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“Vorrei che fosse già domani”, Miriam Candurro presenta il suo romanzo

Candurro

L’evento, introdotto dalle letture di Jacopo Gasparro e Lealaura Cirillo, è stato organizzato dall’associazione Didiario

Uscito nel 2018, “Vorrei che fosse già domani” è stato presentato a Turi venerdì 15 marzo da Alina Laruccia, presidente di “Didiario”, l’associazione che ha organizzato l’incontro. A parlare del libro, scritto a quattro mani con Massimo Cacciapuoti, è stata Miriam Candurro, attrice di film tv e soap opera come “Un posto al sole”.

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Il romanzo, edito da Garzanti, parla di Paolo e Cristina a cui ogni capitolo è dedicato e, alternandosi, questi danno voce ai personaggi secondo il proprio punto di vista. Paolo è «un ragazzo come tanti che sta per lanciarsi nella vita», racconta l’autrice; ha 13 anni e quando i genitori lo lasciano partire per un vacanza da solo, ha un incidente. Questo evento avrà una risonanza sulla vita del ragazzo che lo porterà un giorno, a scuola, a incontrare Cristina. Quest’ultima, coetanea di Paolo e studentessa della stessa scuola, vive con sua madre ma suo padre è assente. Al suo posto diversi ammiratori e compagni che non restano a lungo nella vita della famiglia.

La presentazione è stata introdotta da Jacopo Gasparro e Lealaura Cirillo con l’interpretazione di alcune pagine del romanzo, scegliendo quelle che loro hanno reputato più significative, avvicinati al libro attraverso una lettura di gruppo a voce alta durata qualche mese. Delle pagine che ha letto Lea ci sono alcune che parlano di un contatto ambiguo che Cristina ha avuto con uno dei “fidanzati” della madre. Questa “avance”, come la chiama la stessa autrice parlando dell’episodio all’interno del romanzo, è un evento traumatico e segnante per il personaggio che avrà nella trama una serie di “effetti senza causa”, poiché il momento del contatto fisico è nebuloso per precisa scelta degli autori, mettendo Cristina nel dubbio se sia effettivamente accaduto o se sia il frutto di un equivoco e della sua immaginazione. Ma a prescindere dal dubbio, nello scorrere della narrazione, l’evento ha lo scopo di spiegare la rabbia della ragazza che si manifesta a partire dalle prime pagine.

Questa parte del romanzo, racconta Miriam Candurro, è stata segnata da una intensa immedesimazione tra lei e Cristina, giocata dal suo lavoro di attrice, al punto che lei stessa, l’autrice, racconta di aver provato lo stesso senso di nausea e di colpa che viene raccontato nel romanzo, fino a chiedersi se lei stessa sia “sbagliata” per il suo modo d’essere o il suo modo di vestirsi.

Il romanzo “Vorrei che fosse già domani” è un libro “necessario”, ci dice Alina Laruccia, e probabilmente sarà inserito nella rassegna che inizierà il 4 aprile e durerà fino al 15 dello stesso mese, organizzata da Didiario con le scuole, per far conoscere questo libro al pubblico a cui è principalmente rivolto: gli adolescenti.

ANTONIO ZITA

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