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Cultura

Tradizione ed Amicizia a suon di gusto

falò annunziata Susca (3)

Col Falò dell’Annunziata si conclude la festa della famiglia Susca

Come da tradizione il 19 marzo vengono accesi i falò in onore di San Giuseppe. La legna ammucchiata è bruciata dopo il tramonto, le fiamme rischiarano la notte e il calore riscalda il paese. I falò di San Giuseppe sono un antico retaggio del mondo agropastorale, un rito legato all’alternanza dei cicli agricoli.

Pochi giorni dopo, il 25 marzo, si celebra la Santissima Annunziata e anche in questo caso un’antica tradizione narra di fuochi propiziatori. In passato le persone del vicinato si disponevano attorno ai falò e cantavano le lodi a Maria. La notte passava tra preghiere e banchetti a base di taralli e vino, mentre il suono dell’organetto accompagnava la festa.

Ha ascoltato la voce della tradizione il nostro concittadino Peppino Susca che, dopo pochi giorni dal suo falò dell’Amicizia, con instancabile aiuto della signora Anna, ha accolto amici e vicini al nuovo appuntamento col Falò dell’Amicizia, in onore della SS. Annunziata. In via Giovanni Bruno, sin dal primo calar del sole, un ricco falò sormontato da un ramo di ciliegio in fiore, ha richiamato l’attenzione di tantissimi che non sono riusciti a resistere alle tante prelibatezze che li hanno accolti.

Rustici, frittelle, zampine, crostate, torta di mele, il tutto accompagnato da un gustoso nettare di Bacco di produzione della famiglia Susca. È tra un bicchiere di Primitivo e di Moscato, la festa è proseguita fino a tarda ora, impreziosita dai colori caldi di un focolare che da familiare si è trasformato in cittadino, per una festa che saluta i freddi dell’Inverno ed apre le porte alla bellezza ed al calore della Primavera.

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