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Cultura

Il Borgo Antico torna al centro

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Due serate all’insegna delle “delizie turesi”: trònere, faldacchee, percoche e critiche

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La “Festa Grande”, che per un’estate intera concentra su di sé tutte le attenzioni, è ormai alle spalle. Le serate cominciano a farsi più fresche ed i ragazzi tornano ai banchi di scuola. È tempo di una nuova serie di festività sacre e profane che renderanno meno dolorosa la fine dell’estate. Ad aprire le danze torna l’appuntamento con i sapori e l’intrattenimento della “Festa del Borgo Antico e Sagra delle Delizie Turesi”, trònere, percoche e faldacchee, le specialità più importanti e apprezzate del nostro territorio dopo la ciliegia Ferrovia.

Abbiamo chiesto a Vincenzo Verdoni, presidente dell’associazione organizzatrice “Nuova ProLoco Turi”, di tirare le somme di quest’ultima edizione che tra palloncini colorati, musica tradizionale e qualche critica, ha animato il Centro Storico turese nel fine settimana del 7 e 8 settembre.

 

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Un weekend affollato, in più di un senso

«Posso affermare con piacere che l’evento è andato bene ed ha registrato una buona affluenza, soprattutto nella giornata di sabato. Ci hanno chiamato anche dal Brindisino e dal Salento per sapere se l’evento si sarebbe tenuto ugualmente, nonostante la pioggia del pomeriggio. Per fortuna il tempo è stato clemente.

Naturalmente sulla partecipazione ha influito la presenza di altri quattro eventi a poca distanza da Turi, ma essendo la Festa del Borgo Antico legata al culto della Madonna delle Grazie, non è stato possibile fare altrimenti. È un problema che si ripresenta sempre, ma che quest’anno ha interessato entrambi i giorni della sagra.»

 

Trònere, percoche e faldacchee: attori non protagonisti?

«Alcuni standisti si sono lamentati della vendita, effettuata al di fuori del percorso gastronomico, dei prodotti sponsorizzati dalla sagra come percoche e trònere, ed è nostro dovere, in quanto organizzatori, tutelare i commercianti che aderiscono alla manifestazione.

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Vorremmo che tutti gli esercizi commerciali, macellai e produttori di percoche, accolgano il nostro invito per dare vita ad una vera sagra di Turi, che coinvolga l’intero paese e tutti i turesi. In questo modo potremmo anche offrire una maggiore scelta a chi viene in sagra per gustare i prodotti della nostra terra.

E invece siamo costretti a chiamare degli standisti da fuori paese per sopperire alla mancanza di macellerie che offrano prodotti come la sempre apprezzata zampina, un vanto turese che abbiamo perso negli anni proprio a causa della mancanza di collaborazione.

Sarebbe bello se anche le attività commerciali non alimentari decidessero di restare straordinariamente aperte in occasione dei giorni di festa e contribuire a trasmettere ai visitatori l’immagine di un paese vivo e attivo.»

 

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A tal proposito, anche l’occhio vuole la sua parte

«Come sempre l’intento della sagra è quello di valorizzare sia i nostri prodotti, sia il nostro Borgo Antico, troppo spesso dimenticato e quotidianamente poco vissuto. Il coinvolgimento di un luogo così caratteristico, ma anche così sensibile, avviene nel pieno rispetto dei turesi, grazie ad un’attenzione particolare al decoro e alla pulizia, pienamente ripristinati già all’indomani della festa.

Purtroppo, l’armonia complessiva è stata fortemente compromessa dalla presenza delle luminarie, parzialmente smontate, di via XX Settembre.

La presenza delle luminarie non è di per sé un problema, anche se spente; è diverso invece quando l’unica parte rimanente è la struttura con pali a vista. Nonostante i nostri appelli, anche questo problema si ripresenta tutti gli anni; eppure sarebbe sufficiente solamente un po’ di attenzione per restituire una vista degna di un centro cittadino in festa.»

 

Non sono però mancate le critiche

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«Il clima positivo e sereno nel quale si è svolto l’evento è stato purtroppo inquinato da una polemica riguardante la presenza di uno standista di panini con la carne in Piazza Silvio Orlandi. Come ho prontamente riposto a Lycia Carenza, titolare dell’esercizio commerciale che ha mosso la critica, la posizione dello stand è stata determinata dalla presenza di Via Giuseppe Orlandi tra le vie di fuga, previste per lo svolgimento di eventi quali sagre e feste patronali.

Non abbiamo occupato il marciapiede né coperto l’ingresso del negozio, quindi non abbiamo violato nessuna norma. In ogni caso, come già dichiarato, l’anno prossimo faremo di tutto per ovviare a questa situazione che si sarebbe potuta affrontare più efficacemente attraverso il dialogo.

A tal proposito mi preme ricordare che la ProLoco è aperta a tutti e non ha mai chiuso le sue porte; chiunque può tesserarsi e collaborare all’organizzazione delle nostre attività. In particolare, confido nell’aiuto di giovani, portatori di nuove idee e nuove collaborazioni.»

 

Per finire i dovuti e doverosi ringraziamenti

«Anche la nostra sagra, come tutti i grandi eventi, è frutto della collaborazione e della sinergia di più attori: i ringraziamenti vanno al sindaco Tina Resta, al vicesindaco Fabio Topputi, all’assessore alla cultura Teresa De Carolis e a tutta l’amministrazione comunale che ha supportato l’associazione ProLoco nell’organizzazione dell’evento, agli sponsor che con i loro contributi hanno reso possibile l’evento, a Manuel Manfuso, presidente dell’associazione Smile Circus che ha curato gli spettacoli e gli artisti di strada per la gioia di grandi e piccini, a Cinzia Rossi per aver esposto in occasione della sagra la personale “Il mio mondo inquadrato”. Un ultimo, ma non meno importante, grande grazie va a tutti i miei collaboratori per il lavoro svolto.»

Damiano Barbieri

Foto Rina Spinelli

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