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Xylella. Una malattia da fermare

xylella sagra

Seminario informativo promosso dall’UCI zonale sulle possibili azioni nei confronti dell’epidemia

Quanto sappiamo della Xylella fastidiosa? Siamo in grado di distinguerla e trattarla per prevenirne la sua diffusione? Queste e tante altre le domande che sono state poste nel corso del seminario informativo “Epidemia Xylella: prevenzione e contrasto”, presentato nel pomeriggio di sabato 8 giugno nella piazzetta di San Rocco.

L’evento, organizzato dall’UCI Unione Coltivatori Italiani zonale, in occasione della 29esima Sagra della Ciliegia Ferrovia, ha visto il patrocinio del Comune di Turi, Gal Terra dei Trulli e di Barsento, Associazione Nazionale Forestali sezione Bari. Un problema che da qualche anno ha raso al suolo i territori pugliesi e nei confronti del quale ancora poche sono le certezze. Si può fermare questa epidemia? Come è arrivata nella nostra terra.

A moderare l’incontro, Valentino Sgaramella salutato dal neo sindaco di Turi, Tina Resta.

È il consigliere regionale di Forza Italia Domenico Damascelli, vicepresidente della Commissione Agricoltura, a scaldare presto la già accaldata aria sulla questione, annunciando misure politiche drastiche volte a cercare di rallentare l’avanzamento di un batterio che si sta spostando verso il nord della Puglia. “La nostra Regione non riesce ad ottenere neanche una forma di finanziamento perché la comunità europea è arrabbiata con noi in quanto non abbiamo applicato le direttive che avevano diramato”. Si sono susseguiti interventi d’approfondimento sul Decreto Centinaia che regolamenta l’intervento contro l’infezione Xylella nei comuni del barese indenni all’infezione ma ospitanti il vettore Sputacchina.

Vito Laterza, coordinatore regionale UCI, ha introdotto l’analisi dei dati dopo l’ultimo monitoraggio del 18 aprile dell’Osservatorio fitosanitario regionale sugli uliveti delle zone dell’entroterra pugliese.

Si è poi parlato di agenti eziologici del batterio Xylella, del livello di diffusione nell’area mediterranea e di come evitarne la diffusione. È su questi temi che hanno speso le loro parole il professor Vito Nicola Savino, direttore CRSFA e docente UniBa e il dottor Vincenzo Verrastro dell’Istituto Agronomico Mediterraneo, oltre che il Generale Giuseppe Silletti, già commissario straordinario per la lotta alla Xylella. Laterza, coordinatore regionale UCI, ha sottolineato quali sono le priorità per contrastare e prevenire il problema: “È necessario che nella prossima fase di attuazione la Regione semplifichi le procedure di estirpazione e reimpianto degli oliveti dettate dalle L.R 144 del 14/02/1951 e L.R 14 del 04/06/2007. Semplificare le procedure per agricoltori e imprenditori è il primo passo per fronteggiare l’epidemia”.

“È importante – ha quindi osservato Vincenzo Verrasto – discutere del sistema di controllo del vettore dell’agricoltura e del regolamento sancito dal Decreto Centinaio”. “La Xylella – ha poi puntualizzato – è presente già da fine ‘800 ma è solo negli anni ‘50 che viene definita tale. Di questa, poi, ne esistono diverse tipologie. Qui in Puglia se ne conosce solo una, ma pensate, in Taiwan ne esistono ben 5 tipi differenti, trasportati da ben 39 vettori. Fino a poco tempo fa, ben poco si conosceva di questa Xylella. Oggi la letteratura e gli studi ci stanno dando delle risposte. Dobbiamo proseguire su questa strada cercando di capire come evitare che gli insetti vettori riescano ad accoppiarsi e quindi a diffondere la malattia.

“Purtroppo – sottolinea con amarezza il professor Savino – la malattia non si può debellare. La sua diffusione prosegue senza che noi possiamo fermarla. L’unico nostro intervento ricade sul suo rallentamento”. Giunta in Puglia dal Sud e Centro America “grazie” all’importazione di piante tropicali ed ornamentali, “si è visto che non riesce ad attaccare solo alcuni tipi di ulivi, quali quelli Leccino e Favolosa. Purtroppo, però la malattia non ha attaccato solo gli ulivi, ma anche altri alberi da frutto, come appunto la Ciliegia. Il primo focolaio fu individuato ad Oria e da lì, in poco tempo, si è esteso in tutto il sud della Puglia ed ora prosegue inarrestabile la sua corsa”.

Infine, il generale Silletti ha ribadito l’importanza di portare avanti la lotta al batterio: “È in atto un’epidemia e gli esiti sono incerti. Il disastro enorme si è già realizzato. Ora è fondamentale informare sulle corrette pratiche agricole da attuare secondo quanto previsto dalla legge per combattere il batterio all’interno dell’albero ed evitare la diffusione del vettore sputacchina. Perché il decreto Centinaia è l’unico punto fermo”.

CINZIA DEBIASE

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