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Cultura

Una chiacchierata su “La mia vita tra le nuvole”

Lilli Susca e Fabio Valentini

Lilli Susca ha presentato l’ultimo romanzo di Fabio Valentini

Venerdì 12 aprile, il Centro studi “Matteo Pugliese” ha ospitato nella sala conferenza “Remo Lefemine” la presentazione del libro “La mia vita tra le nuvole” di Fabio Valentini.

A introdurre la serata, davanti a una nutrita platea di attenti spettatori, è stata Lilli Susca, da tempo impegnata in ambito culturale e nella promozione della letteratura a Turi, come ci racconterà lei stessa. Le abbiamo fatto qualche domanda per conoscere il libro dal punto di vista di una lettrice e farci raccontare i passaggi salienti della presentazione.

 

Ogni presentazione è un’esperienza a sé, in cui lo scrittore incontra i lettori e si avvicinano. Qual è stato il tenore di questa presentazione? E quali sono stati i pareri dei lettori?

«Io e Fabio Valentini siamo amici da una vita. Eravamo entrambi membri dell’associazione DirettaMente, associazione che ha operato per una ventina d’anni occupandosi di cultura e in particolare di letteratura. Per circa quindici anni abbiamo organizzato un concorso letterario nazionale che aveva la particolarità di mettere in scena alcuni dei racconti finalisti, imbastendo un vero e proprio copione, con una storia che conteneva le altre. Sono stati anni di grande coinvolgimento e di vivacità intellettuale, durante i quali la nostra passione per la lettura è cresciuta, insieme alla voglia di cimentarci anche come scrittori. Fabio ne è l’esempio e io sono orgogliosa di aver presentato entrambi i suoi libri. Il tenore della presentazione è stato assolutamente informale. Una chiacchierata fra amici, insomma. Introdotta peraltro da Vito Scisci, che ci ha ospitati nella sede del Centro Studi, ed essendo stato anch’egli membro di DirettaMente, ha dato il via alla serata parlando proprio della nostra associazione».

 

Cosa ne pensa del libro di Valentini?

«Penso che sia un libro frizzante, divertente, dall’intreccio complesso e fantasioso. Il personaggio principale, sceneggiatore di fumetti in piena crisi esistenziale e professionale, scompare misteriosamente. Il prologo inizia con le parole “Mi hanno ucciso”, ma il protagonista, da narratore sgamato quale dimostra di essere, non rivela subito cosa ci sia dietro la sua scomparsa. Il lettore lo scoprirà solo leggendo. Alla presentazione c’era l’editore Alessandro Labonia, della CSA editrice, il quale ha dichiarato che intende lanciare il libro di Fabio Valentini sul mercato estero, in quanto lo ritiene adatto ad un pubblico europeo».

 

Ci può raccontare qualche dettaglio del libro, magari della sua scrittura o della storia, che l’ha colpita?

«Io amo gli antieroi, i personaggi un po’ imbranati, dotati però di una grande qualità: l’autoironia. E Arturo Moretti è proprio così, un uomo di mezz’età, eterno bambino, perennemente insoddisfatto, ma che sorride delle sue debolezze suscitando grande simpatia nel lettore. E poi mi piace la pluralità degli stili utilizzati. Mentre lo leggi, capisci immediatamente su quale piano narrativo sei, quale dei personaggi o degli scenari stai per incontrare. E questo non è da tutti. Fabio è sempre stato un appassionato lettore, dei generi più disparati, dai fumetti ai romanzi classici, passando per i noir. E queste sue esperienze di lettore si avvertono tutte nel suo libro, così come la sua passione per il cinema».

ANTONIO ZITA

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