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Don Giuseppe, un prete tra la gente e per la gente

don giuseppe dimaggio (1)

Parrocchia S. Maria Ausiliatrice, boom di attività e partecipazione giovanile

Diciamolo, c’è chi ci va in chiesa solo la domenica e chi invece aspetta direttamente le festività importanti come la vigilia di Natale o la Pasqua, c’è chi entra solo per la benedizione e chi invece, soprattutto in questo periodo preelettorale, ha bisogno di fare solo presenza. Una cosa è certa, molti non vanno volentieri a messa perché la ritengono lunga e noiosa e la parrocchia, in generale, viene considerata erroneamente un gruppo di pochi ristretti.

don giuseppe dimaggio (2)

Non è così però per la Parrocchia S. Maria Ausiliatrice. Don Giuseppe si è insediato solo sei mesi fa ma è già entrato nei cuori dei turesi, per la sua dedizione e la sua bontà d’animo. Moltissime le attività seguite ed incentivate: dagli scout, al gruppo corale, alle feste ed ai momenti conviviali con i giovani.

Possiamo affermare convintamente che la sua missione pastorale sia in linea con quanto sancito dal Santo Padre: “Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo”.

Abbiamo rivolto alcune domande direttamente a Don Giuseppe, con l’auspicio di far arrivare il suo messaggio a tutti i nostri lettori, ai quali chiediamo, se lo vorranno, una condivisione dei suoi intenti.


Come sono stati questi primi mesi da parroco qui a Turi?

«Ricordo che confidai ad un mio collaboratore, solo a poche settimane di distanza dal mio insediamento, di sentirmi “a casa” nella comunità di Turi ed è questo che ancora oggi sento di affermare. Mai dimenticherò quanto calorosa sia stata l’accoglienza riservatami dalla popolazione di questa prodiga cittadina, la loro stima, la vicinanza di tanta gente, anche non praticante, la numerosa presenza alla Messa vespertina domenicale e, non da meno, l’Amore vero ricevuto, in tantissime occasioni, dai preziosi collaboratori e da chiunque abbia creduto fortemente e tenacemente nella missione affidatami».

 

don giuseppe dimaggio (2)

Quali cambiamenti vorrebbe apportare nella parrocchia S. Maria Ausiliatrice?

«Senza ombra di dubbio, vorrei continuare a spalancare le porte della parrocchia a chiunque, smantellando arrugginite concezioni di individualismo, egocentrismo e incapacità nell’accogliere e riconoscere i talenti di ognuno. Ma non solo: vorrei sempre di più far riscoprire a tutti il piacere della preghiera, soprattutto comunitaria, la devozione alla Beata Vergine Maria e la bellezza della liturgia quale riflesso dello splendore di Dio».

 

Quali progetti ci sono attualmente?

«Abbiamo in programma un pellegrinaggio presso il Santuario di Rutigliano, la “Peregrinatio Mariae” nel nostro territorio parrocchiale, la Festa della Modonna Ausiliatrice, la programmazione dell’oratorio estivo e il pellegrinaggio alla Madonna di Lourdes».

 

don giuseppe dimaggio (1)

I parrocchiani contribuiscono attivamente alle iniziative prese?

«I miei parrocchiani sono meravigliosi. Non solo sempre pronti alla collaborazione ma, a volte, sono loro per primi a proporre e organizzare eventi. Mi riferisco all’impegno lodevole dei catechisti, alla buona riuscita della tombolata, del nutella party, del carnevale oltre che ovviamente alla cura profusa nella formazione. Come anche all’adesione numerosa dei ministranti a svolgere il loro servizio per la valorizzazione della bellezza della Liturgia; al coro sempre disponibile e pronto ad animare con passione e dedizione ogni celebrazione, sostegno prezioso e imprescindibile alla preghiera di ciascuno; al gruppo giovani che ha entusiasticamente partecipato alla formazione attraverso la Catechesi su Gesù; al recupero relazionale con gli Scout, costantemente e laboriosamente presenti al mio fianco con i loro didattici allestimenti nel pieno rispetto delle leggi della natura».

 

Don Giuseppe prima di lei, la “vox populi” mormorava qualche contrasto tra la parrocchia e la Chiesa Madre con Don Giovanni. Come sono oggi i rapporti?

«Ignoro quello che si mormorasse a tal proposito. D’altronde, uno dei leit-motiv delle mie omelie è proprio l’invito a non “chiacchierare” o riportare maldicenze. Per quello che mi riguarda, posso dire di aver ricevuto, sin da subito, l’affetto di Don Giovanni e di essere stato da lui fraternamente accolto e senza pregiudizio alcuno. Non solo! Molte attività interparrocchiali sono state svolte dal mio arrivo e tutte stabilite e organizzate nella piena concordia e nel rispetto reciproco».

 

Siamo prossimi ad eleggere il nuovo Sindaco della nostra comunità, cosa si aspetta per i giovani dell’oratorio?

«Un posto speciale nel mio cuore occupano già i giovani. Tutti quei giovani che si sono accostati a me: ragazzi dai cuori incontaminati e dai volti puliti, protagonisti del nostro domani e delle future famiglie. Sarò con loro sempre, a guidarli e sostenerli, finché lo vorranno, adoperando perché conservino intatte la loro fiducia e la loro purezza. L’oratorio, come ben sappiamo, vuole insegnarci a trasmettere il rispetto del bene comune e del diritto alla felicità di tutti. Gestire e manutenzionare l’oratorio è sempre difficile e costoso. Garantire la sicurezza, la custodia, l’illuminazione, la pulizia, il decoro di questo splendido dono comporta un gravoso impegno economico e tanta fatica che non possono gravare sempre sulle spalle dei soliti volontari. Mi auguro che la nuova elezione possa essere dunque una provvida occasione per riscoprire il piacere della partecipazione e della fraterna responsabilità, per “stare insieme” e soprattutto “per costruire insieme”».

Gianluca Marini

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