posizione chiara dinanzi ai cittadini».

 

Il Regolamento non è mai stato impugnato

In estrema sintesi – premesso che il Comune non ha incassato somme in più, visto che i proventi delle tasse sono stati interamente utilizzati per coprire il costo del servizio rifiuti – l’Amministrazione «potrà procedere al rimborso solo a seguito di sentenza della Commissione Tributaria, che valuterà i singoli casi».

Una posizione “obbligata” poiché «il Regolamento Tari, approvato nel 2014 dalla Giunta Coppi, non è mai stato impugnato né dal MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) né dinanzi al Tribunale Amministrativo. Ragion per cui resta a tutti gli effetti valido, così come valida è la conseguente distribuzione del tributo, esercitata fino al 2017».

Nel 2018, in seguito alla Circolare del MEF, «che non ha valore di Legge», si è provveduto a rettificare il Regolamento del 2014. Tuttavia, il nuovo Regolamento «non è retroattivo, ovvero non estende la sua forza agli anni precedenti e quindi non ci consente di procedere con rimborsi d’ufficio o in compensazione. Infatti, se l’Ente decidesse di rimborsare le maggiori somme versate dal 2014 al 2017 dai cittadini, si troverebbe a dover giustificare dinanzi alla Corte dei Conti il motivo per cui ha attinto alla fiscalità generale somme anche importanti, atteso che il Regolamento del 2014 è a tutti gli effetti valido».

 

Rimborsi d’ufficio o in compensazione

Ritornando sulle modalità dei rimborsi, Gigantelli chiarisce che non è possibile agire d’ufficio giacché, come confermato dalla stessa Circolare del MEF, «è il contribuente a dover fornire i dati della pertinenza, concetto che pur essendo improprio e inesistente ai fini Tari, costituisce il nucleo di tutta la questione dei rimborsi sulla parte variabile». Quanto ai rimborsi in compensazione, pur essendo previsti dal Regolamento Tari, «non possono essere attuati poiché l’Ente farebbe pesare sul piano finanziario del 2019 il costo del servizio di anni precedenti».

 

L’appello ai cittadini

Prima di cedere la parola, l’assessore Gigantelli si rivolge direttamente ai cittadini, con una riflessione che vuole mettere a tacere le accuse di chi, nelle ultime settimane, ha tacciato la maggioranza di essere “reticente”.

«Il problema Tari, ovvero l’errato calcolo della tassa nella interpretazione del regolamento voluta dalla amministrazione Coppi e dal suo Assessore ai tributi, avrebbe rappresentato una delle priorità che questo assessorato avrebbe dovuto affrontare in nome dell’equità fiscale.

Certo, andava esaminato non con la fretta di chi sperava di mettere questa amministrazione in difficoltà, arrivando a raccontare settimanalmente che il nostro silenzio serviva per trovare il modo di raggirare il cittadino turese, o pretendendo decisioni ed impegni impossibili da mantenere perché in contrasto con la Legge ed al buon governo al quale giornalmente faccio sempre riferimento nelle mie azioni di amministratore.

Se di errori e mancanza di volontà vogliamo parlare, questi andrebbero ricercati nelle decisioni assunte dagli amministratori di allora. Mi riferisco soprattutto all’assessore ai tributi (Giuseppe Tardi, ndr), che non ha voluto accogliere le immediate segnalazioni rivolte all’ufficio tributi da un cittadino, adottando una politica miope e di chiusura ai diversi segnali che giungevano in merito all’errato calcolo Tari, probabilmente perché si è data maggiore importanza al certosino lavoro di copia e incolla nel redigere il regolamento. Non da meno l’errore della opposizione di allora che non ha pensato di rivolgersi al TAR per chiederne l’annullamento.

Oggi una decisione volta rimediare a quegli errori e a rimborsare, giustamente, chi per una errata interpretazione o uno scellerato modo di evitare il confronto ha tirato dritto per la sua strada, questa amministrazione non può perseguirla direttamente se non dietro indicazione della Commissione tributaria. Siamo rammaricati di avere questo impedimento ma abbiamo il dovere di tutelare l’intera macchina amministrativa.

Vorrei comunque rassicurare tutti che l’impegno mio e della amministrazione che rappresento continua al servizio dei cittadini turesi, di quei cittadini onesti, e sono tantissimi, che versano i tributi comunali nel rispetto delle scadenze, affrontando le difficoltà giornaliere con sacrificio e rinunce. A differenza di chi ci ha preceduto nell’ultimo quinquennio, abbiamo dato indirizzo all’ufficio di porre in essere qualsiasi azione volta al recupero delle somme evase dal contribuente. Dispiace dover dire che i “furbi” sono tanti e che stanno sottraendo alle casse comunali risorse che potrebbero essere utilizzate per le emergenze, anche quelle mai affrontate dai governi precedenti. Nei prossimi mesi vi aggiorneremo in merito alle azioni di recupero dei tributi evasi».

 

Spinelli: “Dobbiamo tutelari i cittadini, non vessarli”

Ascoltate le spiegazioni dell’assessore Gigantelli, il consigliere Spinelli interviene per porre all’attenzione del Consiglio una lettura differente del problema, precisando che la risposta dell’assessore Gigantelli, «per quanto argomentata e tecnicamente quasi perfetta, da cittadino risulta insufficiente».

