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Diplomati in carcere

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Per la prima volta sei studenti detenuti conseguono la maturità con l’Ites Pertini

Il reinserimento sociale dei detenuti è difficoltoso perché ostacolato dai pregiudizi e dalla mancanza di opportunità che conducano a scelte diverse da quelle che hanno portato le persone a delinquere. A dargli una mano ed offrirgli la possibilità di non restare fermi a guardare, ed anzi impegnarsi a rendere utile la loro detenzione, ci hanno pensato i docenti dell’Ites Pertini.

Coordinati dal professor Solazzo, infatti, grazie ad una sinergia fra l’Istituto tecnico e tutto il personale che a vario titolo lavora nella struttura carceraria, è stato possibile cercare di offrire da qualche anno una possibilità diversa ai detenuti.

L’anno scolastico 2018/2019 è stato estremamente importante per l’ITES “Pertini” e per l’Istituto di reclusione turese. Infatti, per la prima volta, dopo un percorso durato alcuni anni, i detenuti del carcere hanno affrontato con successo gli esami di stato e conseguito il diploma in amministrazione finanza e marketing (ex ragioneria).

Con impegno, sei ospiti della Casa di reclusione si sono cimentati con le due prove scritte e con il nuovo, non semplice, esame orale. Tra loro, come ci riferisce il professor Osvaldo Buonaccino D’Addiego, due privatisti, che con tenacia e volontà hanno dimostrato grande voglia di riscatto. Hanno anche loro, come il resto degli studenti italiani, estratto la busta stimolo e organizzato un percorso pluridisciplinare che evidenziasse le competenze maturate alla commissione composta da un presidente, tre docenti esterni e tre interni. A breve ci sarà la consegna dei diplomi. Soddisfatti i professori che in questi anni hanno accompagnato i loro studenti fino al traguardo coordinati appunto dal docente responsabile Franco Solazzo.

“Un doveroso ringraziamento va a quanti hanno reso possibile questa opportunità formativa per i detenuti: la direttrice della Casa di reclusione, gli educatori, tutti gli agenti, il dirigente scolastico, i docenti e la commissione d’esame.

Ai detenuti un grande in bocca al lupo. Hanno fatto il primo passo verso un futuro nuovo e verso la possibilità di un reinserimento sociale che consenta loro di vivere serenamente accanto alle loro famiglie”.

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