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Forza Italia sfiducia il ‘listone’ e guarda oltre

Paolo Tundo

Paolo Tundo: “Non posso aderire a una coalizione nata all’ombra di
comportamenti scorretti ed equivoci”

La proposta di azzerare la coalizione di centrodestra che Paolo Tundo aveva avanzato dalle nostre colonne non ha ricevuto risposta e, a distanza di due settimane, il coordinatore cittadino di Forza Italia ci aggiorna sui nuovi sviluppi di questa “inedita” campagna elettorale, dove la frammentazione continua a essere il protagonista indiscusso.

«Come coordinatore di Forza Italia – esordisce Tundo – rispetto le scelte di Lega e Fratelli d’Italia ma non posso condividere l’adesione a una coalizione nata all’ombra di comportamenti scorretti ed equivoci. Devo preservare da ogni “inciucio” la mia credibilità e i miei elettori.

Forza Italia, che continuo a rappresentare a livello cittadino, sfiducia questo “listone” che appare già ora litigioso e inizia a “perdere pezzi”: alle dimissioni di Giacomo De Carolis, si è aggiunta la rottura tra la coalizione e Angelo Palmisano. Una coalizione che ha scelto di essere rappresentata da un candidato sindaco, Tina Resta, che nulla ha a che fare con le nostre provenienze politiche».

 

Quali riserve ha su Tina Resta?

«La mia riserva non è sulla persona ma sul suo passato politico. Tina Resta ha ricoperto il ruolo di assessore all’istruzione con la giunta De Grisantis, che ha penalizzato profondamente le sorti di Turi. Durante quella consiliatura sono state rilasciate la maggior parte delle concessione edilizie, aggravando il problema della cementificazione selvaggia. L’amministrazione De Grisantis ha partorito i BOC (buoni obbligazionari comunali), sottoscrivendo uno strumento di finanza derivata che ha danneggiato le casse comunali e ci ha trascinato in un dispendioso contenzioso legale tutt’ora in corso. Per non parlare del fallimento del PIP: si sono innalzati gli indici di fabbricabilità prima di espropriare le aree in cui avrebbe dovuto sorgere il futuro distretto produttivo turese, rendendo quasi impossibile sostenerne i costi di acquisizione».

 

I suoi prossimi passi?

«Sto valutando se ci sono i requisiti per lavorare a una lista alternativa, coinvolgendo partiti e forze civiche che non sposano il progetto del “listone”. In questi giorni, inoltre, ho dialogato anche con Impegno per Turi e il Partito Democratico: recentemente ho preso parte a una riunione, alla quale erano stati invitati anche Angelo Palmisano, Leo Spada e l’avvocato Angela Zaccheo (coniuge di Antonio Tateo), in cui c’è stato un confronto ispirato alla massima correttezza e aperto alla discussione non solo sui “posti disponibili” ma soprattutto sul programma e su come si intende realizzare.

Le difficoltà non mancano e non nego che la tentazione di fare un passo indietro sia forte ma, di fronte al rischio di un nuovo commissariamento, sento la responsabilità di fare un ulteriore tentativo per dare il mio contributo, anche come semplice soldato, alla nascita di un’amministrazione che voglia e possa perseguire il bene di Turi al di là di ogni interesse particolare».

 

Avete già individuato un possibile candidato sindaco?

«Abbiamo un’idea precisa delle sue caratteristiche: il futuro primo cittadino di Turi dovrà essere una persona equilibrata e di spessore istituzionale che, oltre a mediare le volontà politiche della propria maggioranza, sia capace di raccordarsi con gli Uffici comunali, responsabilizzando i capisettore affinché si lavori insieme con entusiasmo e si dia il meglio per Turi».

 

È ancora interessato alla carica di sindaco?

«Per ora lo escludo. Tuttavia, in questo nuovo tavolo, ognuno dei partecipanti è potenzialmente il candidato sindaco, spetterà alle varie forze scegliere insieme, senza condizionamenti dall’alto, chi meglio possa rappresentarci».

FD

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