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Bando Scuole: “Se ci saranno i requisiti, parteciperemo”

Il consigliere Sergio Spinelli

Prima di sciogliere il Consiglio comunale, l’assessore Stefano Dell’Aera risponde all’interrogazione presentata dal consigliere d’opposizione Sergio Spinelli, in cui si chiede se la Giunta intende accedere ai fondi di cofinanziamento destinati ai progetti di messa in sicurezza delle scuole previsti dal Decreto Ministeriale numero 46 del febbraio 2019.

«Il 20 giugno è arrivata la direttiva – ricostruisce Dell’Aera – il 25 abbiamo informato i capisettore e abbiamo chiesto se il Comune fosse nelle condizioni di partecipare a questo bando. Gli uffici stanno valutando ma pare che, ad oggi, non ci siano edifici scolastici che presentano delle problematiche sismiche. In questo momento, dunque, riteniamo che non si possa partecipare a questo bando, fermo restando che l’attenzione dell’Amministrazione fin dal suo insediamento è stata particolarmente attenta alle scuole».

Completa la risposta il sindaco Tina Resta, che si impegna a «chiedere una valutazione scritta sullo stato di tutti gli Istituti scolastici turesi e, se emergeranno i requisiti per partecipare anche solo parzialmente al bando, lo faremo».

«Aggiungo che il Decreto in questione – conclude Dell’Aera – è un progetto triennale che prevede finanziamenti anche per il prossimo anno. Nulla vieta che, qualora ci fossero le condizioni, l’Amministrazione possa prevedere di avvalersene. Inoltre, i 90 mila euro che il Comune di Turi riceverà dal cosiddetto “Decreto Crescita” potranno essere utilizzati non solo per interventi di efficientamento ma anche per eventuali criticità delle scuole».

«Mi ritengo soddisfatto della risposta – ribatte il consigliere Spinelli – ma vi invito a considerare con ancora più attenzione queste risorse, spronando il nostro Ufficio Tecnico a valutare tutti gli interventi da fare negli edifici scolastici, che di certo non mancano. Avvalersi di questi bandi aiuta anche ad alleggerire il lavoro degli Uffici, visto che per le progettazioni si possono utilizzare tecnici esterni».

«Il problema non è avere finanziamenti – sottolinea il prof. Onofrio Resta – ma cosa riesce a fare l’Ufficio, non solo perché sono in pochi ma anche perché mancano alcune professionalità che, se non verranno acquisite, ci faranno restare sempre indietro. Basta guardare i dati: a fronte dei 5 milioni di euro stanziati per il 2019, finora è stato utilizzato appena 1 milione e mezzo. Se intercettiamo finanziamenti e poi si intasano negli Uffici, l’Ente non ha nessun beneficio».

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