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Un anno di amministrazione nient’affatto “ordinaria”

Da sinistra - Il dott. Fantetti, il Commissario Cantadori e il dott. Giangrande

Dal Giubileo Oronziano ai lavoratori stagionali, passano per la manutenzione delle strade.

Il bilancio del Commissario Cantadori che porterà con sé “il calore e la simpatia di tanti turesi”

Sono trascorsi 14 mesi dal 3 aprile 2018, giorno in cui era disposta la sospensione del Consiglio comunale di Turi e il dott. Andrea Cantadori, con decreto del Presidente della Repubblica del 27 aprile, veniva nominato Commissario Straordinario del Comune di Turi, affiancato nella sua missione dai Sub Commissari Sebastiano Giangrande e Nicola Fantetti.

Il dott. Cantarori con l'Arciprete don Giovanni

Un “esordio di fuoco”, come lo definimmo all’epoca, che arrivava alla vigilia di due appuntamenti importanti per il paese: l’Anno Giubilare e la stagione cerasicola, con il contestuale problema dei lavoratori stagionali extracomunitari. Due prove brillantemente superate, nonostante il poco tempo a disposizione, cui si sono aggiunti interventi che hanno spaziato dall’ordinaria amministrazione alla gestione di appalti e progetti per migliorare i servizi offerti alla comunità.

Ed è proprio per fare un bilancio di quest’ultimo anno di amministrazione che abbiamo intervistato il Commissario Cantadori, cristallizzando il passaggio di consegne alla futura amministrazione che sarà scelta dai cittadini con il voto di domenica 26 maggio.

 

I lavoratori stagionali non hanno accolto di buon grado l’introduzione del ticket e stanno continuando a sostare in accampamenti di fortuna all’esterno della foresteria. Come intende procedere per riportare la situazione all’ordine?

«La situazione è semplice ed è stata chiara dall’inizio: possono usufruire della foresteria i lavoratori che soddisfino tre requisiti: possesso di permesso di soggiorno, contratto di lavoro con azienda turese e pagamento di un modesto contributo, che verrà destinato a finalità sociali secondo modalità che saranno individuate dall’Amministrazione entrante. Chi non soddisfa questi tre requisiti non ha accesso alla foresteria. Devo dire che i posti letto sono già tutti occupati. Aggiungo che, mercoledì 22 maggio, si è svolta in Prefettura a Bari una riunione del Comitato per l’ordine la sicurezza pubblica nel corso del quale si è convenuto di intensificare i controlli. E i primi risultati si sono visti già nell’immediato, con l’identificazione di alcune persone».

 

La scorsa settimana, è stato chiamato in causa per affrontare i danni creati dal maltempo al comparto cerasicolo turese. Ci sono aggiornamenti?

«Dalla Regione mi dicono che stanno compiendo i passi necessari, sarà bene che i prossimi amministratori seguano la vicenda con la dovuta attenzione».

 

Dai palchi si parla di “ottimizzare” la spesa pubblica. Avendo redatto due bilanci, ci sono “sprechi” su cui intervenire?

«Se avessi trovato spese ingiustificate le avrei segnalate alla Corte dei Conti, ma così non è stato. Ottimizzare la spesa è invece possibile e necessario, se si pensa che le entrate del Comune servono a malapena a coprire gli stipendi e le spese obbligatorie per legge. Faccio un esempio: da quando sono state asfaltate Largo Pozzi e via Casamassima non ci sono più state richieste di risarcimento per infortuni o per danni alle vetture, che prima incidevano negativamente sul bilancio per alcune decine di migliaia di euro. Direi che è un bel modo per coniugare sicurezza e risparmio».

 

Ha avuto modo di osservare la macchina amministrativa per un anno. A parte la carenza numerica dei dipendenti, quali sono i principali problemi?

«I problemi principali sono l’arretrato e i tempi eccessivamente lunghi, in parte conseguenza della carenza d’organico, ma in parte anche di abitudini consolidate che portano a non considerare adeguatamente il fattore tempo. Quando ho formulato atti d’indirizzo ho sempre dettato le scadenze da rispettare. Sul personale, comunque, nel corso di quest’anno abbiamo fatto arrivare quattro nuovi dipendenti, mentre è stato anche chiesto al sistema Ripam di far conoscere le qualifiche di dipendenti disponibili a venire a Turi».

 

Qualcuno afferma che il Commissario “ha fatto solo l’ordinaria amministrazione”, o comunque si è “limitato” a portare a compimento le opere già cantierizzate dalla giunta Coppi. È andata davvero così?

«Ovviamente no, anzi qualche politico mi ha accusato di eccessivo interventismo e ha lamentato che un Commissario dovrebbe occuparsi unicamente del disbrigo delle pratiche quotidiane. Sicuramente non è stata ordinaria amministrazione l’organizzazione di un Giubileo. E neppure la realizzazione della foresteria a carico del Ministero dell’Interno e della Regione, grazie anche a fondi europei. Così come non è stata ordinaria amministrazione progettare e asfaltare tratti di strada quali via Casamassima, via Sammichele e via vecchia Casamassima. Poi ci sono le telecamere, il Comitato di disciplina per i dipendenti inadempienti, il regolamento sul baratto amministrativo per andare incontro ai più bisognosi, l’ultimazione degli alloggi popolari, la messa a norma del palazzetto dello sport e il finanziamento del campo sportivo. E neppure è stata ordinaria amministrazione l’attività di promozione su giornali e tv, che ha aumentato considerevolmente il numero dei visitatori. Poi, certo, se qualcuno vuol far passare l’idea che si era già fatto tutto e che mancava solo di tagliare i nastri faccia pure».

 

Qual è a suo parere la peculiarità turese che andrebbe valorizzata per rilanciare lo sviluppo del paese?

«Sicuramente vanno valorizzati i prodotti della terra e i prodotti enogastronomici. Ho suggerito ai produttori di allungare su tre giorni la Sagra della ciliegia e nonostante le evidenti difficoltà dovute al maltempo la proposta è stata accolta. Credo che occorra fare una riflessione su come trasformare il settore cerasicolo in imprenditoria cerasicola. È sorprendente, a mio avviso, che pochissimi impianti siano dotati di copertura e che solo un numero sparuto di produttori sia assicurato contro i danni. Così come è sorprendente che i produttori non riescano a coalizzarsi fra di loro. Poi c’è il turismo, da valorizzare anche rendendo più vivo il centro storico. Il regolamento attuale sembra invece concepito per bloccare ogni attività».

 

Il ricordo più bello di questa esperienza che porterà con sé?

«Tanti ricordi belli, ma il calore e la simpatia di tanti turesi non li dimenticherò».

 

Per concludere, il suo augurio al prossimo sindaco di Turi?

«Di pensare in grande, di pensare al futuro perché chi non pensa al futuro non ne avrà uno».

FABIO D’APRILE

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