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Cultura

Attualità del Pensiero Gramsciano

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L’ANPI Turi omaggia la memoria del politico e pensatore italiano

Il 27 aprile la sezione ANPI di Turi “Amalia Marino” ha voluto ricordare il grande filosofo Antonio Gramsci, martire del fascismo che lo volle condannare perché, come recitò il pubblico ministero chiedendo la condanna, “Bisogna impedire a questo cervello di funzionare per venti anni”.

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La giornata è iniziata con la posa di garofani rossi presso il Carcere di Turi e continuata con l’incontro tenuto presso la Casa delle Idee dove è stato dibattuta l’attualità del pensiero gramsciano.

La serata, presentata dalla nostra socia Valeria Zita, è iniziata con un ricordo dell’incontro di Sandro Pertini con Antonio Gramsci avvenuto nel Carcere di Turi nel dicembre del 1930.

Abbiamo voluto ricordare il Gramsci papà purtroppo assente (non conoscerà mai suo figlio Giuliano) ma che dedicherà ai suoi figli la traduzione, avvenuta in carcere, delle favole dei fratelli Grimm che costituiscono la raccolta “Favole della Libertà“.

Da questa raccolta alcune ragazze e ragazzi dell’associazione “Zona Franka”, hanno letto “Diamantino”: Carolina Velati, Carlotta Federighi, Valerio Fresa, Carlotta Redavid, Giovanni Difino, hanno continuato leggendo alcuni brani degli scritti di Gramsci intervallando gli interventi dei relatori.

Il prof. Paolo Vinella, nostro socio, prima di entrare nel vivo della serata ha voluto ricordare i passaggi più importanti della vita di Gramsci.

«È davvero una forte emozione quella che deriva dal ricordare il pensiero di Antonio Gramsci proprio qui, a Turi, dove l’intellettuale e uomo politico sardo visse recluso in carcere e scrisse buona parte dei suoi Quaderni, che ancora oggi rappresentano un’opera preziosa per interpretare e provare a trasformare la realtà – ha dichiarato Alfredo Ferrara, dottore di ricerca e animatore del progetto “Prospettiva Gramsci” – Il pensiero di Gramsci è ancora attualissimo, come dimostra l’attacco frontale che la destra brasiliana ha sferrato alla sua figura e ai suoi scritti. Gramsci ci ha lasciato un’eredità preziosissima per affrontare i temi del rapporto tra intellettuali e popolo, della conquista dell’egemonia, del ruolo delle idee e del consenso nella lotta politica, della questione meridionale e della dialettica tra dirigenti e diretti. Le sue riflessioni sono ancora attualissime e la sinistra italiana ha per troppo tempo trascurato la fecondità del pensiero gramsciano».

Le giornate gramsciane si sono concluse il 29 aprile, con la deposizione di un omaggio floreale al carcere, con la visita della cella di Gramsci e nel pomeriggio con la visita al nostro paese della sezione ANPI di Lucca.

«Gramsci conosce da decenni uno straordinario successo negli ambienti accademici di tutto il mondo – ha sostenuto Enrico Consoli, dottore di ricerca in Teoria e Ricerca Sociale – mentre in Italia è stato per troppo tempo un intellettuale scomodo, quasi rimosso. I concetti di egemonia, rivoluzione passiva, cesarismo, blocco storico, sono invece ancora utili per leggere i fenomeni del presente. Senza fare di Gramsci un santino bisogna farne conoscere il pensiero anche al di fuori dalle aule accademiche e dalle discussioni tra gli studiosi. Quest’uomo tanto minuto quanto gigantesco dal punto di vista intellettuale e morale, ha ancora tanto da dirci sui tempi che viviamo, ed è probabilmente uno degli intellettuali marxisti più attuali e studiati dopo gli eventi del 1989. Il suo pensiero, lontano da ogni meccanicismo ed economicismo, è ancora un faro per provare ad interpretare e trasformare il presente».

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