«Non ho mai parlato di maggiori incassi per il Comune – chiarisce in principio – è evidente che si parla di un’errata interpretazione di una norma che non era chiara e, ovviamente, non attribuivo responsabilità a chi non poteva averle»

Poi affronta il punto dei rimborsi d’ufficio: «Quando si parla della circolare del MEF, affermando che non ha valore di legge, indubbiamente si dice la verità ma bisogna adottare un criterio unico: se non ha valore nella modifica dei regolamenti non lo ha neanche per le modalità di rimborso». E a proposito dei rimborsi, Spinelli segnala che esiste «una norma specifica» – il Decreto Interministeriale del 24 febbraio 2016 – che «consente di avviare un’attività d’ufficio per tutelare il cittadino e agevolarlo nell’espletamento delle pratiche burocratiche spesso complesse».

Oltre a essere prevista per legge, l’attività d’ufficio, a parere del consigliere, andrebbe presa in considerazione anche a tutela dei funzionari: visti i tempi ristretti che intercorrono per la prescrizione dell’annualità 2014 (dicembre 2019), tutte le istanze che verranno presentate dovranno essere evase in tempi brevi. Dunque, il Comune operando d’ufficio potrebbe organizzarsi in autonomia e in maniera più efficiente.

«La mia domanda – incalza Spinelli – è cosa il Comune di Turi ha fatto in maniera tangibile per dare una risposta al cittadino». «Dai database in possesso dell’Ente è facile desumere i dati, capire a quanto ammonterebbero le pratiche di rimborso e farsi un’idea di come sia possibile affrontare l’impegno di spesa, se con meccanismi di compensazione sulla Tari o attingendo alla fiscalità generale». «Fare uno studio dell’incidenza in termini economici e numerici di questa problematica – aggiungerà poco dopo – può portare a capire di quanto lieviterebbe la tassa rifiuti nei prossimi anni».

«Ci siamo limitati a verificare tramite internet la sentenza della Corte di Milano – aggiunge, lamentando l’assenza di approfondimento della vicenda – e il cittadino si deve far bastare questo. Ogni Commissione Tributaria e ogni sezione della Corte dei Conti di ogni regione d’Italia può esprimere un parere differente, e se ci fermiamo al parere di una sola sezione ci rimette il cittadino».

Ancora, l’inserimento sul portale del format per i rimborsi è considerato «un piccolo passo avanti, che bisognava fare prima», prevedendo la possibilità di supportare il cittadino nella compilazione del modulo.

Spazio anche per le proposte: «Chiediamo ulteriori disposizioni al MEF – prosegue il consigliere – facciamoci noi promotori di un quesito, piuttosto che aspettare che arrivino altre disposizioni. Non dico che il cittadino debba essere rimborsato contro ogni vincolo di legge, ma il nostro compito di amministratori è quello essere dalla parte dei cittadini; mettere il cittadino nelle migliori condizioni possibili per essere tutelato e non vessato».

Prima di concludere, Spinelli annota il tono «stizzito» della risposta dell’assessore Gigantelli; che non considera che «a chiedere spiegazioni non è il consigliere Spinelli ma i cittadini. E ai cittadini bisogna rispondere con i modi e i termini adeguati, anche quando occorre dare una risposta negativa perché la legge non ci pone nelle condizioni di accoglierne l’istanza».

 

Gigantelli: “Non possiamo agire contro la legge”

Riprende la parola l’assessore Gigantelli, specificando che «la risposta non è frutto di una ricerca su internet, abbiamo avuto la possibilità di avere la collaborazione di avvocati tributaristi e professori di diritto tributario».

Entrando nel merito delle obiezioni del consigliere Spinelli, Gigantelli spiega che per la compilazione dei moduli di rimborso i cittadini potranno ricevere assistenza gratuita dai CAF. Se c’è la piena disponibilità a collaborare per interpellare il MEF, si ribadisce che è impossibile operare i rimborsi d’ufficio, giacché «il Comune a priori non sa quali siano le pertinenze oggetto di contestazione, deve essere il contribuente a indicarle».

Inoltre, «le somme che ci chiedete di rimborsare ci mettono nella condizione di disapplicare le regole che l’Amministrazione Coppi ha dettato, con il Regolamento 2014, ai fini dell’applicazione della Tari. Un Regolamento che nessuno ha impugnato davanti al giudice amministrativo e che, quindi, questa Amministrazione è costretta a rispettare per tutelare l’Ente, ovvero i cittadini, da contestazioni da parte della Corte dei Conti».

«Il Regolamento – ribatte Spinelli – è stato di fatto contestato dalla circolare del MEF che ha dichiarato che il calcolo delle pertinenze non è corretto»

«La contestazione – tiene il punto Gigantelli – non è avvenuta nei 60 giorni previsti e si potrebbe fare successivamente solo se nel Regolamento ci fossero errori di calcolo, ma non è così: la formula applicata è corretta; è l’interpretazione della norma a essere oggetto di discussione». FD

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