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Analfabetismo funzionale o strumentalizzazione?

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Illazioni e messaggio travisato a seguito dell’intervento della candidata Sindaco Tina Resta

L’Analfabetismo funzionale – da Wikipedia “incapacità di un individuo di usare in modo efficiente le abilità di lettura, scrittura e calcolo nelle situazioni della vita quotidiana” – si è palesato chiaramente con l’avvento dei social network. La percentuale di persone che leggono contenuti e che li condividono o li commentano è aumentata incredibilmente e, secondo uno studio, il dramma dell’analfabetismo funzionale colpisce quasi un italiano su due.

Purtroppo, questa partecipazione nei social non è andata di pari passo con un miglioramento delle capacità di comprensione, nel senso di capire un ragionamento o di saper leggere bene fra le righe, elaborando delle conclusioni proprie, congrue ed attinenti.

È quanto successo dopo l’intervento della candidata Sindaco Tina Resta che, nella serata di presentazione, ha dichiarato: “Questo paese viene da un periodo di martirio (se così lo vogliamo chiamare) un anno e mezzo di commissariamento, sapete meglio di me che il Commissario dovrebbe essere un intervento tampone”. Un’affermazione che ha creato non poche polemiche sterili su un fatto così ovvio e una verità così assoluta, da definirla lapalissiana.

Il sesto assioma della comunicazione, intesa come materia di studio, recita testualmente che è gratuito (stupido) supporre che l’altro colga le stesse informazioni e le elabori nello stesso modo. Nel nostro caso, non solo non sono state elaborate allo stesso modo ma è stato travisato completamente il messaggio, forse artatamente, lo si spera almeno. Non di minore importanza, altresì, la ferocia di chi critica, degna dei migliori “leoni da tastiera”, che millanta colpe sempre ai predecessori.

Che un programma politico serio a qualsiasi livello e schieramento debba ripartire dalla formazione anche umanistica di ragazzi e adulti è oggi più che mai necessario. Nell’ intervento della candidata Sindaco Resta è stata prospettata una visione di Turi forse anche utopistica in alcuni versi… Sarebbe bello cambiare forma mentis in poco tempo e raggiungere tutti gli obiettivi auspicati.

In conclusione, cosa c’è di più bello di sognare una Città migliore nella quale abbiamo scelto di vivere e far crescere i nostri figli? Non restiamo passivi, le parole d’ordine sono: proporre, non criticare; impegnarsi, non essere apatici. E tutto ciò lo si può fare indistintamente dall’essere candidati o meno, ve lo posso garantire.

… “ Se puoi sognarlo, puoi farlo”.

Gianluca Marini

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