Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Attualità

Lavoratori stagionali: un modello d’accoglienza da rivedere

stagionali 2019 (3)

Impeccabile il lavoro delle Forze dell’Ordine, nonostante il numero dei braccianti sia aumentato a dismisura

Mentre si è agli sgoccioli dell’annata cerasicola, il numero dei lavoratori stagionali inspiegabilmente va aumentando, lasciando sospettare che la manodopera dei braccianti possa essere stata “prenotata” anche per la stagione dell’uva, magari da agricoltori che hanno i propri campi nei paesi limitrofi.

Già in partenza i posti disponibili nei 34 moduli abitativi erano risultati insufficienti ad accogliere tutti gli stagionali, tanto è vero che si era tacitamente “tollerata” la presenza di una decina di tende all’esterno della foresteria, concedendo anche la possibilità di utilizzare i servizi igienici presenti nel campo di accoglienza per garantire gli standard igienici minimi.

stagionali 2019 (2)

In questi giorni, tuttavia, la situazione è paradossalmente peggiorata: le tende si sono moltiplicate e in aggiunta, come ci riferiscono i residenti limitrofi all’area, ogni sera compaiono numerose auto che costeggiano il campo sportivo, all’interno delle quali i lavoratori trascorrono la notte in condizioni di fortuna.

Nonostante le condizioni non propriamente ottimali, una nota di merito va alle Forze dell’Ordine: la maglia dei controlli eseguiti dai Carabinieri della locale Stazione e dalla Polizia Municipale ha funzionato senza sbavature: non si è registrata nessuna denuncia o segnalazione di atti violenti, a esclusione dell’episodio di ubriachezza molesta che si è verificato durante la Sagra, con i responsabili che sono stati prontamente bloccati e sanzionati dai militari.

L’attività di monitoraggio è continuata incessante anche nell’ultima settimana: i militari hanno provveduto a generalizzare i nuovi arrivi, finora risultati tutti muniti di regolare permesso di soggiorno, facendo passare il messaggio che non ci sarà alcuna tolleranza sul rispetto dei termini dell’ordinanza di chiusura della foresteria. Il 30 giugno, quando con ogni probabilità i cancelli del campo d’accoglienza saranno chiusi, tutti i braccianti dovranno lasciare Turi. E in caso di necessità, le Forze dell’Ordine, in sinergia con sindaco, Prefettura e Polizia Municipale, saranno pronte a intervenire con gli sgomberi.

In conclusione, appare evidente che questo modello d’accoglienza, sebbene abbia il merito di aver migliorato il fronte del decoro urbano, presenta delle falle che andranno affrontate nell’immediato, se si vuole evitare che il prossimo anno ci si ritrovi a fare i conti con gli stessi problemi. I punti da cui partire sono gli stessi che abbiamo più volte richiamato. In primis, occorre mappare con precisione chi sono i datori di lavoro che necessitano di questa manodopera e coinvolgerli attivamente nella gestione del fenomeno. In secondo luogo, è indispensabile quantificare quanti sono i braccianti che realmente lavorano a Turi per una duplice ragione: tarare le misure d’accoglienza sul reale numero di stagionali che sono impiegati nelle nostre campagne e raccordarsi con i Comuni limitrofi per responsabilizzarli, invitandoli a fare la propria parte smettendo di addossare il costo sociale esclusivamente sulla nostra comunità.

FD

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *